«Drastici e improvvisi mutamenti nel modo di comportarsi degli adolescenti non vanno sottovalutati» spiega Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria Infantile del Bambino Gesù. «Bambini sempre molto allegri e sereni che improvvisamente diventano chiusi, cupi, che non vogliono più uscire di casa e relazionarsi con gli altri; giovani che mettono in atto comportamenti autolesivi come tagliarsi o ferirsi, che perdono interesse per attività - come lo sport - prima ritenute entusiasmanti; studenti brillanti che hanno un drastico calo del rendimento scolastico; estrema irritabilità, reazioni esagerate a una delusione o a un insuccesso, sono tutti segnali di disagio che i genitori devono cogliere. In situazioni del genere - sottolinea Vicari - il consiglio è di rivolgersi a strutture sanitarie adeguatamente attrezzate per la gestione di questi casi».
Per ricevere aiuto immediato in caso di difficoltà, presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile del Bambino Gesù è attivo, 24 ore su 24, il call center 06 6859 2265. Ogni giorno della settimana, per tutto l’anno, un team di psicologi esperti è pronto a dare una prima risposta ai problemi di natura psicologica e psichiatrica di bambini e ragazzi. Si tratta di vere e proprie consulenze cliniche telefoniche, interventi psicologici basati sull’ascolto competente del problema e sulla gestione della situazione attraverso strumenti e tecniche scientificamente validate. Dopo aver preso tutte le informazioni, lo psicologo che raccoglie la telefonata, a seconda della gravità del caso, valuta la soluzione più adatta. Nei casi più urgenti può disporre l’invio al pronto soccorso del bambino o del ragazzo in preda a una crisi o in condizioni di particolare sofferenza psichica.
Dal 2012 è attivo un servizio di day hospital dedicato ai disturbi dell’umore in età adolescenziale, in particolare depressione e disturbo bipolare, problemi cui è legato il più alto tasso di tentativi di suicidio. Al Bambino Gesù viene seguito anche un apposito protocollo per la prevenzione del rischio di suicidio tra i giovani pazienti ricoverati.
«E’ fondamentale - conclude Vicari - curare adeguatamente chi ha già tentato il suicidio perché resta a rischio di ripetere il gesto nel futuro. Fortunatamente possiamo raccontare storie molto positive di ragazzi seguiti nel nostro Ospedale che oggi stanno bene, che svolgono una vita normale e si rendono conto dell’assurdità del tentativo compiuto».
L’Unità di Neuropsichiatria Infantile del Bambino Gesù è un punto di riferimento nazionale per la diagnosi e il trattamento dei disturbi dello sviluppo e dei disturbi psichiatrici in età infantile e adolescenziale che colpiscono circa il 15-20% della popolazione pediatrica (dato OMS). Il reparto rappresenta un centro di eccellenza in particolar modo per la diagnosi e la cura dell’autismo, dei disturbi dello sviluppo, dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia), dei disturbi dell'umore e degli esordi psicotici. Ogni anno vengono visitati circa 6000 pazienti con problemi di varia natura provenienti da tutta Italia.
Fonte: Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma