“Si può vincere”, una rubrica dedicata alle storie di tutti quei pazienti affetti da malattie oncologiche che hanno combattuto e vinto la loro più grande battaglia. “Una rubrica di servizio – sottolinea il Direttore dell’Ansa, Luigi Contu - e al servizio di quanti con la loro storia possono essere di aiuto agli altri pazienti, venendo incontro al bisogno crescente dei lettori di trovare notizie rigorose, accurate, tempestive ma anche di sostegno e appoggio agli altri”. “Il Web – prosegue Contu - è la casa naturale per accogliere testimonianze e storie. L’obiettivo è raccontarle con rispetto, senza sensazionalismi. Offrendo però uno spazio per comprendere e approfondire, grazie alla collaborazione già solida con grandi medici esperti e con le società scientifiche come l’AIOM, subito pronta a sostenere questo nostro progetto, con grande spirito di collaborazione e disponibilità. L’Ansa – spiega Contu – ha un dovere di informazione primaria e certificata a cui non deve mai abdicare, muovendosi con spirito di servizio e con la volontà di informare per migliorare la qualità della vita”.
Al Ministero della Salute è presentato anche il libro di Giacomo Perini, “Non siamo immuni” (Intermedia Editore). Una storia di malattia, a soli 18 anni, purtroppo come tante, ma come tutte unica in quanto testimonianza di forza e volontà nel vincere una battaglia difficile. Attraverso medici capaci, associazioni scientifiche che lavorano per essere al fianco della ricerca e dei pazienti, il libro è il racconto delle cadute e delle risalite di un ragazzo giovane che ha saputo rialzarsi e che ha piegato la sua difficile esperienza a vantaggio di una nuova e più piena esistenza. “L’esperienza di Giacomo - conclude il prof. Pinto - è simile a quella di molti pazienti che incontriamo ogni giorno: evidenzia il difficile percorso di chi scopre di avere un cancro, reagisce con coraggio e riesce a sconfiggerlo, grazie alle terapie e all’affetto e al sostegno di chi gli sta vicino. Uno degli obiettivi dell’AIOM è informare e combattere lo stigma che circonda ancora questa malattia. In Italia vi sono quasi due milioni di cittadini che hanno sconfitto il tumore e che devono essere considerati persone guarite a tutti gli effetti. Per questo rivendicano il diritto di tornare a una vita ‘come prima’”.