bluebird bio riceve l'approvazione CE per la terapia genica elivaldogene autotemcel per i pazienti di età inferiore a 18 affetti da adrenoleucodistrofia cerebrale precoce (CALD) privi di donatore germano compatibile
elivaldogene autotemcel è la prima e unica terapia genica approvata nell'UE per il trattamento della CALD precoce
La CALD è una rara malattia neurodegenerativa che può portare alla perdita progressiva e irreversibile della funzione neurologica e alla morte.

Il trattamento una tantum con elivaldogene autotemcel ha dimostrato di avere un effetto duraturo nel migliorare la sopravvivenza e nella conservazione della funzione neurologica negli studi registrativi e a lungo termine, con il follow-up più lungo della durata di quasi sette anni (82,7 mesi)
elivaldogene autotemcel utilizza le cellule staminali ematiche del paziente stesso e non sono stati segnalati casi di malattia da trapianto contro l'ospite (GVHD), fallimento o rigetto dell’attechimento o mortalità associata al trapianto (TRM) (n=51) negli studi clinici condotti sino ad oggi
bluebird bio, Inc. ha annunciato in data odierna che la Commissione Europea (CE) ha concesso l'autorizzazione all' immissione in commercio di elivaldogene autotemcel, terapia genica una tantum per il trattamento dell'adrenoleucodistrofia cerebrale precoce (CALD) in pazienti di età inferiore ai 18 anni con una mutazione genetica ABCD1 e per i quali non è disponibile un donatore di cellule staminali ematopoietiche (CSE) germano-compatibile con l'antigene leucocitario umano (HLA). Elivaldogene autotemcel è la prima terapia genica una tantum approvata nell'UE per il trattamento della CALD, una rara malattia neurodegenerativa che insorge nell'infanzia e può portare rapidamente alla perdita progressiva e irreversibile della funzione neurologica e alla morte.
L’adrenoleucodistrofia (ALD) è un raro disturbo metabolico legato al cromosoma X e colpisce prevalentemente i maschi. Si stima che la malattia venga diagnosticata nel mondo in un neonato maschio su 21.000 . La malattia è dovuta ad alcune mutazioni del gene ABCD1 che alterano la produzione della proteina dell’adrenoleucodistrofia (ALDP), causando di conseguenza un accumulo tossico di acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) soprattutto nella corteccia surrenale, nella sostanza bianca del cervello e nel midollo spinale.
Il 40% circa dei maschi affetti da ALD sviluppano la CALD, la forma più severa di ALD. La CALD è una malattia neurodegenerativa progressiva e irreversibile che comporta la degenerazione della mielina, la guaina protettiva delle cellule nervose presenti nel cervello, deputate al pensiero e al controllo dei muscoli. L’esordio dei sintomi della CALD in genere avviene nell’infanzia (età mediana 7 anni).
È fondamentale diagnosticare precocemente la CALD, poiché l'esito del trattamento varia a seconda dello stadio clinico della malattia. Di conseguenza, il trattamento deve essere somministrato prima che la malattia sia molto avanzata.
"Elivaldogene autotemcel è la prima e unica terapia genica una tantum approvata nell'UE per i pazienti con CALD, una malattia neurodegenerativa devastante, e siamo immensamente grati a tutti coloro che ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo, dai pazienti e i loro cari, a tutti gli sperimentatori, agli enti regolatori, la comunità ALD e naturalmente, l’intera famiglia di bluebird," ha dichiarato Andrew Obenshain, presidente, malattie genetiche gravi, bluebird bio. "bluebird bio è stata fondata con l’obiettivo di sviluppare una terapia in grado di ricodificare la CALD a livello genetico, e l'annuncio di oggi sintetizza oltre venti anni di ricerca e sviluppo che hanno gettato le basi per rendere possibili future terapie geniche.
Elivaldogene autotemcel è una terapia genica studiata in modo specifico per trattare la causa sottostante lo sviluppo della malattia neurologica CALD. Elivaldogene autotemcel utilizza la trasduzione ex vivo con il vettore lentivirale Lenti-D (LVV) per aggiungere copie funzionali del gene ABCD1 nelle cellule staminali ematopoietiche (CSE) del paziente. L’aggiunta del gene funzionale ABCD1 permette ai pazienti di produrre la proteina ALD, che si ritiene possa facilitare la scomposizione dei VLCFA. Si pensa che l’espressione di ALDP e l’effetto di elivaldogene autotemcel durino tutta la vita.
L'obiettivo del trattamento con elivaldogene autotemcel è quello di stabilizzare la progressione della CALD e, di conseguenza, preservare il più possibile la funzione neurologica, inclusa la conservazione della funzione motoria e della capacità di comunicare. È importante sottolineare che con elivaldogene autotemcel non occorrono CSE da donatore eterologo.
In precedenza, l'unica opzione terapeutica disponibile per i pazienti CALD era il trapianto di cellule staminali da donatore, chiamato trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (allo-HSCT), associato a potenziali severe complicanze e a una mortalità più elevata tra i pazienti privi di un donatore germano compatibile (MSD). Si calcola che più dell'80% dei pazienti con diagnosi di CALD non hanno un MSD.
Elivaldogene autotemcel
Nell'UE, elivaldogene autotemcel è approvato per il trattamento della CALD precoce in pazienti di età inferiore ai 18 anni con una mutazione genetica ABCD1 e per i quali non è disponibile un donatore germano HLA compatibile. La domanda di autorizzazione all'immissione in commercio per elivaldogene autotemcel è attualmente all'esame della MHRA in Gran Bretagna.
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La diagnosi precoce di CALD
La diagnosi precoce di CALD è fondamentale, poiché l'esito del trattamento varia a seconda dello stadio clinico della malattia. Pertanto, è necessario somministrare il trattamento prima che la malattia progredisca eccessivamente. Lo screening neonatale è un fattore critico per la diagnosi precoce dell'ALD e consente di accedere a una finestra per la tempestiva instaurazione delle terapie disponibili. Dopo la diagnosi di ALD, è fondamentale eseguire regolarmente una risonanza magnetica per rilevare i cambiamenti della materia bianca indicativi della progressione verso la CALD, poiché attualmente non esiste un modo per prevedere quali pazienti con ALD svilupperanno la CALD. In assenza di uno screening neonatale per l'ALD, la diagnosi precoce dei sintomi dell'ALD è fondamentale per consentire un trattamento tempestivo.
Purtroppo, nella maggior parte dei paesi dell'UE, non esiste uno screening neonatale per l'ALD, e quindi è difficile individuare i pazienti a rischio di sviluppo della CALD.