“Questo è molto importante specialmente nello studio del sistema nervoso centrale – continua il prof. Ciaccio – siamo in grado di osservare il metabolismo cerebrale in condizioni di normalità e patologia, permettendo di fare una corretta diagnosi differenziale, impossibile con gli strumenti della sola clinica. Ad esempio, si sono fatti enormi passi in avanti nella possibilità di eseguire diagnosi differenziali di forme patologiche come le demenze, la malattia di Parkinson e altri disturbi neurodegenerativi. Oggi con le tecniche di imaging molecolare possiamo distinguere se un paziente è affetto da demenza vascolare o altre forme di deficit cognitivi. Così come è possibile diagnosticare se un paziente è affetto da malattia di Parkinson o da una sindrome parkinsoniana perché, pur provocando sintomi similari, hanno però cause diverse. “Per capire l’origine della malattia utilizziamo oggi la Spettroscopia in risonanza magnetica, metodologia atraumatica, atossica, che non prevede radiazioni, che ci consente di fare una diagnosi e successivamente di monitorare le molecole e di vedere se e come funzionano, eventualmente modificando le dosi o il tipo di farmaco per ottenere la migliore risposta terapeutica possibile. Il nostro paese è all’avanguardia con la biochimica in vivo e non su matrici biologiche e questo approccio si applica per studiare patologie dei muscoli, della prostata, del fegato. Analogo discorso vale per la Farmacogenomica che permette di realizzare la Medicina di Precisione: in una sessione moderata dal genetista prof. Dallapiccola e dal biochimico clinico prof. Salvatore vengono presentate al congresso evidenze e prospettive in oncologia, psichiatria, cardiologia. Con le nuove tecniche di biochimica clinica possiamo oggi prevedere se un ciclo di chemioterapia funzionerà o no in quel particolare paziente, evitando trattamenti inutili”.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia