Ambulatorio per i tumori eredo-familiari ginecologici - Policlinico A. Gemelli, Roma Mutazione dei Geni BRCA 1 e 2 e Sindrome di Lynch Quale percorso per le donne con test positivo per la prevenzione del tumore ovarico e dell'utero e quale chirurgia di profilassi (percutanea e ultra mininvasiva)
Una quota di tumori ginecologici sono di origine familiare, è importante quindi che se in famiglia si presentano uno o più casi ricorrenti le familiari della paziente possano effettuare un counseling genetico per poi eseguire dei test specifici che possano verificare la presenza di mutazione di determinati geni, in particolare dei geni BRCA 1 e 2, correlati al tumore ovarico (oltre che al tumore mammario, del pancreas e della prostata) e della mutazione legata alla sindrome di Lynch (instabilità dei microsatelliti), gene che correla ad un aumentato rischio del tumore del colon e di tumore dell'utero, in particolare dell'endometrio. Al Policlinico A. Gemelli di Roma è presente un ambulatorio dedicato proprio ai tumori eredo-familiari e alle pazienti con mutazione dei geni BRCA 1 e 2 o con Sindrome di Lynch, (oncoginecologia@policlinicogemelli.it - 06/30.15.82.90) che abbiamo visitato e che ci ha presentato la Prof.ssa Anna Fagotti, ginecologa oncologa, per avviare un percorso fatto di prevenzione e soprattutto di profilassi chirurgica (asportazione delle ovaie, delle tube o dell'utero in base al tipo di mutazione). Vanno tenuti in considerazione diversi fattori prima di decidere quando e che tipo di intervento effettuare (l'età della donna, il desiderio di maternità se ancora in età fertile, la menopausa iatrogena, quindi conseguenza dell'intervento) ecco perchè un ambulatorio dedicato permette di scegliere il percorso più idoneo per ogni donna, ed è importante anche sapere che la chirurgia di profilassi oggi viene eseguita per via percutanea, quindi con una incisione puntiforme, che viene definita scarless perchè praticamente non lascia cicatrici e che ha tempi di recupero molto molto rapidi, con un impatto fisico e psicologico molto ridotto quindi, perchè le donne con mutazione che decidono di sottoporsi ad un intervento profilattico sono donne sane che sono sicuramente rassicurate dall'affrontare un intervento ultra mininvasivo.
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