A.N.D.O.S.: “CONTRO IL CANCRO ACCELERIAMO SUGLI SCREENING”
La presidente Flori Degrassi: “Nel Sud del Paese solo il 23,2% si sottopone all’esame. Dobbiamo lavorare per aumentare questa percentuale”. Il prof. Botticelli: “Anticipare l’età come chiedono in Usa ci permetterà di tutelare le più giovani”. 8500 iscritti e circa mille volontari in 51 città per tutelare le malate

Anticipare a 40 anni la mammografia per intercettare neoplasie nelle donne più giovani. Più diagnosi precoci per sconfiggere il tumore del seno: è la scelta della task force Us Preventive Service americana per arginare una crescita di neoplasie in una fascia d’età ritenuta fino a poco tempo fa meno a rischio. In Italia significherebbe sottoporre ben 3.6 milioni circa di donne ad uno screening personalizzato in base alla loro percentuale di rischio e alla densità del loro seno. “Un progetto realizzabile, se bene organizzato, a livello nazionale. Per aumentare l’adesione allo screening istituzionale (45-74 anni) va superato, garante della Privacy permettendo, l’invio delle, ormai vecchie, lettere spedite a casa - afferma Flori Degrassi, Presidente di A.N.D.O.S., l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno che apre oggi in Campidoglio il suo Congresso Nazionale alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci -. Il Covid ci ha insegnato ad utilizzare al meglio le nuove modalità informatiche di comunicazione per raggiungere i cittadini: perché non farlo anche per gli screening oncologici? Oggi registriamo percentuali di adesione troppo basse, per una modalità diagnostica in grado di ridurre la mortalità”. I numeri parlano chiaro: nel 2021 meno del 50% di chi oggi dovrebbe sottoporsi alle mammografie lo fa con costanza. E nel Sud le cifre sono preoccupanti, di poco sopra il 20%. “Come A.N.D.O.S. siamo in prima linea per favorire la partecipazione a questi esami salvavita. I nostri 983 volontari presenti nei 51 comitati continuano ad impegnarsi in una campagna collettiva su questi temi. Serve maggiore informazione, educazione ma soprattutto l’utilizzo di strumenti più agili per raggiungere e convincere le donne a sottoporsi allo screening, come ad esempio i social media”.
“Se il tumore viene diagnosticato sotto il centimetro le possibilità di sconfiggerlo superano il 90% - spiega Andrea Botticelli, Professore di Oncologia Medica alla Sapienza di Roma - ma se scoperto in fase avanzata i problemi diventano molti, con costi sociosanitari altissimi e vite umane perse. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55mila casi di tumore del seno con oltre 12mila decessi - aggiunge Botticelli -. La mammografia può fare la differenza ed è giusto anticipare, anche in Italia, l’età a 40 anni, ma le strutture sanitarie devono impegnarsi di più con il supporto costante delle associazioni pazienti. In questi ultimi anni, la lotta contro il tumore del seno ha registrato successi impensabili, con terapie efficaci e personalizzate anche nei diversi sottogruppi. Dobbiamo insistere su questa strada, senza però dimenticare l’importanza degli stili di vita che nel cancro possono fare la differenza, in primo luogo, la lotta al fumo (in forte ascesa nel mondo femminile), la sedentarietà e l’obesità”.
Nel Congresso Nazionale, A.N.D.O.S. affronterà le principali novità sull’applicazione della genetica e della genomica nella pratica clinica, per migliorare i percorsi terapeutici e personalizzare le cure delle donne colpite da questa neoplasia, e sull’importanza dei centri di riferimento e delle reti, anche come collegamento ospedale territorio. “In 47 anni di attività si è trasformato il nostro intervento: oggi ci occupiamo dell’assistenza a tutto tondo delle malate – sottolinea Fulvia Pedani, Coordinatrice Nazionale A.N.D.O.S. - favoriamo la presa in carico complessiva, dagli aspetti più clinici a quelli psicologici, di riabilitazione e reinserimento nel mondo del lavoro, degli affetti, della vita di relazione. Sviluppiamo campagne per favorire l’attività fisica e sportiva, così utile per superare i piccoli disturbi e favorire la socialità. Senza dimenticare anche aspetti che possono sembrare meno rilevanti, come quelli estetici, ma che contribuiscono a garantire una buona qualità di vita alle donne”.
L’Associazione poi pone grande attenzione anche ad aiutare le donne socialmente fragili e quelle appartenenti ad altre culture: “Un lavoro importante e complesso - conclude la presidente Degrassi - ma di fondamentale importanza per superare difficoltà, incomprensioni, barriere culturali. Un impegno forte che garantisce risultati anche per il ricambio generazionale delle nostre volontarie, sempre più giovani e attente all’inclusione. Ci avviciniamo ai 50 anni di A.N.D.O.S., ma sentiamo che abbiamo ancora molto da proporre e vogliamo rimanere protagoniste nell’aiutare le donne colpite dal tumore del seno, in un rapporto virtuoso con le società scientifiche e le Istituzioni”.