
Lo studio APPaRENT 2, acronimo per (Astma Patients' and Physicians' Perspectives on the Burden and Management of Asthma), è stato condotto in 5 Paesi, tra i quali l’Italia (a firmarlo il prof. Giorgio Walter Canonica dell’Humanitas di Milano), con l’obiettivo di analizzare le abitudini prescrittive e il vissuto del paziente con asma. Sono stati coincolti complessivamente 1650 pazienti e 1080 clinici. Che cosa è emerso?
- Per il paziente con asma da moderato a severo, il 71% dei clinici preferisce iniziare con un regime terapeutico con ICS/LABA con o senza utilizzo di SABA (beta-agonista a breve durata d’azione) al bisogno. In termini tecnici - lo troverete nel comunicato in inglese e nella traduzione qui di seguito - si tratta di una terapia regolare proattiva (PRD).
- All’85% dei pazienti in terapia MART era stato prescritto anche un SABA al bisogno. Al 67% di questi, il SABA era stato prescritto in seguito alla richiesta del paziente.
- Il 44% dei clinici ha come obiettivo, nel momento in cui imposta una terapia, il controllo dei sintomi rispetto alla riduzione delle riacutizzazioni.
GSK ha sostenuto lo studio in “real Life” che ha coinvolto 1650 pazienti e 1080 medici in cinque Paesi (Argentina, Messico, Brasile, Francia e Italia) sulla loro visione nella gestione dell'asma.
❖ Il dosaggio regolare proattivo (PRD) con ICS/LABA risulta essere la strategia terapeutica preferita: il 71% dei medici intervistati ha indicato il PRD con ICS/LABA (corticosteroide per via inalatoria/2-agonista a lunga durata d'azione), con o senza un inalatore di soccorso, SABA (ꞵ2-agonista a breve durata d'azione) al bisogno, come il regime di trattamento iniziale preferito per i pazienti con asma da moderato a grave.
❖ Il PRD con ICS/LABA è l’approccio prioritario anche per gli specialisti: il 75% degli pneumologi intervistati ha indicato il PRD con ICS/LABA, con o senza inalatore di soccorso al bisogno, come scelta terapeutica preferita nei pazienti con asma da moderato a grave. Ciò dimostra che questo è un intervento convalidato nella pratica clinica.
I dettagli dello studio:
Lo studio, denominato AppaRENT-2 (Astma Patients' and Physicians' Perspectives on the Burden and Management of Asthma), ha raccolto, attraverso un sondaggio online, la visione e le esperienze cliniche sulla gestione dell'asma.
APPaRENT-2 è stato condotto in Argentina, Messico, Brasile, Francia e Italia. Sono stati arruolati 1650 pazienti asmatici e 1080 medici (il 28% dei quali pneumologi).
Lo studio ha mostrato che il 71% dei medici preferisce la terapia a dosaggio regolare proattivo (PRD) come regime di trattamento iniziale per i pazienti con asma da moderato a grave. Tra gli pneumologi, questa scelta è ancora più significativa: la indica come
intervento d’elezione il 75% degli specialisti intervistati, dimostrando la fiducia consolidata dei medici nel PRD.
Un altro risultato dirimente dell'indagine è che all’85% dei pazienti a cui è stata prescritta la MART (terapia di mantenimento e di soccorso) è stato anche prescritto un ulteriore inalatore di soccorso, il SABA, al bisogno. Il MART fa affidamento sul fatto che il paziente utilizzi la stessa terapia combinata di mantenimento e al bisogno e, pertanto, un SABA al bisogno non dovrebbe essere prescritto contemporaneamente. Per il 67% di questi pazienti che assumono sia MART che SABA (se necessario), il SABA è stato dato su loro richiesta. Ciò suggerisce che il livello di controllo dell'asma offerto dal solo approccio MART non ha riscontro nella pratica clinica.
"Ci sono pochissimi studi in cui sono coinvolti sia i pazienti che i medici per comprendere qual è la reale pratica clinica e i regimi di trattamento preferiti – commenta il prof. Giorgio Walter Canonica, Direttore Clinica di Medicina Personalizzata Asma & Allergia e Professore di Medicina Respiratoria Humanitas University Milano – I risultati di APPaRENT sono incoraggianti e ci dicono che la preferenza d’uso degli specialisti per un regime proattivo a dosaggio regolare (PRD) con ICS/LABA, con o senza un inalatore di salvataggio SABA al bisogno, sono una risposta incoraggiante alla necessità anche dei pazienti italiani di ottenere il controllo dell'asma".
Questa indagine fa parte del continuo impegno di GSK nell'educare chi segue i pazienti e far sì che i pazienti stessi dispongano di nuove evidenze in grado di aiutarli ad ottenere un migliore controllo dell'asma.