Nuovi dati sulla qualità di vita con 177Lu-PSMA-617 in aggiunta allo standard di cura mostrano un ritardo nel peggioramento della qualità di vita legata alla salute (HRQoL) e del dolore nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) positivo all’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA) e già trattati in precedenza, rispetto al solo standard di cura
- La Food and Drug Administration (FDA) americana ha concesso la Breakthrough Therapy designation a 177Lu-PSMA-617; le sottomissioni alla Federal Drug Administration (FDA) e all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) previste per il secondo semestre del 2021 procedono secondo i tempi programmati
- Novartis è impegnata a ridisegnare il decorso del carcinoma della prostata con la terapia mirata con radioligando; sono in corso due studi di Fase III con 177Lu-PSMA-617 nelle fasi pre-chemioterapia e ormonosensibile con l’obiettivo di analizzare stadi precoci della malattia
Sono positivi i dati sulla qualità di vita legata alla salute (HRQoL) dello studio di Fase III VISION che ha valutato 177Lu-PSMA-617, terapia mirata sperimentale con radioligando, in aggiunta allo standard di cura nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) rispetto al solo standard di cura. Numerosi pazienti con mCRPC lamentano disabilità fisiche e notevole dolore. I dati di valutazione della qualità di vita (HRQoL) dello studio VISION mostrano un ritardo nel peggioramento di queste manifestazioni invalidanti nel braccio con 177Lu-PSMA-617 più lo standard di cura, rispetto al solo standard di cura. Non sono stati osservati problemi di sicurezza nuovi o imprevisti, comprese le variazioni della clearance della creatinina. I risultati saranno presentati al Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO), in programma dal 16 al 21 settembre 2021.
“I pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione sono soggetti a numerose complicazioni associate alla malattia avanzata, che possono ripercuotersi sulla loro qualità di vita,” dichiara Jeff Legos, Executive Vice President, Global Head of Oncology & Hematology Development, Novartis. “Questi nuovi dati sottolineano il vantaggio potenziale sulla qualità di vita che la sperimentazione di 177Lu-PSMA-617 può offrire come nuova possibile opzione terapeutica, oltre ai miglioramenti già riportati nella sopravvivenza globale e nella sopravvivenza libera da progressione rilevata radiograficamente.”
Sono in corso due ulteriori studi della terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 nel trattamento delle fasi iniziali del carcinoma della prostata metastatico, che analizzano la potenziale utilità clinica nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione nel setting pre-taxano (PSMAfore) e in quello metastatico ormonosensibile (PSMAddition). Novartis sta inoltre valutando l’opportunità di analizzare la terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 negli stadi iniziali del carcinoma della prostata.
“Come è successo per altre patologie oncologiche in passato, oggi anche il tumore alla prostata sta vivendo il suo ingresso in una nuova era fatta di terapie nel segno della medicina di precisione e meno invalidanti, in grado di garantire oltre alla sopravvivenza anche una buona tollerabilità e un miglioramento della qualità di vita – afferma Giuseppe Procopio, responsabile Oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano -. Una componente non trascurabile del tumore alla prostata in stadio metastatico è la sintomatologia particolarmente debilitante e causa di ulteriori complicazioni per lo stato di salute e il benessere psico-fisico del paziente. Il marcato impatto sulla quotidianità dei pazienti – osserva il Professor Giuseppe Procopio – avvalora l’importanza dei dati presentati oggi: anche in presenza di un quadro di patologia complesso, con neoplasia in stadio avanzato e metastasi, la terapia con radioligando apre una nuova prospettiva rivelandosi un’efficace opzione terapeutica, in grado di offrire ai pazienti una prognosi favorevole in termini di durata e anche di qualità di vita.”
“Il carcinoma prostatico è divenuto, nell’ultimo decennio, il tumore più frequente nella popolazione maschile dei paesi occidentali. I numeri descrivono una realtà ancora preoccupante, anche se negli ultimi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati in termini di riduzione dei tassi di mortalità – commenta il Professor Marcello Tucci, Direttore S.C. Oncologia Ospedale Cardinal Massaia di Asti e Board Member AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) –. Ora è possibile iniziare a pensare di personalizzare le scelte terapeutiche in modo estremamente preciso, consentendo una prognosi migliore anche ai pazienti più complessi, per i quali tutto questo si traduce in un aumento della durata e della qualità di vita. Per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico lo scenario è oggi del tutto diverso rispetto a pochissimo tempo fa ed è tuttora in continua, rapidissima evoluzione come in pochi altri settori dell’oncologia. Lo studio VISION apre le porte all’era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata – spiega il Professor Tucci –. Per la prima volta viene dimostrata l’azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio 177, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. All’ultimo ASCO sono stati presentati i dati di efficacia e sicurezza dello studio VISION in cui la terapia oncologica con radioligando in aggiunta al miglior standard di cura ha ottenuto una riduzione del 38% del rischio di morte (OS) e del 60% del rischio di progressione della malattia (PFS). I dati che verranno presentati all’ESMO – conclude il Professore – andranno a sottolineare i risultati positivi sulla qualità di vita, confermando le potenzialità di questo trattamento.”
Il carcinoma della prostata avanzato
Il carcinoma della prostata è una forma di cancro che si sviluppa nella ghiandola prostatica, una piccola ghiandola a forma di noce presente in regione pelvica degli uomini. Nel carcinoma della prostata resistente alla castrazione (CRPC), il tumore mostra segnali di crescita, come l’aumento dei livelli sierici di antigene prostatico specifico (PSA), nonostante l’utilizzo di trattamenti ormonali che abbassano il testosterone. Nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), il tumore si diffonde ad altre sedi del corpo, come organi o ossa adiacenti, e non risponde al trattamento ormonale. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico è circa del 30%.
La medicina di precisione fenotipica nel carcinoma della prostata avanzato
Nonostante i progressi nella cura del cancro della prostata, vi è un forte bisogno insoddisfatto di nuove opzioni di trattamento mirate per migliorare i risultati dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). Più dell’80% dei tumori della prostata esprime in quantità elevate un biomarcatore fenotipico chiamato Antigene di Membrana Specifico della Prostata (PSMA) rendendolo un promettente target diagnostico (tramite tomografia a emissione di positroni (PET)) e un potenziale target terapeutico per la terapia con radioligando. Questo approccio si differenzia dalla medicina di precisione “genotipica” che si occupa delle alterazioni genetiche specifiche delle cellule cancerogene.
La terapia con 177Lu-PSMA-617
177Lu-PSMA-617 è una terapia sperimentale con radioligando diretta verso PSMA nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione. Si tratta di un trattamento antitumorale di precisione che combina un composto mirato (ligando) con un radioisotopo terapeutico (una particella radioattiva). Dopo l’infusione endovenosa, 177Lu-PSMA-617 si lega prevalentemente alle cellule del cancro della prostata che esprimono PSMA, una proteina transmembrana, con un più elevato uptake per la cellula tumorale rispetto a tessuto sano. Una volta legato le emissioni del radioisotopo danneggiano le cellule tumorali, interrompendo la loro capacità di replicarsi e/o innescando la morte cellulare. La radiazione del radioisotopo agisce su distanze molto brevi per limitare i danni alle cellule circostanti.