L’accumulo di queste cellule porta alla formazione di lesioni tumorali nelle ossa di tutto il corpo.1 Il midollo osseo sano produce cellule staminali da cui si generano globuli rossi che trasportano ossigeno nel corpo, globuli bianchi che combattono infezioni e malattie, o piastrine essenziali nella coagulazione del sangue.2
I problemi di salute causati dal Mieloma Multiplo possono coinvolgere le ossa, il sistema immunitario, i reni e i globuli del sangue.2
Il Mieloma Multiplo è una malattia rara e rappresenta circa l’1% di tutti i tumori.7 È caratterizzato da un modello ricorrente di remissione e recidiva.3 Si parla di remissione nel Mieloma Multiplo quando non sono presenti segni clinici o sintomi.4 Si parla, invece, di recidiva quando i segni o i sintomi della malattia ritornano dopo un periodo di miglioramento.5 La capacità di raggiungere e mantenere una risposta significativa ai trattamenti diminuisce ad ogni recidiva a causa della resistenza acquisita ai farmaci e della progressione biologica della malattia6: per ogni successiva recidiva si osserva una diminuzione in termini di tasso di risposta di circa il 58% in seconda linea, del 45% in terza linea, del 30% in quarta linea e del 15% in quinta linea, con una riduzione dell’aspettativa di vita dopo ogni ricaduta.11,12,13 Quando una malattia è refrattaria significa che non risponde più al trattamento.5
Epidemiologia
In Italia convivono con un Mieloma Multiplo, a 5 anni dalla diagnosi, 13.983 persone di età media attorno ai 65 anni (80% dei casi d’insorgenza dopo i 60 anni). Ogni anno si contano 5.200 nuovi casi e 3.200 decessi, a 5 anni dalla diagnosi solo il 45% dei pazienti sopravvive.11,12,13
Sintomi
La causa precisa del Mieloma Multiplo non è ancora conosciuta.
Nei primi stadi della malattia non sono presenti sintomi, rendendo molto difficile una diagnosi precoce.
I sintomi e i segni del Mieloma Multiplo possono comprendere, ma non limitarsi a:
• Sanguinamento anomalo1
• Dolore alle ossa e o alla schiena1
• Fratture alle ossa della spina dorsale, dell’anca e del cranio1
• Bassi livelli dei valori dell’emocromo1
• Alti livelli di calcio nel sangue1
• Sintomi al sistema nervoso, comprendenti compressione del midollo spinale, danni ai nervi e iperviscosità1
• Problemi ai reni1
• Infezioni1.
Fattori di rischio
Gli specialisti hanno rilevato alcuni fattori di rischio che possono influenzare le probabilità di avere il Mieloma Multiplo.1 Quelli più comuni sono:
• Età: la malattia si verifica più frequentemente in persone tra i 65-74 anni1,9
• Storia familiare: avere un parente stretto con Mieloma Multiplo aumenta di quattro volte il rischio1
• Genere: negli Stati Uniti, l’incidenza è più alta di 1,5 fra gli uomini rispetto alle donne1,9
• Radiazioni: l’esposizione ad alte quantità di radiazioni, in gran parte dovute a fattori ambientali1
• Razza: più comune fra le persone di origine africana1
• Peso: essere in sovrappeso1
• Avere altre malattie delle plasmacellule: molte persone con gammopatia monoclonale di significato incerto o plasmacitoma solitario potrebbero sviluppare il Mieloma Multiplo.1
Diagnosi
Analisi di laboratorio su sangue e/o urine, risonanza magnetica e una biopsia del midollo osseo possono essere eseguite su persone che presentano i sintomi del Mieloma Multiplo.
• Test di laboratorio: le analisi del sangue e delle urine possono determinare se è presente una quantità anomala di proteine che può segnalare la diagnosi del Mieloma Multiplo1
• Test di imaging: radiografie, risonanza magnetica, TAC o la PET (tomografia ad emissione di positroni) possono essere eseguite per identificare lesioni alle ossa associate al Mieloma Multiplo10
• Biopsia del midollo osseo: le biopsie del midollo osseo determinano se ci sono plasmacellule anomale nel midollo osseo e possono anche essere utili per analizzare le loro anomalie cromosomiche.10
Trattamenti
Al momento non esistono cure risolutive per il Mieloma Multiplo: l’obiettivo dei trattamenti che vengono utilizzati è alleviare la sofferenza, controllare le complicanze della malattia, stabilizzare le condizioni cliniche e rallentare il progredire della malattia.1 I trattamenti prescritti per il Mieloma Multiplo dipendono in gran parte dallo stadio della malattia e dal singolo paziente.1
Le opzioni di trattamento possono comprendere una o una combinazione delle seguenti terapie:
• Chemioterapia e corticosteroidi per uccidere le cellule del mieloma2
• Terapie mirate per bloccare la crescita ed eliminare le cellule del mieloma2
• Alte dosi di chemioterapia con trapianto di midollo osseo o di cellule staminali ematopoietiche per sostituire le cellule malate2
• Bifosfonati per ridurre il dolore osseo e le fratture2
• Radioterapia per trattare le lesioni ossee o per alleviare il dolore.1
Trattamenti
Il Mieloma Multiplo è considerato una patologia non guaribile ma può essere curato con trattamenti che hanno l’obiettivo di alleviare i sintomi, controllare le complicanze, stabilizzare il quadro clinico del paziente e rallentare la progressione della malattia.
L’approccio terapeutico dipende da molti fattori, come lo stadio della malattia, la diagnosi più o meno precoce, la presenza di recidive, l’età e la “fragilità” del paziente, la prospettiva di sottoporre il paziente a trapianto di midollo osseo o cellule staminali ematopoietiche.
Le principali opzioni terapeutiche sono rappresentate dalla chemioterapia, a basse o alte dosi, e dal trapianto. Vengono inoltre utilizzati i bifosfonati, per ridurre il dolore osseo e le fratture, e la radioterapia per trattare le lesioni ossee o alleviare il dolore.
La chemioterapia è un trattamento con farmaci in grado di distruggere le plasmacellule anomale presenti nel midollo osseo, bloccando la loro capacità di moltiplicarsi. I farmaci chemioterapici possono attaccare anche le cellule sane e per questo possono dare importanti effetti collaterali.
La chemioterapia ad alte dosi si è dimostrata molto più efficace della chemioterapia standard nella distruzione delle cellule mielomatose ed è in grado di indurre una risposta complessiva nettamente migliore. Questa terapia provoca però un danno molto grave al midollo osseo sano, con drastica diminuzione delle cellule ematiche e conseguente rischio di anemia, infezioni ed eccessivo sanguinamento.
Il trapianto di cellule staminali prelevate dal midollo osseo o dal sangue consente di sostituire le cellule del sangue dopo alte dosi di chemioterapia in grado di eliminare le cellule malate. Le cellule staminali sono prelevate dal paziente stesso (trapianto autologo o autotrapianto) o da un donatore esterno (trapianto allogenico) per poi essere reimpiantate nel paziente.
L’armamentario terapeutico a disposizione degli ematologi per il trattamento del Mieloma Multiplo si è arricchito notevolmente in questi ultimi anni con l’avvento di farmaci “intelligenti” capaci di bloccare la proliferazione del tumore (target therapies) e anticorpi che aiutano il sistema immunitario a riconoscere il tumore.
Attualmente con farmaci vecchi e nuovi usati in combinazione tra loro o da soli, si riesce a cronicizzare un numero sempre più elevato di pazienti e si riesce pertanto a prolungare la sopravvivenza anche di diversi anni.
Recentemente anche in Europa si è resa disponibile una nuova opzione terapeutica per il Mieloma Multiplo recidivato: l’Agenzia dei Medicinali Europea, EMA, ha approvato carfilzomib, un inibitore del proteasoma cellulare, che in combinazione con altri due farmaci già in commercio, lenalidomide e detametasone a basse dosi (KRd - tripletta), determina una risposta profonda e un incremento della sopravvivenza senza progressione di malattia di quasi nove mesi superiore rispetto all’attuale standard di terapia con solo lenalidomide e desametasone.1
Lo studio clinico ASPIRE ha valutato la combinazione KRd confrontata all’associazione lenalidomide e detametasone (Rd - doppietta) a basse dosi nei pazienti con Mieloma Multiplo recidivato che avevano ricevuto trattamenti precedenti.1
I tassi di risposta completa con KRd sono stati tre volte superiori a quelli raggiunti con Rd e con KRd è stata raggiunta una sopravvivenza libera da progressione mediana, senza precedenti, di 26,3 mesi contro i 17,6 mesi della combinazione di confronto.
Intervista Prof. Valerio De Stefano, Direttore Unità di Ematologia Policlinico A. Gemelli
Cos’è il Mieloma Multiplo e qual è la sua epidemiologia in Italia? Come si arriva alla sua diagnosi? Qual è l’identikit del paziente?
Il mieloma, anche conosciuto come Mieloma Multiplo, è un tipo di tumore del midollo osseo che origina dalle plasmacellule, presenti normalmente nel midollo osseo, che sono cellule che fanno parte del sistema immunitario. Colpisce in prevalenza persone adulte ed anziane (età media di insorgenza 60 anni). Le plasmacellule normali producono gli anticorpi (o immunoglobine) per aiutare a combattere le infezioni. Nel mieloma, le plasmacellule anormali producono un solo tipo di anticorpo noto come paraproteina (Componente Monoclonale o Componente M), che in realtà non svolge nessuna funzione utile, ma il cui dosaggio consente di effettuare la diagnosi e il monitoraggio del mieloma. Oltre a produrre la Componente M, le plasmacellule rilasciano una grande quantità di particolari sostanze, chiamate “citochine”, che attraverso processi complessi possono determinare la distruzione dell’osso, e favorire la crescita delle plasmacellule midollari a discapito delle cellule sane circostanti.
L’incidenza del Mieloma Multiplo in Italia è di circa 8-9 nuovi casi per 100,000 abitanti/anno. Colpisce preferenzialmente persone di età anziana (oltre 65 anni in circa il 70% dei casi) ma esiste una porzione non irrilevante di pazienti più giovani. Il mieloma può presentarsi in una fase asintomatica, che non necessita di trattamento, in quanto non sono presenti biomarkers di aggressività biologica o danni d’organo, situazione in cui ovviamente va effettuato un follow-up molto ravvicinato. La fase sintomatica può caratterizzarsi per sintomi a carico del sistema emopoietico (anemia), insufficienza renale, lesioni scheletriche che se non trattate adeguatamente possono risultare altamente invalidanti. Quest’ultima situazione necessita di un approccio integrato che vede coinvolti diversi specialisti (radiologo e medico nucleare per la fase diagnostica, ematologo, chirurgo vertebrale e radioterapista per la fase terapeutica). Il mieloma è comunque una malattia estremamente soggetto-specifica, tanto che i risultati degli esami possono variare da paziente a paziente. La formulazione di una diagnosi di mieloma non è sufficiente; infatti, prima di mettere a punto un programma terapeutico appropriato, è molto importante avere un quadro preciso della malattia.
Nonostante sia un tumore ematologico molto rilevante, il Mieloma Multiplo è ancora poco conosciuto e spesso è confuso con altri tumori, come, ad esempio, il Melanoma. Quali sono secondo lei i motivi di questa scarsa conoscenza e come si può superare questa criticità?
La confusione con il Melanoma ovviamente è solo dovuta a un’assonanza lessicale. In effetti, i casi di Mieloma Multiplo sono in aumento, dato il prolungamento della vita media e quindi non è assolutamente giustificabile la scarsa conoscenza di questa malattia. I diversi quadri clinici (mieloma asintomatico o sintomatico) vanno affrontati con approcci differenti e il paziente ne deve essere consapevole per evitare ansie o aspettative inappropriate. Inoltre i progressi nel trattamento sono estremamente rilevanti e anche tale dato va conosciuto, proprio per dare ai pazienti la motivazione per affrontare un percorso di cura che può risultare molto impegnativo.
L’arrivo sul mercato di terapie innovative sta cambiando le prospettive per le persone affette da Mieloma Multiplo. Quanto sono importanti i nuovi farmaci dal punto di vista clinico e come cambieranno l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti?
Fino a pochi anni fa, le terapie usate più comunemente per il trattamento del mieloma consistevano in diversi tipi di chemioterapia, steroidi, terapia ad alto dosaggio e trapianto di cellule staminali. Recentemente, tuttavia, sono stati introdotti nuovi trattamenti in particolare nella classe degli inibitori del proteasoma (bortezomib) e nella classe degli immunomodulatori (talidomide, lenalidomide, pomalidomide). Esiste anche una serie di terapie di supporto per il trattamento dei sintomi e delle complicanze indotti dal mieloma. Queste terapie comprendono un gruppo di farmaci noti come bisfosfonati, utilizzati per trattare la malattia ossea, e l’eritropoietina per l’anemia. Inoltre sono relativamente prossime all’introduzione nella pratica clinica altre molecole che sembrano estremamente promettenti (carfilzomib, ixazomib, elotuzumab, daratumumab), da sole o in combinazione. Con l’introduzione dei nuovi farmaci nell’ultima decade la sopravvivenza mediana è quasi raddoppiata. Tale dato è molto più significativo nella popolazione più anziana, non candidabile alle strategie trapiantologiche, e ha di fatto rivoluzionato la storia naturale della malattia.
La disponibilità di un armamentario terapeutico complesso permette da una parte la possibilità di adottare trattamenti di salvataggio efficaci in caso di ripresa di malattia e d’altra parte di prescrivere nelle fasi di risposta clinica terapie di mantenimento sostenibili sul piano clinico, con tossicità e impegno logistico più che accettabili. Il dato più rilevante per chi si occupa da vari anni di questa patologia è come la sua gestione sia diventata nella maggior parte dei casi praticabile per via ambulatoriale per la maggior parte del percorso terapeutico, con un ovvio netto beneficio sulla qualità di vita.
Progetto AMPLIFICAMI
Un coro di sei voci che in una normale mattinata lavorativa si solleva al di sopra del frastuono cittadino. Melodie trascinanti e contagiose, che invoglieranno i passanti a unirsi al gruppo vocale per cantare hit celebri del canzoniere nazionale e mondiale. Tutto questo succederà il 30 e il 31 maggio a Milano e Roma, rispettivamente, nell’ambito della campagna Amplificami, realizzata da Amgen con il patrocinio di FAVO onlus - Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia - per “dare voce” ai bisogni, alle speranze e ai diritti delle persone con Mieloma Multiplo e richiamare l’attenzione su questo tumore del sangue di cui si parla ancora troppo poco.
Teatro della campagna alcune stazioni della metropolitana delle due città dove il gruppo vocale
I SeiOttavi, già concorrente del talent show X-Factor, eseguirà performance musicali “estemporanee” in superficie, accompagnate da attività di sensibilizzazione all’interno delle stazioni.
Oltre a “dare voce” ai pazienti, obiettivo di Amplificami è promuovere la solidarietà nei loro confronti e mettere in luce le prospettive che si stanno aprendo nel trattamento del Mieloma Multiplo, per il quale sono in arrivo importanti novità terapeutiche in grado di migliorare significativamente sopravvivenza e qualità della vita.
«La mission di FAVO è offrire supporto alle persone colpite da tumore, far emergere i bisogni dei pazienti e delle loro famiglie e garantire il riconoscimento dei loro diritti. La Federazione inoltre è particolarmente attenta a dare voce ai malati di tumori rari perché per questo tipo di neoplasie sono molto poche, o addirittura assenti, le associazioni che li rappresentano. Tra queste, il Mieloma Multiplo, una malattia del sangue considerata rara, certamente poco conosciuta e di cui si parla molto meno rispetto ad altri tipi di tumore», dichiara Francesco De Lorenzo,
Presidente FAVO. «Con questa Campagna, FAVO, insieme alle associazioni federate e tramite il proprio sistema multimediale, intende pertanto facilitare l’accesso dei malati di Mieloma Multiplo ad ogni informazione utile per affrontare il percorso di diagnosi e cura nel miglior modo possibile, nonché portare questa malattia all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni, con l’obiettivo di incentivare maggiormente la ricerca medico-scientifica».
Nel nostro Paese almeno 14.000 persone convivono con una diagnosi di Mieloma Multiplo, un tumore del sangue molto aggressivo che colpisce le plasmacellule, un tipo di globuli bianchi che, normalmente, hanno la funzione di combattere le infezioni producendo anticorpi. L’accumulo di plasmacellule anomale comporta la formazione di lesioni ossee molto dolorose. La malattia viene in genere diagnosticata tra i 65 e i 70 anni, tuttavia, non riguarda solo l’anziano: ben il 37% dei pazienti, al momento della diagnosi, ha un’età inferiore ai 65 anni. Più di un paziente su tre.
Il Mieloma Multiplo è considerato una patologia difficilmente guaribile ma può essere curato con trattamenti che alleviano i sintomi, controllano le complicanze e rallentano la progressione della malattia. Purtroppo, molti pazienti vanno incontro a delle recidive dopo la prima linea di trattamento.
Fino a pochi anni fa, le terapie usate più comunemente consistevano in diversi tipi di chemioterapia, steroidi, chemioterapia ad alte dosi e trapianto di cellule staminali. Adesso lo scenario sta cambiando grazie all’avvento di farmaci “intelligenti” capaci di bloccare la proliferazione del tumore e anticorpi che aiutano il sistema immunitario a tenerlo sotto controllo. Molte speranze, soprattutto per il trattamento delle forme recidivanti, sono riposte su nuove opzioni terapeutiche come carfilzomib, inibitore del proteasoma cellulare recentemente approvato dall’EMA che, in combinazione con lenalidomide e desametasone, determina una risposta profonda, con un incremento della sopravvivenza senza progressione di malattia pari a 26,3 mesi, con una riduzione significativa del dolore osseo e miglioramento della qualità di vita.1
«Con l’introduzione dei nuovi farmaci la sopravvivenza mediana dei pazienti è quasi raddoppiata. Questo dato è molto più significativo nella popolazione più anziana, non candidabile alle strategie trapiantologiche, e ha di fatto rivoluzionato la storia naturale della malattia», afferma
Valerio De Stefano, Direttore Area di Ematologia presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. «La disponibilità di un armamentario terapeutico complesso ci permette sia di adottare trattamenti di salvataggio efficaci in caso di ripresa di malattia sia di prescrivere nelle fasi di risposta clinica terapie di mantenimento sostenibili sul piano clinico. Oggi la gestione del Mieloma Multiplo avviene per via ambulatoriale per la maggior parte del percorso terapeutico, con un ovvio netto beneficio sulla qualità di vita».
“Dare voce” ai pazienti con Mieloma Multiplo è un obiettivo coerente con la mission di Amgen, una delle aziende biotecnologiche indipendenti più importanti del mondo, impegnata da più di 35 anni a rispondere ai bisogni medici non ancora soddisfatti sfruttando il potenziale della biologia. Nel corso del 2016 Amgen lancerà tre nuovi farmaci sul mercato italiano, due dei quali in Oncoematologia. «Amgen avverte fortemente la propria responsabilità nel supportare iniziative intelligenti ed efficaci come appunto Amplificami patrocinata da FAVO, che abbiano l’obiettivo di rendere il paziente attore informato e protagonista e non semplice spettatore delle decisioni che riguardano la sua salute – afferma Ermanno Paternò, Medical Director Amgen – il nostro contributo alla qualità di vita dei pazienti è già inscritto nel valore dei nostri farmaci: carfilzomib, oltre a migliorare la sopravvivenza, presenta un buon profilo di tollerabilità, con un impatto contenuto in termini di effetti collaterali. Ma desideriamo rendere concreta la nostra vicinanza ai pazienti anche con il supporto a campagne di comunicazione di qualità che aumentino consapevolezza e conoscenza, con ricadute positive per l’intero Sistema».
La campagna Amplificami si articola in due giornate di sensibilizzazione a Milano e Roma, rispettivamente lunedì 30 e martedì 31 maggio. Le stazioni della metropolitana coinvolte saranno:
- a Milano: Stazione Centrale, Garibaldi, Duomo e Cadorna;
- a Roma: Policlinico, Bologna, San Giovanni e Ottaviano.
Per seguire la campagna anche su Facebook e Twitter: #amplificami