
Partiamo dai numeri. Quali sono le dimensioni del problema?
In Italia almeno tre milioni e mezzo di persone convivono con una diagnosi di diabete mellito, e il 68% di loro ha più di 65 anni. A questi numeri dobbiamo aggiungere, inoltre, un milione di persone che si stima abbiano un diabete di tipo due non ancora diagnosticato, e oltre due milioni e mezzo di persone che hanno difficoltà a mantenere la glicemia nella norma, vivendo quella condizione che noi medici definiamo di “prediabete”. Il problema non solo è esteso, ma anche in continua crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione -i dati Istat prevedono che nel 2050 due italiani su tre avranno più di 65 anni- ma soprattutto può diventare preoccupante se si considerano le complicanze cardiovascolari a cui il diabete espone.
Perché il diabete può influire negativamente sulla salute del cuore?
È come se un problema alimentasse l’altro, generando meccanismi molto complessi. Gli alti livelli di zuccheri presenti nel sangue dei pazienti diabetici, nel tempo, possono danneggiare la parete dei vasi sanguigni, fino a favorirne l’occlusione parziale. Questo fenomeno può interessare sia i piccoli vasi sanguigni (provocando, per esempio, microangiopatia della retina o del circolo renale) sia quelli grandi, che irrorano il cuore. Ma non è tutto: i vasi sanguigni messi alla prova dall’eccesso di zuccheri possono contribuire alla comparsa di ipertensione, e al diabete spesso è associato un alto livello di trigliceridi e un rapporto sbilanciato fra colesterolo buono e cattivo. Un mix che può mettere a rischio la salute cardiovascolare.
Terapie. Parola d'ordine: integrare
Se vogliamo curare efficacemente il diabete è fondamentale integrare le competenze del diabetologo a quelle di cardiologi e chirurghi vascolari in team multispecialistici, che lavorano in sinergia anche con infermieri specializzati e, quando necessario, nutrizionisti e psicologi. Solo così si possono attivare le strategie terapeutiche migliori.
Dalla ricerca intanto arrivano già risultati incoraggianti
Per esempio, i farmaci di nuova generazione per la cura del diabete incidono positivamente sulla salute cardiovascolare con una riduzione della mortalità fino al 38% e alcuni farmaci innovativi, in particolare, si stanno dimostrando ben tollerati proprio dai pazienti anziani.
Fonte: Ufficio Stampa Centro Cardiologico Monzino, Milano