
- È il primo studio di fase 3 nell'esofagite eosinofila (EoE) a mostrare come un farmaco biologico migliori significativamente i parametri strutturali e istologici, agendo rapidamente sulla capacità di deglutire dei pazienti di età pari o superiore ai 12 anni
- I nuovi dati mostrano ulteriori miglioramenti della gravità e dell'estensione della malattia, così come della normalizzazione dell’espressione genica associata all'infiammazione di tipo 2
- I dati di questo studio supportano ulteriormente il profilo di sicurezza consolidato di dupilumab
- Risultati presentati per la prima volta alle edizioni virtuali dell’ACG 2020 e della UEG Week 2020
- Dupilumab ha ricevuto la designazione di Breakthrough Therapy dalla FDA per i pazienti con EoE di età pari o superiore a 12 anni
Non ci sono attualmente farmaci approvati dalla FDA per l'EoE, una malattia infiammatoria cronica e progressiva che danneggia l'esofago e ne impedisce il corretto funzionamento. Nel tempo, un’eccessiva infiammazione di tipo 2 può causare cicatrici e restringimento dell'esofago, rendendo difficile la deglutizione. L'EoE può influire sulla capacità di alimentarsi del paziente e causare un’occlusione da cibo dopo la deglutizione (food impaction), con conseguente possibile emergenza medica.
I risultati comunicati in precedenza hanno mostrato come dupilumab abbia migliorato i parametri sintomatici, strutturali e istologici dell'EoE. L'uso di dupilumab per il trattamento dell'EoE è sperimentale e non è stato ancora sottoposto a valutazione da parte delle autorità regolatorie.
“I risultati di questo studio mostrano come dupilumab abbia migliorato significativamente sia la capacità dei pazienti di deglutire sia le anomalie strutturali dell'esofago, agendo sull'infiammazione di tipo 2 e consentendo così di invertire il danno ai tessuti e la formazione di cicatrici che di solito peggiorano nel tempo”, ha affermato Evan S. Dellon, Professore di Gastroenterologia ed Epatologia presso la University of North Carolina School of Medicine e sperimentatore principale dello studio. “Questi risultati dimostrano anche che l'esofagite eosinofila è una malattia causata da fattori che vanno oltre la semplice presenza di eosinofili elevati. Dupilumab, che inibisce l'attività delle citochine IL-4 e IL-13, driver chiave dell'infiammazione di tipo 2, è stato in grado di mostrare miglioramenti significativi in un ampio spettro di parametri clinici, anatomici, cellulari e molecolari.”
La Parte A dello studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha coinvolto 81 pazienti di età pari o superiore a 12 anni con EoE, che sono stati trattati con dupilumab o con placebo per 24 settimane.
I nuovi risultati presentati durante le edizioni virtuali dell’ACG 2020 e della UEG Week 2020 hanno mostrato come i pazienti trattati con dupilumab abbiano registrato:
- Miglioramento rapido della capacità e della facilità di deglutizione: i pazienti hanno riportato un miglioramento significativo nel Questionario sui sintomi della disfagia (DSQ) già a 4 settimane e hanno continuato a migliorare per 24 settimane.
- Conta degli eosinofili esofagei ridotta al di sotto della soglia diagnostica della malattia.
- Riduzione della gravità e dell'estensione della malattia a livello microscopico: i punteggi di valutazione del grado e dello stadio, che misurano i cambiamenti del tessuto esofageo associati alla malattia, sono stati ridotti a 24 settimane; i punteggi di valutazione del grado e dello stadio sulla base all’EoE Histology Scoring System (EoE-HSS) misurano i cambiamenti di otto parametri cellulari e tissutali , rispettivamente, su scale a quattro punti.
- Espressione genica normalizzata nel tessuto esofageo: i pattern di espressione genica associati all'infiammazione di tipo 2 e all'EoE sono stati ridotti rispetto a placebo, come misurato dal Normalized Enrichment Score (NES) a 24 settimane dal basale. Il NES ha valutato una serie di geni associati all'infiammazione di tipo 2 o all’EoE. I cambiamenti osservati con dupilumab dimostrano un cambiamento nel patttern di espressione genica da un modello simile alla EoE a un modello che assomiglia a quello dei gruppi di controllo sani.
Lo studio clinico ha mostrato risultati di sicurezza simili al ben consolidato profilo di sicurezza di dupilumab nelle indicazioni approvate. Gli eventi avversi osservati più comunemente con dupilumab includevano reazioni nel sito di iniezione e infezioni del tratto respiratorio superiore. C'è stata una interruzione del trattamento nel gruppo dupilumab a causa di dolori articolari.
Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce la segnalazione delle interleuchine 4 e 13 (IL-4 e IL-13). I dati dagli studi clinici di dupilumab hanno mostrato che IL-4 e IL-13 sono due proteine chiave nell’infiammazione di tipo 2, che svolge un ruolo fondamentale nella dermatite atopica, nell’asma, nella rinosinusite cronica con poliposi nasale e nell’esofagite eosinofila.