●Negli studi TENAYA e LUCERNE, a due anni, più del 60% dei pazienti in terapia con faricimab ha potuto essere trattato ogni quattro mesi. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al primo anno, in cui il 45% dei pazienti aveva raggiunto un intervallo di somministrazione di 4 mesi
●I pazienti trattati con faricimab hanno ricevuto un numero mediano di 10 iniezioni nell’arco di due anni, contro 15 iniezioni nei pazienti trattati con aflibercept, riducendo potenzialmente il numero di iniezioni
●Non sono emersi nuovi elementi da segnalare in merito alla sicurezza e faricimab ha continuato a essere ben tollerato, con un profilo beneficio/rischio favorevole
Roche ha annunciato oggi nuovi dati a due anni provenienti dagli studi TENAYA e LUCERNE che consolidano l’efficacia, la sicurezza e la durabilità a lungo termine di faricimab nella degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida” (nAMD), una delle cause principali di perdita della vista. La AMD neovascolare colpisce quasi 20 milioni di persone in tutto il mondo e può richiedere il trattamento con iniezioni nell’occhio ogni 1‑2 mesi. I dati a due anni sono stati presentati il 14 luglio al congresso scientifico annuale dell’American Society of Retina Specialists del 2022.
“Questi risultati a più lungo termine rafforzano la fiducia in faricimab e ne avvalorano il continuo utilizzo in soggetti con AMD neovascolare”, ha dichiarato Levi Garraway, M.D., Ph.D., Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. “Grazie alla possibilità che necessiti di meno iniezioni nel tempo, faricimab continua a rappresentare un importante passo avanti per le persone affette da patologie retiniche che minacciano la vista. Questi dati testimoniano il nostro impegno teso a ridefinire gli standard di cura e a ridurre il carico terapeutico”.
“La degenerazione maculare umida compromette in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di una patologia particolarmente diffusa e legata all’età avanzata. Molti pazienti arrivano tardi alla diagnosi perché non si sottopongono a regolari visite oculistiche di controllo, che invece dopo i 50 anni sono fortemente consigliate. Trascurando i sintomi iniziali, la patologia continua a progredire e peggiorare rapidamente – spiega Francesco Bandello, direttore Clinica Oculistica Vita-Salute San Raffaele di Milano – la ricerca in questi anni si è focalizzata sullo studio di trattamenti in grado di ritardare la perdita della vista, agendo sui fattori che causano la crescita di nuovi vasi sanguigni nella maculopatia umida. Faricimab, con un meccanismo d’azione innovativo, è il primo farmaco che, agendo sia sull’angiopoietina 2 (Ang-2) sia sul fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A), ha mostrato di garantire l’efficacia riducendo il numero di somministrazioni annuali di iniezioni intravitreali”.
“Le terapie mirate a inibire la crescita di nuovi vasi sanguigni sono efficaci, ma complesse da gestire, soprattutto per il paziente che si deve sottoporre con frequenza e continuità ad iniezioni intravitreali. L’aderenza alla terapia è fondamentale tanto quanto la diagnosi tempestiva, per poter ritardare il progredire della patologia. Trattamenti come faricimab, che permettono di allungare l’intervallo di tempo tra una somministrazione e l’altra, potrebbero rappresentare un supporto importante per il paziente nell’avere una piena aderenza terapeutica. Questi dati rappresentano un passo avanti importante per i pazienti con nAMD e per l’intera comunità scientifica” aggiunge Giovanni Staurenghi, Ordinario di Malattie dell’apparato visivo dell’Università Statale di Milano, Ospedale Sacco.
La degenerazione maculare legata all’età neovascolare
La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una patologia che colpisce la parte dell’occhio deputata alla visione centrale nitida e dettagliata, necessaria per attività come la lettura. La AMD neovascolare o “umida” (nAMD) è una forma avanzata della malattia che, se non trattata, può provocare perdita rapida e grave della vista. Si sviluppa con la crescita incontrollata di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula, che causano gonfiore, sanguinamento e/o fibrosi. Circa 20 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di nAMD, la causa principale di perdita della vista negli ultrasessantenni. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, la malattia colpirà un numero ancora più elevato di persone su scala globale.
Faricimab
Faricimab è il primo anticorpo bispecifico approvato per l’occhio. È diretto mirato e inibisce due meccanismi patologici connessi allo sviluppo di varie patologie retiniche che minacciano la vista; agisce neutralizzando sia l’angiopoietina 2 (Ang-2) sia il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A). Ang-2 e VEGF-A contribuiscono alla perdita della vista determinando destabilizzazione vascolare, che causa lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni permeabili e aumenta l’infiammazione. Faricimab è stato sviluppato per stabilizzare i vasi sanguigni attraverso l’inibizione delle vie di Ang-2 e VEGF-A.