Il "naso elettronico" verrà testato anche in Italia per individuare tumori di prostata e vescica e per la diagnosi differenziata fra tumore alla prostata e ipertrofia prostatica benigna
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Il primo esempio è stato quello dei cani addestrati a riconoscere l'odore di un tumore dall'urina dei pazienti, poi come spesso negli ultimi anni la tecnologia ha messo a punto un "maso elettronico", un apparecchio in grado di rilevare particolari odori emessi dai tumori che si trovano in organi vicini al canale dove scorre l'urina, l'uretra quindi, e cioè i tumori della vescica e della prostata. E in questi giorni la nuova metodica è arrivata anche in Italia, al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, per essere testata inizialmente su pazienti già affetti da tumore per verificare quanti casi il naso elettronico sia in grado di identificare e poi per metterlo a confronto con le altre indagini standard e verificarne l'efficacia anche laddove si debba fare una diagnosi differenziale fra tumore alla prostata e ipertrofia prostatica benigna - spesso i valori del PSA vengono alterati da una ipertrofia rendendo necessari ulteriori accertamenti fra cui talvolta una biopsia - verificando quindi la possibilità di farlo entrare a pieno regime fra i test di screening per le patologie oncologiche in urologia.