
Test che hanno dato un risultato chiaro: i prodotti Jonix, Pmi innovativa padovana con un riconosciuto know-how nel campo della sanificazione dell’aria, sono efficaci anche nell’abbattere quelli che vengono comunemente chiamati batteri multiresistenti. Organismi che hanno sviluppato resistenza agli antimicrobici, portatori quindi di gravi infezioni nelle strutture sanitarie. Un grave pericolo per la salute di donne e uomini: un’analisi effettuata per conto del Governo britannico stima nei batteri multiresistenti la causa di 50.000 decessi ogni anno, solo in Europa e negli Stati Uniti. Non solo: la stessa ricerca prevede, in assenza di interventi efficaci, che il numero di infezioni provocate dai batteri multiresistenti potrebbe aumentare notevolmente arrivando, nel 2050, a provocare la morte di 10 milioni di persone l’anno.
«I test condotti dall’Università di Padova, che già avevano certificato l’efficacia di Jonix nell’eliminare il Coronavirus dall’aria, garantiscono anche l’effetto contro i batteri capaci di resistere agli antimicrobici – spiegano i due fondatori di Jonix Mauro Mantovan e Antonio Cecchi –. È l’Organizzazione Mondiale della Sanità a ricordarci come questo tipo di resistenza rappresenti una delle maggiori minacce per la salute pubblica, a causa dell’impatto epidemiologico ed economico del fenomeno. L’utilizzo della tecnologia NTP apre così importanti prospettive strategiche nella lotta ai batteri multiresistenti».
«Solo in Italia si contano 1.000 ospedali, 9.000 ambulatori, 10.000 strutture residenziali, 1.100 centri di riabilitazione e altre 5.600 strutture, dalla salute mentale ai consultori, per un totale di 26.700 strutture» ricorda Mina Bustreo, direttrice marketing e comunicazione di Jonix.
L’IMPATTO ECONOMICO DEI BATTERI MULTIRESISTENTI
L’impatto epidemiologico dell’antimicrobico resistenza dei batteri ha conseguenze dirette sul piano economico, legate alla perdita di vite e di giornate lavorative e ad un maggiore utilizzo di risorse sanitarie per il prolungamento delle degenze, al maggiore utilizzo di procedure diagnostiche e di antibiotici spesso più costosi, quando disponibili. Nel rapporto commissionato dal Governo britannico è stato stimato che, entro il 2050, l’impatto dei batteri multiresistenti potrebbe portare, nei Paesi dell'OCSE, ad una perdita economica cumulativa compresa tra i 20 e i 35 miliardi di dollari. Le considerazioni precedenti si applicano non solo al contesto umano, ma anche a quello veterinario, dove gli antibiotici sono ampiamente utilizzati e l’impatto dell’antibiotico resistenza è altrettanto importante.