Proprio la diffusione dei fattori di rischio, l’anticipazione della diagnosi anche grazie all’introduzione dei programmi di screening e l’aumento dell’età media della popolazione sono alla base della progressiva crescita dell’incidenza di questo tumore in passato. Come risultato anche del programma di screening i nuovi casi fra gli uomini sono passati da un andamento in crescita fino alla metà degli anni Duemila (+2,2%/anno nel periodo 1999-2007) a una successiva riduzione (-6,8%/anno dopo il 2007). La tendenza è simile nelle donne: si osserva un incremento (+2,1%/anno nel periodo 1999-2006) seguito da una riduzione (-3,6%/anno). Grande clamore mediatico ha suscitato lo scorso ottobre la pubblicazione dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) sul legame tra il consumo di carni rosse e lavorate e lo sviluppo di alcune patologie oncologiche ed in particolare del colon-retto. “L’analisi degli studi epidemiologici della letteratura che ha portato a questa pubblicazione – conclude il prof. Maiello - descrive una realtà lontana da quella attuale italiana in particolare per modalità di conservazione e trattamento delle carni, ma richiama certamente l’attenzione sulla necessità di un’educazione diffusa per una dieta equilibrata nei suoi componenti e senza eccessi: la dieta mediterranea”
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia