
Si deve per esempio tenere conto che il bambino non è un piccolo adulto e che la sua crescita comporta anche variazioni nelle modalità di assorbimento e metabolizzazione dei farmaci. A maggior ragione quando si ha a che fare con i bambini, è fondamentale che l’uso dei farmaci, la loro efficacia e i loro effetti collaterali, siano costantemente controllati (la cosiddetta farmacovigilanza). Come sono di fondamentale importanza, se ben condotti, gli studi clinici specifici per la popolazione pediatrica, spiegano gli esperti.
Per quanto riguarda l’uso degli antibiotici, deve essere sempre prescritto dal medico curante. Non si deve dare un antibiotico al proprio bambino solo perché lo si è già usato in passato. Ogni episodio infettivo è infatti diverso da un altro ed è per questo che risulta fondamentale la valutazione del pediatra.
Anche l’uso dell’aerosol è purtroppo spesso vittima di miti e luoghi comuni. Il suo utilizzo, per esempio, è del tutto inutile in caso di raffreddore, otite e tosse. Risulta invece una scelta ottimale negli attacchi asmatici o di broncospasmo.
Ci sono anche farmaci che non dovrebbero mai mancare In casa. È il caso degli antipiretici, dei medicinali contro la stipsi, il vomito e la diarrea, della soluzione fisiologica per i lavaggi nasali, del disinfettante liquido, della crema per bruciature e ustioni e delle crema per proteggersi dalle punture di insetti e per ridurne le conseguenze.
E poi i consigli per i farmaci da portare in valigia prima di partire per un viaggio. Non devono mai mancare cerotti e garze, repellenti per zanzare, crema e sali reidratanti, un antipiretico o analgesico, un antistaminico in gocce, alimenti specifici e zanzariera da culla in caso di viaggio con neonati.
Fonte: Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù