La Gestione dei Pronto Soccorso fra Ottimizzazione e Criticità
L'importanza di decentralizzare (alle Case della Salute o ai medici di base) i codici bianchi
per potersi concentrare sulle emergenze sanitarie di ogni genere
Ogni patologia deve essere seguita dallo Specialista di Riferimento fin dal ricovero in Pronto Soccorso
Prof. Domenico Alessio, Policlinico Umberto I, Roma - Prof. Francesco Romeo, Policlinico Tor vergata, Roma
Ogni emergenza, ogni scompenso cardiaco o respiratorio, ogni sospetta ischemia cerebrale, ogni incidente, ma anche una colica renale, un dolore improvviso, un infortunio domestico, una frattura o l'ingestione di sostanze tossiche, e nel periodo invernale il complicarsi dell'influenza sono tutte evenienze improvvise che portano a rivolgersi ad un Pronto Soccorso. Ma non tutte le problematiche che afferiscono ad un centro di emergenza hanno effettivamente bisogno di essere trattate in Pronto Soccorso e nella gran parte dei casi potrebbero essere seguiti in modo più lineare dal proprio medico sul territorio o in quelle che vengono chiamate Case della Salute, progetto che sta partendo fra mille difficoltà. Ma ciò che risulta chiaro a tutti è che il Pronto Soccorso deve essere gestito in modo che i codici rossi abbiano sempre la priorità, senza però che questo penalizzi i codici bianchi che altrimenti sono costretti a stazionare in attesa per ore ed ore. E allora come si può ottimizzare un Pronto Soccorso, far sì che ogni paziente riceva le cure migliori e nel miglior tempo possibile? Lo abbiamo chiesto al Prof. Domenico Alessio, Direttore Generale del Policlinico Umberto I di Roma, uno fra i più grandi d'Europa al centro in passato anche di polemiche per le lunghe attese e al Prof. Francesco Romeo Direttore del Pronto Soccorso del Policlinico Tor Vergata di Roma che ci hanno spiegato che per un buon funzionamento di un Pronto Soccorso è fondamentale decentrare tutti quei casi in cui la gestione del problema non richieda il ricorso all'Emergency Room e per far questo si deve creare dei poli alternativi sul territorio dove ci si possa rivolgere per far sì che le vere criticità possano essere affrontate in tempi rapidi una volta presi in carico con un codice rosso o giallo. E altrettanto fondamentale è che un paziente venga seguito fin dalla sua accettazione dallo specialista della sua patologia - se ci si trova in presenza di una ischemia sarà un neurologo o un neurochirurgo a dover gestire l'iter diagnostico terapeutico anche prima del suo trasferimento nel reparto di competenza. Solo così si potrà offrire ad un paziente complesso, spesso spaventato e disorientato dalla condizione di disagio che ogni Pronto Soccorso comporta, di poter essere seguito al meglio, in tempi rapidi e con l'attenzione fisica e psicologica che necessita.
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