“La nostra esperienza più che decennale nell’utilizzo dell’immunoterapia nei pazienti oncologici ci ha condotto allo scambio di informazioni e dati con i colleghi cinesi, in particolare con il dott. Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China – continua il prof. Ascierto -. Abbiamo intuito il potenziale dei farmaci anti-interleuchina 6, classe di cui fa parte tocilizumab, e degli anti TNF nel trattamento delle complicanze del coronavirus. Sia interleuchina 6 che TNF, infatti, sono citochine coinvolte nel processo infiammatorio cronico che avviene a livello del polmone nel caso della polmonite da coronavirus. In particolare, conosciamo molto bene il meccanismo d’azione di tocilizumab, che rappresenta il trattamento di elezione nella sindrome da rilascio citochimica dopo la terapia con le cellule CAR-T in alcuni tipi di tumori. E i colleghi cinesi ci hanno confermato la sua efficacia, con un miglioramento delle condizioni di 20 pazienti con coronavirus su 21 trattati in circa 24-48 ore”. Dopo il confronto con i ricercatori cinesi, è stata costituita una vera e propria task force a Napoli guidata, oltre che da Paolo Ascierto, da Franco Buonaguro (Direttore Biologia Molecolare e Oncogenesi virale del Pascale) e da Vincenzo Montesarchio (Direttore Oncologia dell'Azienda Ospedaliera dei Colli). Per il Cotugno, fanno parte del gruppo, tra gli altri, Rodolfo Punzi (Direttore del dipartimento di Malattie infettive e urgenze infettivologiche), Roberto Parrella (Direttore della Uoc Malattie infettive ad indirizzo respiratorio), Fiorentino Fragranza (Direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva), Vincenzo Sangiovanni (Direttore della Uoc Infezioni sistemiche e dell'immunodepresso), Nicola Maturo (Responsabile del Pronto Soccorso infettivologico del Cotugno) e Luigi Atripaldi (Direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia). “Il nostro sistema sanitario sta vivendo un momento molto difficile – concludono il dott. Attilio Bianchi, Direttore Generale del Pascale, e il dott. Maurizio di Mauro, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli -. Il virus supera i confini tra i vari Paesi ma anche la scienza ha la capacità di oltrepassare le barriere nazionali. Dobbiamo avere fiducia nell’impegno dei ricercatori nel fermare il virus. E questa collaborazione ne è una preziosa testimonianza”.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia