
Il team dell’Unità Operativa, composto anche dalla dottoressa Antonella Guido, psicologa-psicoterapeuta presso il Servizio di Psicologia Ospedaliera, dalla dottoressa Daniela De Bianchi, dell’Associazione AGOP Onlus, insieme al dottore Valter Di Cera ha delineato un progetto outdoor in barca a vela per lo sviluppo delle soft skills funzionali alla riabilitazione post-ospedaliera.
Tutto l’equipaggio e’ stato valutato dal punto di vista cardiorespiratorio presso l’UOC di Medicina dello Sport, diretta dal professore Vincenzo Palmieri, e dal punto di vista motorio-riabilitativo dal dottore Diego Ricciardi, del Servizio di “Medicina Fisica e Riabilitazione”, contribuendo cosi’ alla preparazione atletica del team.
L’equipaggio, composto da 4 ragazzi e 2 ragazze dell’U.O. di Oncologia Pediatrica, ha iniziato il corso teorico-pratico di vela che si concluderà con la partecipazione della squadra ad una entusiasmante regata, una competizione ufficiale prevista per il mese di Luglio 2020. Tutti i partecipanti dovranno assumere ruoli attivi nelle attività di governo della barca, condividendo gli spazi per tutta la durata delle esercitazioni e della partecipazione alle regate e competizioni in programma.
Time2Wind nasce dalla convinzione che il mare e la barca a vela possono essere strumenti di crescita e di empowerment, soprattutto dopo un percorso terapeutico complesso come quello oncologico. Per questo è stata delineata una sperimentazione che prevede l’utilizzo della vela come strumento di ri-scoperta di abilità, risorse, potenzialità sia emotive che fisiche per adolescenti e giovani adulti che affrontano la malattia oncologica.
L’esperienza della navigazione in barca a vela, il lavoro di squadra, il rapporto stretto con gli elementi naturali, creano un contesto di reale inclusione, fortemente stimolante. Questo progetto si pone, per questo, come percorso riabilitativo volto a ricostruire il rapporto con il proprio corpo in un’ottica di positiva consapevolezza e di maggior controllo, a migliorare la percezione di sé con un risvolto sul piano fisico, emotivo e relazionale.
Oltre alle diverse terapie di supporto utilizzate durante il lungo percorso terapeutico, ai vari interventi di tipo psico-socio-assistenziale, la riabilitazione ha acquisito, negli ultimi anni, un ruolo sempre più importante nella prevenzione degli effetti tardivi e nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti.
Il programma riabilitativo diviene quindi parte integrante e qualificante del programma assistenziale poiché presuppone la presa in carico globale della persona, attraverso il riconoscimento delle sue esigenze fisiche, psicologiche e sociali.
Nel mese di luglio, l’equipaggio di Oncologia Pediatrica salperà, a vele spiegate, per navigare nel vento e vincere la gara più importante, quella per la vita.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS, Roma