Nuove Tecnologie e Bioingegneria al servizio della Medicina: dalle protesi bioniche agli organi artificiali o bioartificiali ( metà con cellule umane e l'altra metà con materiale sintetico) fino ad organi ricostruiti in provetta con cellule staminali: quale presente e quale futuro per la sostituzione di organi o la riparazioni di tessuti
Da pancreas, rene e fegato
bioartificiali, fatti a metà di cellule umane e a metà di materiale sintetico,
alla tiroide costruita in provetta con cellule staminali, dal cuore artificiale
agli arti bionici collegati al cervello del paziente e quindi comandabili col
pensiero: sono solo alcuni degli ultimi avanzamenti tecnologici della
bioingegneria e ingegneria medica che verranno presentati al 41/imo Congresso Annuale
della Società Europea degli Organi Artificiali – ESAO, che si terrà al Centro Congressi Giovanni XXIII dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore - Policlinico A. Gemelli di Roma dal 17 al 20 settembre.
Il Congresso, che ha come Presidente Onorario il preside di Medicina UCSC Prof. Rocco Bellantone, ha ricevuto anche il patrocinio del Ministero della Salute.
Il Congresso, spiega il Prof. Celestino Pio Lombardi, direttore dell'Unità di Chirurgia Endocrina del Gemelli/CIC dell’UCSC, presidente dell’evento insieme al Prof. Gerardo Catapano, ordinario di Bioingegneria industriale presso il Dipartimento di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio e Ingegneria Chimica dell’Università della Calabria, è un appuntamento atteso da medici, ingegneri, chimici e fisiologi, tutti impegnati nella progettazione e realizzazione di organi e tessuti artificiali. Durante l’evento saranno presentati ben 164 poster scientifici e 116 presentazioni orali, nonché 76 letture di scienziati di tutto il mondo che cercheranno di identificare i limiti delle terapie oggi in uso e gettare la strada per lo sviluppo di trattamenti di nuova generazione veramente in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti, aiutandoli a raggiungere una condizione di benessere nonostante il loro problema di salute o disabilità fisica.
Non a caso il motto del congresso è “La felicità e il benessere del paziente: il Santo Graal della sostituzione di organi”, spiega il professor Lombardi.
Oggi quando parliamo di organi e tessuti artificiali possiamo includere moltissime parti del corpo, dalle valvole cardiache alle protesi vascolari, per la sostituzione di vene e arterie, ad organi veri e propri come fegato, rene, pancreas e cuore. “La chirurgia sostitutiva è sempre più avanzata e mira sempre di più a ridare funzionalità al paziente” – afferma Lombardi: vanno in questo senso le protesi di arti che siano “allacciate” al cervello del paziente tramite interfaccia uomo-macchina in modo che il paziente sia in grado di comandarle col pensiero e usarle “come” un arto naturale.
Tantissime le sessioni previste nella 4 giorni di lavori: da quelle dedicate al cuore artificiale a quelle dedicate al rene bioartificiale, dalle sessioni di bioingegneria dei tessuti e cellule staminali a quelle di terapia cellulare fino a varie sessioni dedicate allo sviluppo di biomateriali innovativi, plastiche e resine e membrane particolari.
“Ci aspettiamo – conclude il professor Lombardi - che una persona possa godere di una migliore qualità della vita sostituendo parti e organi del proprio corpo persi per svariati motivi. Vi è la forte volontà della ricerca di andare avanti, di fare rapidi progressi, si tratta di una ricerca transazionale dal laboratorio al letto del paziente, con ricadute cliniche che sono già attuali. In futuro questi organi e materiali bioartificiali potrebbero contribuire a snellire le liste d’attesa di trapianti da donatori o potrebbero aiutare pazienti oggi non idonei al trapianto d’organo”.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma
Il Congresso, che ha come Presidente Onorario il preside di Medicina UCSC Prof. Rocco Bellantone, ha ricevuto anche il patrocinio del Ministero della Salute.
Il Congresso, spiega il Prof. Celestino Pio Lombardi, direttore dell'Unità di Chirurgia Endocrina del Gemelli/CIC dell’UCSC, presidente dell’evento insieme al Prof. Gerardo Catapano, ordinario di Bioingegneria industriale presso il Dipartimento di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio e Ingegneria Chimica dell’Università della Calabria, è un appuntamento atteso da medici, ingegneri, chimici e fisiologi, tutti impegnati nella progettazione e realizzazione di organi e tessuti artificiali. Durante l’evento saranno presentati ben 164 poster scientifici e 116 presentazioni orali, nonché 76 letture di scienziati di tutto il mondo che cercheranno di identificare i limiti delle terapie oggi in uso e gettare la strada per lo sviluppo di trattamenti di nuova generazione veramente in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti, aiutandoli a raggiungere una condizione di benessere nonostante il loro problema di salute o disabilità fisica.
Non a caso il motto del congresso è “La felicità e il benessere del paziente: il Santo Graal della sostituzione di organi”, spiega il professor Lombardi.
Oggi quando parliamo di organi e tessuti artificiali possiamo includere moltissime parti del corpo, dalle valvole cardiache alle protesi vascolari, per la sostituzione di vene e arterie, ad organi veri e propri come fegato, rene, pancreas e cuore. “La chirurgia sostitutiva è sempre più avanzata e mira sempre di più a ridare funzionalità al paziente” – afferma Lombardi: vanno in questo senso le protesi di arti che siano “allacciate” al cervello del paziente tramite interfaccia uomo-macchina in modo che il paziente sia in grado di comandarle col pensiero e usarle “come” un arto naturale.
Tantissime le sessioni previste nella 4 giorni di lavori: da quelle dedicate al cuore artificiale a quelle dedicate al rene bioartificiale, dalle sessioni di bioingegneria dei tessuti e cellule staminali a quelle di terapia cellulare fino a varie sessioni dedicate allo sviluppo di biomateriali innovativi, plastiche e resine e membrane particolari.
“Ci aspettiamo – conclude il professor Lombardi - che una persona possa godere di una migliore qualità della vita sostituendo parti e organi del proprio corpo persi per svariati motivi. Vi è la forte volontà della ricerca di andare avanti, di fare rapidi progressi, si tratta di una ricerca transazionale dal laboratorio al letto del paziente, con ricadute cliniche che sono già attuali. In futuro questi organi e materiali bioartificiali potrebbero contribuire a snellire le liste d’attesa di trapianti da donatori o potrebbero aiutare pazienti oggi non idonei al trapianto d’organo”.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma