
•Appigliatevi.
Appigliatevi a qualunque mano a voi protesa;
a qualunque idea che avreste voluto intraprendere, benchè il vostro male sia giunto in tempo a distruggerla;
a qualunque progetto che nella vita era d’obbligo essere raggiunto, sin da bambini, poi svanito.
Come ho detto, è necessario il calore di un’altra pelle, ma se vi mancano queste certezze o queste non vi bastano, accorpatevi al luccichio di una pagina di storia, arte, filosofia, scienza o qualsivoglia stimolazione celebrale che servirà come apprendimento di vita e non solo di conoscenza . Anche se non capirete tutto di ciò letto, voi fate pause e ripetetevi che il giorno dopo andrà meglio perché la lotta, la vittoria, la speranza è l’unica sincera meta che avete l’obbligo di raggiungere.
• Voi siete come gli altri, solo più sensibili, solo più fragili ma ciò non vuol dire che non diventerete forti con la giusta dose di cura e esperienza.
Con ciò, vi dico quando potrete e giustamente assistiti, buttatevi in esperienze di vita sane, Oh grandi uomini valorosi dei nostri tempi! Voi siete i Cesari del 21esimo secolo!
•Credeteci quando vi dicono: “domani andrà meglio”, perché voi non ve ne accorgete ma in quel momento e, nel momento prossimo a questo, voi apprendete, andate avanti, proprio come ogni altro essere umano perché voi siete uomo fatto di cervello funzionante.
•Confidate nella medicina e nello studio della mente, che sono le cure scelte tradizionalmente. A tal proposito, seguite il pensiero logico proposto dalla vostra psicologa perché ha lo scopo di far decadere con esempi contrari le convinzioni dettate dalla vostra malattia.
Non seguiteli, non inseguiteli quei pensieri buffi, o strani o a voi risultanti pericolosi, perché una volta che li avrete compresi capirete che non possono essere reali.
Piuttosto lasciate correre, lasciate che passino e date una prova-contro stabile e certa, aiutati dal suggerimento dei vostri specialisti.
•Chiedete sempre, abbiate sempre sete di conoscenza: rendetevi attivi nel trovare un vostro modo che vi porti alla risoluzione. Presto con lavoro e pazienza vi abituerete perché il cervello impara a forza di allenamento proficuo. La malattia non vincerà dinnanzi alla vostra forza di repulsione, se iniziate a sospingerla già da adesso; non vincerà dinnanzi la vostra magnifica immaginazione che nessuno a tal livello ha.
Adesso parlo con il cuore, tralasciando i consigli da me finora sospinti.
Sapete, mi hanno insegnato in poche semplici parole che la nostra immaginazione (perché ciò che vediamo non è reale ma solo frutto di alti livelli di sostanze endogene) è un dono perchè basta cambiare da dove la vedete e, dopo l’aver sofferto la situazione a voi stressante, state sicuri che ne riderete. Ridere davanti alla propria malattia e fregarsene se spesso non si è capiti, è l’utilità prima da intraprendere.
Vi ripeto che voi non siete difettosi, siete solo iper-stimolati geneticamente. E di questo che colpa ne avete voi, eh?!
Soprattutto amatevi nonostante la gente che avete incontrato non vi ha permesso di farlo; infine
lasciatevi amare, infatti non abbiate paura a sentirvi amati dalle giuste persone, pronte a prendervi, in qualsiasi momento, se cadete perchè tutti cadiamo ma ci rialziamo.
Questo fermo amore, sentore di amore non ricevuto prima, insieme al fermo proseguimento di un vostro ideale o progetto di vita che non deve essere mai interrotto nonostante il peso di un male più grande di voi, vi daranno la spinta per lanciarvi in alto e rinascere.