Alle radici del Bullismo, le considerazioni di Federico Tonioni, responsabile dell'Area delle Dipendenze del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e docente di Psichiatria all’Università Cattolica

Il bullismo nasce in famiglia, nella complessità delle relazioni e degli affetti, e si manifesta a scuola nel confronto con i coetanei. Bulliziamo i nostri figli in tanti modi, quasi sempre inconsapevolmente, senza chiedere scusa, lontani dall'assumercene la responsabilità.
Lo facciamo quando non abbiamo tempo per loro ma lo neghiamo a noi stessi, lo facciamo quando sono deluse le nostre aspettative e ci sentiamo traditi, lo facciamo tutte le volte che diamo una regola per vincere su di loro e li riduciamo all'obbedienza, senza iniziare una trattativa. Un bambino che obbedisce accumula rabbia e si sente annullato, un bambino che partecipa a una trattativa, si sente competente, impara a tollerare le frustrazioni che si può permettere di tollerare e acquisisce il senso del limite e i confini della sua identità.
Crescere un figlio vuol dire mettersi nei suoi panni e non imporre il contrario. I bambini sani studiano senza fare troppa fatica e smettono di fare uno sport se non si divertono più. Sono bambini che non si sentono in colpa quando non sono come dovrebbero essere, che riescono a dire una bugia e che ogni tanto non dicono grazie. Il bullismo non è una malattia da curare a scuola ma un dolore da prevenire in famiglia, non dimenticando che quando i genitori ce la mettono tutta hanno anche diritto di sbagliare.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS