«IEO è stato pioniere a livello internazionale nella ricerca sulla diagnosi precoce del tumore polmonare – dichiara il Professor Massimo Bellomi, Direttore della Radiodiagnostica IEO – Gli studi sull’efficacia della TAC a bassa dose sono iniziati qui da noi nel 2000, e da allora seguiamo circa 6000 persone ad alto rischio di sviluppare un tumore del polmone».
«Fino ad oggi abbiamo salvato la vita a più di 150 pazienti diagnosticando il tumore in fase iniziale - continua il Professor Lorenzo Spaggiari, Direttore del Programma Polmone allo IEO - quando la malattia ha alte probabilità di guarire con un intervento poco invasivo. Possiamo fare ancora di più. Ora la sfida della diagnosi precoce è trovare il modo di selezionare meglio le persone da candidare a TAC a basse dosi, che è un esame molto costoso e difficilmente utilizzabile come screening di primo livello per tutta la popolazione dei forti fumatori».
«L’Impegno IEO – conclude Cristiano Rampinelli, referente Tac della Divisione di Radiologia IEO e Consigliere di Radiologia Toracica della sezione di radiologia toracica della SIRM, Società Italiana di Radiologia Medica Italiana - è attualmente verso l’introduzione di nuove tecniche diagnostiche, come il naso elettronico e l’uso di biomarcatori (ad esempio il micro-RNA e l’esame delle urine), affiancate dallo sviluppo di metodiche avanzate di imaging come la radiomica. Saremo così in grado di individuare, all’interno della popolazione dei fumatori, il sottogruppo a maggior rischio di malattia da sottoporre a Tac a basse dosi, che oggi si conferma come esame-salvavita per il tumore del polmone».
Fonte: Ufficio Stampa IEO Istituto Europeo di Oncologia