ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’HIV a maggioranza GSK, in partecipazione con Pfizer Inc. e Shionogi Limited, ha reso noto oggi i risultati a tre anni degli studi di fase III GEMINI 1 & 2 al congresso HIV Glasgow 2020. I risultati hanno dimostrato che il regime a 2 farmaci (2DR) di dolutegravir più lamivudina ha continuato a offrire un’efficacia non inferiore, un'elevata barriera genetica alla resistenza e un profilo di sicurezza comparabile rispetto a un regime di 3 farmaci di dolutegravir più due inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTIs), tenofovir disoproxil fumarato/emtricitabina (TDF/FTC), negli adulti naïve in trattamento per HIV-1.
Pedro Cahn, M.D., Scientific Director, Fundación Huésped, Professor of Infectious Diseases, Buenos Aires University Medical School, and principal investigator for the GEMINI study programme, ha commentato: “Questi dati a lungo termine confermano che i regimi a 2 farmaci a base di dolutegravir entrano a pieno titolo nel compendio del trattamento dell'HIV. Dolutegravir più lamivudina continua a dimostrare un'efficacia a lungo termine non inferiore a dolutegravir più TDF/FTC con benefici che vanno oltre la soppressione virale. Benché i tassi complessivi di eventi avversi siano stati simili tra i bracci dello studio, abbiamo riscontrato un minor numero di eventi avversi correlati al farmaco con dolutegravir più lamivudina. A beneficio dei clinici che lo richiedevano, abbiamo ora evidenza che il regime a due farmaci basato su dolutegravir funziona a lungo termine nel trattamento degli adulti naïve con HIV”.
Un’analisi aggregata dei due studi ha mostrato la non inferiorità di dolutegravir più lamivudina, con l’82% (584/716) dei participanti all’analisi Snapshot– popolazione Intention to Treat-Exposed (ITT-E) con HIV-1 RNA <50 copie per millilitro (c/mL) alla settimana 144, rispetto all’84% (599/717) dei partecipanti trattati con un regime a 3 farmaci di dolutegravir più TDF/FTC (differenza aggiustata:
-1.8 [95% CI: -5.8%, 2.1%]).1 I risultati in termini di sicurezza e tollerabilità hanno mostrato consistenza con i dati precedenti.1,
Kimberly Smith, M.D., MPH, Head of Research & Development at ViiV Healthcare, ha affermato: “A livello globale, il numero di persone che vivono con l'HIV di età pari o superiore a 50 anni è in aumento e ciò testimonia il successo della terapia antiretrovirale, che ha trasformato l'HIV in una condizione cronica. Tuttavia, vivere più a lungo con l'HIV può significare assumere più farmaci per molti anni e sappiamo che molte persone che convivono con l'HIV preferiscono prendere il minor numero di medicinali possibile, purché la loro infezione da HIV rimanga sotto controllo. Assistiamo a una crescente attenzione ai regimi 2DR: dolutegravir più lamivudina hanno ora mostrato una sostenuta efficacia e tollerabilità nel corso dei tre anni di trattamento, con persone in grado di mantenere la soppressione virale con meno farmaci rispetto a un regime a 3 farmaci".
Dolutegravir più lamivudina ha continuato a dimostrare un'elevata barriera genetica alla resistenza emergente dal trattamento. La percentuale di individui che hanno soddisfatto i criteri virologici di ritiro definiti dal protocollo è stata dell'1,7% (12/716) nel braccio dolutegravir più lamivudina e dell'1,3% (9/717) nel braccio dolutegravir più TDF / FTC1. Nessuno di questi partecipanti ha sviluppato mutazioni emergenti da resistenze al trattamento. Un partecipante non CVW che riceveva dolutegravir più lamivudina con riferita non aderenza al trattamento ha sviluppato mutazioni di resistenza M184V e R263R / K prima di interrompere lo studio1.
La percentuale complessiva di eventi avversi (EA) è stata simile nei bracci dello studio, con tassi inferiori di eventi avversi correlati al farmaco nei partecipanti che ricevevano dolutegravir più lamivudina rispetto a quelli che ricevevano dolutegravir più TDF / FTC (20% [146/716] vs 27% [192 / 717], rispettivamente) . Si sono verificati quattro decessi (3/716 per dolutegravir più lamivudina vs 1/717 per dolutegravir più TDF/FTC), tutti considerati non correlati al regime farmacologico in studio.1 I risultati dello studio hanno mostrato possibili effetti a lungo termine sulla salute delle ossa e dei reni, con variazioni post-basali nei marcatori della funzionalità ossea e renale che continuano ad essere favorevoli a dolutegravir più lamivudina rispetto a dolutegravir più TDF / FTC fino alla settimana 1441.