Valori oltre i limiti nel 14 per cento degli italiani fra 18 e 35 anni - Attenzione allo stile di vita e misurazione della pressione arteriosa già in età pediatrica, prima che questa condizione causi danni a cuore e vasi arteriosi
Risultato? Il 20,9% dei bambini nella fascia di età 8-9 anni sono sovrappeso e il 9,8% è obeso (secondo il Ministero della Salute). Un bambino sovrappeso su venti ha la pressione elevata e un bambino obeso su quattro è iperteso.
A portare l’attenzione sull'argomento saranno gli esperti che si ritroveranno in occasione del XXXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa, in programma a Firenze dal 6 al 9 ottobre. In occasione dei lavori sarà presentato il primo Gruppo di Studio su ipertensione e rischio cardiovascolare in età pediatrica promosso dalla SIIA in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria (SIP).
“L'ipertensione arteriosa e le sue gravi complicanze - afferma Gianfranco Parati, presidente della SIIA - si combattono efficacemente solo iniziando presto, prima che questa condizione abbia fatto danni a cuore e vasi arteriosi. Questo significa anche iniziare ad occuparsi del problema già nei bambini e negli adolescenti, con maggiore attenzione allo stile di vita e alla necessità di iniziare a misurare la pressione arteriosa in età pediatrica”.
“Un bambino iperteso - spiega Simonetta Genovesi, ricercatrice del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi Milano-Bicocca e membro della SIIA - sarà molto probabilmente un adulto iperteso, quindi a rischio di patologie cardiovascolari, che oggi rappresentano la prima causa di morte e di spesa sanitaria nei paesi occidentali. Per lavorare in modo produttivo su questo tema, è necessaria la collaborazione con i pediatri. In mancanza di un confronto costante con essi il rischio è quello di un approccio solo teorico al problema, senza la possibilità di utili sviluppi sia per la salute dei ragazzi che nel campo della ricerca scientifica. A questo fine stiamo collaborando con il Gruppo di Studio dell’Ipertensione della Società Italiana di Pediatria. La prevenzione dovrebbe essere intesa non solo come sensibilizzazione al problema della comunità medica e delle famiglie, ma anche come individuazione dei soggetti a maggior rischio”.
“Prevenire - aggiunge la dottoressa Genovesi - ed eventualmente trattare questa condizione può quindi rappresentare una sfida importante per la salute futura delle giovani generazioni. Inoltre il bambino, sia perché in genere non presenta altre patologie concomitanti sia perché il processo che porta all’ipertensione è ancora in divenire, può rappresentare un interessante modello di studio per comprendere i meccanismi ancora non del tutto conosciuto che stanno alla base dello sviluppo dell’ipertensione arteriosa”.
Un corso professionalizzante, teorico-pratico - dal titolo “Ipertensione arteriosa nel bambino e nell'adolescente” - sarà interamente dedicato al fenomeno ancora troppo sconosciuto e sottostimato, in apertura del Congresso, il 6 ottobre. Dieci i focus organizzati, tra i quali: “Dimensioni del problema”; “Trattamento dietetico-comportamentale “ e “Se e quando utilizzare i farmaci”.
Non solo l’alimentazione. Sul banco degli imputati ci sono anche altre cattive abitudini, come il numero eccessivo di ore che bambini e adolescenti trascorrono davanti al pc, per le implicazioni fisiche, oltre che per quelle psicologiche. Troppo tempo davanti a pc e smartphone aumenta le possibilità di diventare in sovrappeso. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sulla rivista “Journal of School Nursing”, sono i ricercatori dell'ospedale Henry Ford di Detroit (Usa).
“Anche in Italia – conclude la dottoressa – abbiamo condotto studi che sottolineano come esista una correlazione tra il tempo trascorso su pc, tablet e smartphone e dipendenza, obesità e ipertensione. È dimostrato infatti che l'attività fisica, 30 minuti al giorno, per almeno quattro volte alla settimana, consenta di ridurre i valori della pressione mentre l'uso eccessivo di internet aumenti anche le possibilità di diventare in sovrappeso”.
Fonte: Ufficio Stampa Agnes Comunicazione