“Oggi, grazie ai progressi nel trattamento, le persone che vivono con l'HIV (PLHIV) hanno una aspettativa di vita uguale a tutte le altre persone. Siamo tuttavia consapevoli che devono affrontare una terapia antiretrovirale per tutta la vita al fine di mantenere la soppressione virale. Il nostro programma 2DR punta a ridurre l'impatto di un trattamento farmacologico per tutta la vita, senza compromettere l'efficacia della terapia, poiché riteniamo che nessuno debba assumere più farmaci di quelli di cui ha bisogno. Questo parere positivo del CHMP è una pietra miliare nel percorso di dolutegravir 2DR.” ha affermato Deborah Waterhouse, CEO ViiV Healthcare.
La richiesta regolatoria per l’aggiornamento del foglietto illustrativo della combinazione dolutegravir/lamivudine comprende i dati a 48 settimane degli studi di fase III GEMINI 1 & 2, che sono stati presentati all’inizio di quest’anno alla ventiduesima edizione dell’International AIDS Conference. Gli studi hanno raggiunto l’obiettivo primario a 48 settimane di non inferiorità sulla scorta dei risultati del HIV-1 RNA plasmatico <50c/mL, parametro standard del controllo dell’HIV, con risultati fortemente consistenti per la soppressione virale nei soggetti stratificati in base all’alta o bassa carica virale. Dopo 48 settimane nessun paziente ha avuto un fallimento virologico in entrambi i trattamenti né hanno sviluppato resistenze emergenti al trattamento. Globalmente si sono osservati tassi comparabili di eventi avversi in entrambi I bracci di trattamento: i più comunemente riportati sono stati cefalea, diarrea e nasofaringite.
ViiV Healthcare ha presentato le richieste regolatorie all’European Medicines Agency (EMA), alla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti, Health Canada and Australian Therapeutic Goods Administration in settembre e ottobre 2018 per una combinazione a dose fissa, in singola compressa di dolutegravir e lamivudina. Le decisioni regolatorie sono previste nel 2019.
Fonte: Ufficio Stampa GSK