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Educazione Alimentare come Terapia per i Bambini e le loro Famiglie 
per combattere Obesità Infantile, Selettività, Neofobia e tutti i disturbi legati al cibo nell'Età dello Sviluppo 
 Quale percorso per imparare a mangiare bene e per avere un rapporto psicologico "sano" con il cibo  
Dott. Giuseppe Morino, Dott.ssa Maria Rita Spreghini
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma


Bambini e cibo, un rapporto spesso difficile fin dai primi anni, con un tasso crescente di sovrappeso e obesità, ma anche con atteggiamenti selettivi che li portano ad escludere dalla loro dieta numerosi alimenti, o addirittura neofobici, incapaci quindi di approcciare  qualunque nuovo alimento. Tutto questo spesso porta ad un disturbo che si amplifica nel tempo portando anche a patologie come il diabete, la steatosi epatica, l’ipertensione o l’ipercolesterolemia, strettamente legate ad un aumento di peso incontrollato nell’età dello sviluppo. Sicuramente dieta e attività fisica sono alla base di un percorso di riabilitazione, ma fondamentale è un’educazione alimentare  come terapia che coinvolga il bambino e la sua famiglia per imparare a mangiare correttamente, per far conoscere ai bambini i vari alimenti attraverso il gioco quando sono ancora molto piccoli o motivandoli nella fase adolescenziale e per far sì che si arrivi non solo ad un calo ponderale, ma soprattutto ad un diverso rapporto con l’alimentazione che possa essere alla base di uno stile di vita corretto. Parliamo di tutto questo con il Dott. Giuseppe Morino, Responsabile dell’Unità di Progetto di Educazione Alimentare dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e con la Dott.ssa Maria Rita Spreghini, Specialista in Terapia Educazionale Nutrizionale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma  che ci spiegano l’importanza di riconoscere i disturbi alimentari dei bambini il più precocemente possibile per evitare che subentrino patologie che potrebbero portare danni d’organo fin dall’adolescenza. Il percorso proposto parte sempre dal coinvolgimento delle famiglie per una maggior consapevolezza del problema, per modificare le abitudini alimentari sbagliate dando l’esempio ai bambini e per impostare insieme un progetto che comprenda la valutazione dello stato di salute del bambino, il monitoraggio nel tempo, il supporto psicologico in caso il rapporto sbagliato con il cibo nasconda un disturbo alimentare, le riunioni di gruppo con i bambini  e con i genitori per un confronto periodico che possa essere d’aiuto nel sottolineare i traguardi raggiunti e nell’identificarne degli altri. E’ fondamentale naturalmente che l’educazione alimentare sia seguita anche in ambito scolastico perché i bambini possano continuare il loro percorso nutrizionale anche quando sono a scuola con i compagni. La conoscenza del cibo, il poter cucinare, giocare con la frutta e la verdura imparando a toccarli prima ancora che a mangiarli è una modalità importante per superare il rifiuto da parte dei bambini di alcuni alimenti, perché troppo spesso un atteggiamento di condiscendenza  o di imposizione può essere controproducente e solo coinvolgendo i bambini in tutto il percorso di “riabilitazione alimentare” si può sperare di ottenere risultati duraturi. Tanto più che quando i bambini o gli adolescenti iniziano a perdere peso e a conoscere nuovi cibi sono loro i primi a voler proseguire il loro cammino virtuoso, come ascolteremo dalle testimonianze di tre famiglie che hanno affrontano un percorso difficile ma sono riusciti ad aiutare i loro figli nel raggiungere il peso giusto ma soprattutto una maggiore autostima e la felicità di essere riusciti a raggiungere gli obiettivi che si erano prefissi.

Educazione Alimentare come Terapia per i Bambini e le loro Famiglie per combattere Obesità Infantile, Selettività e Neofobie
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L'Educazione Alimentare dei Bambini
con le Strategie Familiari, 
il Diario (Alimentare, Motorio ed Emotivo)
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Le Storie di Sara, Michela,  Mattia e delle loro famiglie
Il percorso di Educazione Alimentare al Bambino Gesù per 
vincere obesità, selettività e neofobie
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