L’incidenza di ipertensione arteriosa è in aumento in tutta Europa (e anche nel nostro Paese). Interessa un cittadino su tre del Vecchio Continente e la prevalenza è destinata ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione. In Italia colpisce in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. “È un disturbo cardiovascolare fortemente eterogeneo e che può essere causato da diversi fattori - aggiunge la prof.ssa Dame Anna Dominiczak Past President dell’ESH -. Uno di questi è l’ereditarietà e infatti fino al 50% dei pazienti presenta almeno un parente con lo stesso problema. Sono allo studio test genetici e nuovi biomarcatori per diagnosi sempre più precoci per la prevenzione della malattia attiva e per trattamenti più personalizzati. Stiamo elaborando nuove Linee Guida che devono tenere conto sia della scarsa aderenza alla terapia da parte dei pazienti che della medicina cosiddetta di precisione”. “L’ESH è da anni impegnata non solo nella promozione di progetti di ricerca ma anche in iniziative rivolte alla popolazione e all’intera comunità medica - conclude il prof. Konstantinos Tsioufis Segretario dell’ESH -. Stiamo organizzando programmi per dare una nuova forma alla gestione dell’ipertensione. Interventi sullo stile di vita nei pazienti, campagne educazionali sullo stato del rischio cardiovascolare sono gli ‘strumenti di oggi’ e i medici dovrebbero essere aggiornati per poterli utilizzare e aprire la strada verso una globale riduzione dell’ipertensione”.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia