A questo proposito, però, si profilano novità in ambito scientifico. Sono stati infatti presentati, in occasione della 29° edizione dell’European Congress of Clinical Microbiology & Infectious Diseases (ECCMID), che si sta tenendo in questi giorni ad Amsterdam, i risultati dello studio ASPECT-NP. Si tratta di uno studio clinico di fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, sull’efficacia e sicurezza della combinazione ceftolozano/tazobactam vs meropenem per il trattamento dei pazienti adulti con polmonite nosocomiale associata a ventilazione meccanica (VAP).
La combinazione ceftolozano/tazobactam è attualmente approvata in USA e in Europa per il trattamento dei pazienti adulti con infezioni complicate del tratto urinario, compresa la pielonefrite e, in combinazione con metronidazolo, ove indicato, per le infezioni intra-addominali complicate. Nel trial clinico ASPECT NP, ceftolozano-tazobactam è risultato non inferiore al farmaco di confronto meropenem, appartenenete alla classe dei carbapenemi, nel trattamento delle VAP. L’impiego di ceftolozano/tazobactam potrebbe pertanto permettere la riduzione del consumo di carbapenemi, diffusamente impiegati per il trattamento di queste infezioni, e quindi dei tassi di infezione sostenuti da batteri produttori di carbapenemasi (es. Klebsiella pneumoniae), nell’ottica della “carbapenem sparing strategy” e dei principi della “antimicrobial stewardship” per l’uso mirato e appropriato degli antibiotici disponibili.
Sulla base dei dati raccolti, MSD - nota come Merck in USA e Canada - ha presentato un nuovo dossier alla Food & Drug Administration e alla European Medicines Agency, richiedendo una valutazione del farmaco per questa nuova indicazione.
Lo Studio ASPECT-NP
ASPECT-NP è uno studio di fase III prospettico, multicentrico, randomizzato, in doppio-cieco, di non inferiorità, che valuta il profilo di efficacia e sicurezza della combinazione ceftolozano-tazobactam comparata a meropenem, nei soggetti con diagnosi di polmonite nosocomiale associata a ventilazione meccanica.
Nello studio, 726 pazienti, randomizzati in proporzione 1:1, hanno ricevuto una dose da 3g di ceftolozano/tazobactam (2g ceftolozano/1g tazobactam) o una dose da 1 g di meropenem, somministrati per via endovenosa ogni 8 ore per 14 giorni.
Meropenem è un antibiotico iniettable ad ampio spettro, ampiamente usato per trattare infezioni batteriche severe. Gli endpoint primario e secondario, sono relativi alla mortalità per qualunque causa dopo 28 giorni e la risposta clinica al “test of cure (TOC)” nella popolazione “intent-to-treat”.
Risultati
Per quanto riguarda l’endpoint primario relativo alla mortalità per qualunque causa dopo 28 giorni nella popolazione intent-to-treat (ITT), la combinazione ceftolozano/tazobactam è risultata non inferiore rispetto a meropenem (24% e 25.3% rispettivamente).
Inoltre, il 54.4% dei pazienti nel gruppo di trattamento con ceftolozano/tazobactam ha raggiunto la guarigione clinica al Test-of-Cure (7-14 giorni dopo la fine della terapia) nella popolazione ITT, versus il 53.3% dei pazienti nel gruppo di trattamento con meropenem.
L’incidenza di effetti indesiderati è stata registrata nel 10.5% dei pazienti in trattamento con ceftolozano/tazobactam e nel 7.5% dei pazienti in trattamento con meropenem. I più comuni effetti indesiderati sono stati: anomalie della funzionalità epatica, colite da Clostridium difficile e diarrea. Livelli comparabili di effetti collaterali sono stati riportati in entrambi i gruppi di trattamento, in pazienti critici (con elevato punteggio APACHE) e in circa l’1% dei casi, si è resa necessaria la sospensione della terapia a causa degli effetti collaterali.
Il poster correlato (ref. O-0302), presentato all’ECCMID, riporta inoltre l’analisi di efficacia suddivisa per patogeno responsabile dell’infezione nell’ambito dello studio ASPECT-NP che dimostra come la risposta a Zerbaxa (dal punto di vista clinico e microbiologico) sia comparabile a quella di meropenem, per i batteri Gram-negativi, inclusi Pseudomonas aeruginosa e Enterobacteriaceae.
Nella popolazione microbiologicamente valutabile (ME), quelli cioè con un patogeno Gram-negativo al basale, la guarigione clinica è stata del 75.2% e del 66.7% e i tassi di risposta microbiologica sono stati del 69.9% e del 62.4% per ceftolozano/tazobactam e meropenem rispettivamente. Tali risultati sono stati confermati anche nella popolazione “Microbiologic intention-to-treat” (mITT) con tassi di guarigione clinica del 73% e del 67.9% per ceftolozano/tazobactam e meropenem rispettivamente.
ceftolozano/tazobactam
La combinazione ceftolozano/tazobactam è un antibiotico somministrato per infusione composto dalla cefalosporina ceftolozano solfato e dall’inibitore delle beta-lattamasi tazobactam sodium.
La combinazione è approvata per il trattamento, nei pazienti adulti, delle infezioni complicate del tratto urinario causate da batteri Gram-negativi come: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis. In associazione con metronidazolo, ove indicato, ceftolozano/tazobactam è efficace nelle infezioni intra-addominali complicate, causate dai batteri Gram-negativi e Gram-positivi: Enterobacter cloacae, Escherichia coli, Klebsiella oxytoca, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus anginosus, Streptococcus constellatus, e Streptococcus salivarius.
Fonte: Ufficio Stampa Ergon Media