Un approccio assistenziale personalizzato per migliorare l’esperienza dei neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale I genitori sono le persone che maggiormente influenzano lo sviluppo ed il benessere dei loro piccoli

È una mattina di metà marzo e Viola, nata prematura dopo soli 6 mesi e mezzo di gravidanza, si accinge finalmente a fare il primo bagnetto. Mamma e papà sono pronti, accompagnati e guidati da Marco, il loro infermiere. Accanto a loro c’è Sara, una professionista NIDCAP.
La NIDCAP (Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program) è un approccio di cura globale, sviluppato da Heidelise Als e colleghi, nell’ambito della NFI (NIDCAP Federation International) che, attraverso l'osservazione dettagliata e strutturata del comportamento dei neonati, aiuta a capire in quale fase di sviluppo essi si trovino, di cosa abbiano bisogno e come si possa fornire loro, in collaborazione con i genitori, cure personalizzate e non stressanti. Questo perché i bambini nati prematuramente, come Viola, hanno un cervello ancora immaturo per potere affrontare tutte le stimolazioni della vita fuori dall’utero e della Terapia Intensiva Neonatale (TIN).
Viola, intanto, che pesa appena un chilo e mezzo, è nel suo lettino ed inizia a svegliarsi; Sara è lì, insieme ai genitori e all’infermiere, e li guida mentre si avvicinano. Osserviamola, Viola ci parla attraverso le sue espressioni ed il suo comportamento; è attraverso questi segnali che ci indica se è pronta per relazionarsi con noi e per fare il bagnetto o se ha bisogno prima di trovare un punto di equilibrio e stabilità, con il nostro aiuto. Ogniqualvolta la incontriamo ed applichiamo questo approccio, sosteniamo lo sviluppo del suo cervello che, in questa fase, procede ad una velocità che non si ripeterà mai più nel corso della sua vita.
Il 20 Marzo si è celebrata la Giornata Mondiale NIDCAP. In Italia ci sono, attualmente, due centri di formazione NIDCAP, l’Italian Modena NIDCAP Training Center, diretto dal Prof. Alberto Berardi e il Rimini NIDCAP Training Centre diretto dalla Dott.ssa Gina Ancora, condotti dalle due trainer NIDCAP Natascia Bertoncelli per Modena e Natascia Simeone per Rimini. Le basi della NIDCAP si stanno diffondendo in tante TIN italiane e professionisti certificati NIDCAP sono presenti, oltre che a Modena e Rimini, anche a Torino, Siena, Firenze, Genova e Roma. L’approccio NIDCAP, facilitando l’integrazione multidisciplinare, accompagna la famiglia dal pre-ricovero fino al post-dimissione (casa e territorio), per pianificare interventi e strategie assistenziali nelle quali il genitore sia protagonista e artefice. La professoressa Als diceva "Siamo tutti connessi: ci sosteniamo reciprocamente, impariamo l’uno dall’altro e ci arricchiamo a vicenda”.
“La Giornata Mondiale NIDCAP è una grande occasione per diffondere questa modalità assistenziale per i neonati ricoverati nelle nostre TIN e per far comprendere a tutti l’importanza di estendere a quanti più ospedali possibili il metodo NIDCAP”, afferma il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) Luigi Orfeo. “Da anni, insieme a Vivere Onlus Coordinamento Nazionale delle associazioni per la neonatologia, portiamo avanti campagne di sensibilizzazione tese a garantire ai neonati prematuri le migliori cure possibili che, come scientificamente dimostrato, non possono non coinvolgere i genitori, principali attori per lo sviluppo neurosensoriale dei bambini e per le quali è indispensabile garantire l’apertura h24 delle TIN”.
Gli Standard Assistenziali Europei per la Salute del Neonato raccomandano l’approccio NIDCAP all’interno dello standard "Cure per lo sviluppo centrate sul bambino e sulla famiglia”, che si basa su tre principi fondamentali: le cure “sensibili”, modulate sul comportamento del neonato e sui segnali che egli invia, che danno quindi “voce” al bambino, hanno un effetto benefico sullo sviluppo cerebrale; il coinvolgimento dei genitori è di supporto al loro benessere ed allo sviluppo dei bambini; sono necessari adattamenti dell'ambiente delle TIN e del sistema ospedaliero per applicare queste cure. Gli standard guidano i professionisti nell’integrazione della famiglia in tutte le fasi della cura, dal bonding precoce, alla condivisione del processo decisionale, fino al coinvolgimento dei genitori come principali caregivers, sostenendo l’apertura dei reparti H24.