Una buona notizia per il mondo dell’oncologia da uno studio IEO apparso su Annals of Oncology
Nei pazienti oncologici gli anticorpi contro l’infezione da COVID 19 si attivano come nei soggetti sani: lo dimostra uno studio pilota dell’Istituto Europeo di Oncologia, appena pubblicato su Annals of Oncology e coordinato da Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO.

Nel periodo aprile-maggio 2020 i ricercatori hanno arruolato in totale 166 soggetti, operatori sanitari e pazienti oncologici, con diagnosi confermata o clinicamente sospetta di Covid, sottoponendoli a test sierologico e tampone naso-faringeo. I risultati hanno rivelato che non esiste differenza sostanziale nei livelli e nei tempi di sieroconversione fra malati oncologici e soggetti sani. I dati indicano inoltre che gli anticorpi IgG vengono sviluppati in un periodo medio di 17 giorni dall’apparizione dei sintomi o, nel caso degli asintomatici, dalla conferma di infezione tramite tampone naso faringeo, e svaniscono nel tempo.
“Pare dunque che il tempo ideale per effettuare un test sierologico sia almeno due settimane dopo la manifestazione dei sintomi e non più di 3 o 4 settimane dopo la loro scomparsa o la negativizzazione al tampone. – continua Curigliano- Questi dati sono in linea con la letteratura internazionale, ma vanno confermati all’interno di studi più ampi, che esplorino le tante domande che restano aperte. Per esempio va indagata la correlazione fra severità dei sintomi e dimensione e durata della riposta anticorpale, e soprattutto va individuata la quantità di anticorpi e la loro capacità di attivare una risposta immunitaria per proteggere gli individui dalla reinfezione.”
“Capire la durata della potenziale contagiosità e dell’eventuale immunità è importante nella gestione della pandemia – conclude Roberto Orecchia, direttore scientifico IEO- E lo è ancor di più per i pazienti oncologici e per gli operatori sanitari, che sono costantemente esposti a popolazioni ad alto rischio. Controllare chi è stato infettato e chi no, è per noi un’informazione essenziale per ottimizzare le misure di protezione individuale, la gestione clinica e la somministrazione dei trattamenti oncologici. Per questo in IEO abbiamo avviato a giugno scorso uno studio clinico di sorveglianza mensile con test sierologici di tutti i dipendenti IEO, a cui hanno aderito 1500 persone. L’ iniziativa rientra nel nostro piano per mantenere l’Istituto Europeo di Oncologia un ospedale covid-safe”.