I dati aggiornati dello studio MAIA includono sopravvivenza libera da progressione, negatività della malattia minima residua, risposta globale e sopravvivenza globale, indipendentemente dall'età o dal rischio citogenetico dei pazienti
A un follow-up a 5 anni si osserva un miglioramento della qualità di vita nel sottogruppo di pazienti fragili

Janssen ha annunciato oggi nuovi risultati relativi allo studio di fase 3 MAIA su daratumumab in combinazione con lenalidomide e desametasone (D-Rd).
In particolare, sono stati presentati dati relativi a sopravvivenza libera da progressione (PFS), negatività della malattia minima residua (MRD), tasso di risposta globale (ORR) ad un follow-up mediano di 64,5 mesi e sopravvivenza complessiva (OS) ad un follow-up mediano di 73,6 mesi, in pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto, indipendentemente dalla loro età e in tutti i sottogruppi clinicamente importanti. Inoltre, è stata presentata un’analisi tiene che conto della qualità della vita correlata allo stato di salute nei pazienti fragili non eleggibili al trapianto. I nuovi dati, presentati in occasione del congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) tenutosi a New Orleans, supportano ulteriormente i dati già disponibili sullo studio MAIA relativamente a endpoint clinicamente rilevanti e alle popolazioni di pazienti.5
“Il trattamento del mieloma multiplo diventa sempre più complesso a ogni ricaduta, per cui è fondamentale che la terapia di prima linea raggiunga risposte profonde sin da subito e prolunghi la sopravvivenza”, ha dichiarato Edmond Chan, MBChB, M.D. (Res), EMEA Therapeutic Area Lead Haematology, Janssen-Cilag Limited. “Quest'anno all’ASH ci sono state 168 presentazioni orali e poster su daratumumab, a testimonianza della sua importanza nel paradigma terapeutico del mieloma multiplo. Siamo soddisfatti degli ultimi risultati dello studio MAIA, che vanno a consolidare il già noto beneficio di questa combinazione in termini di sopravvivenza globale, tanto da considerarlo lo standard di trattamento per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo non eleggibili al trapianto."
“I dati iniziali dello studio MAIA sono stati fondamentali per stabilire il regime combinato con daratumumab come standard di trattamento per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, non eleggibili al trapianto", ha dichiarato l'autore dello studio, Shaji Kumar, M.D.*, Consulente, Divisione di Ematologia, Dipartimento di Medicina Interna, Mayo Clinic. "Questi dati aggiornati confermano il beneficio in termini di sopravvivenza globale del regime D-Rd e forniscono importanti indicazioni su popolazioni di pazienti con età e livelli di rischio citogenetico diversi.”
"I dati presentati all'ASH forniscono ulteriori informazioni sul trattamento dei pazienti non candidabili al trapianto con il regime D-Rd in prima linea", ha dichiarato Mark Wildgust, Vice President, Global Medical Affairs, Janssen Research & Development, LLC. "La consolidata eredità di Janssen nel trattamento del mieloma multiplo ci spinge a valutare il pieno potenziale di daratumumab in combinazione con lenalidomide e desametasone, per poter soddisfare le esigenze di diverse popolazioni di pazienti."
Il Mieloma Multiplo
Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che riguarda una tipologia di globuli bianchi, le plasmacellule, che si trovano nel midollo osseo. Nel mieloma multiplo, queste cellule mutano e proliferano senza controllo. In Europa, nel 2020 sono state diagnosticate oltre 50.900 persone con mieloma multiplo.
Mentre alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentano alcun sintomo iniziale, la maggior parte viene diagnosticata proprio a causa dei sintomi che possono includere fratture o dolore alle ossa, riduzione dei globuli rossi, stanchezza, aumento dei livelli di calcio, o insufficienza renale.