• Il Policlinico di Milano, luogo di cura per definizione, pone al centro delle sue strategie il ruolo funzionale dell’alimentazione di qualità come elemento coadiuvante nella cura e nella prevenzione di gravi patologie a beneficio dei cittadini e in particolare di quelli più “fragili”.
• Il primo frutto dell’iniziativa della Fondazione Sviluppo è il Latte Ca' Granda, microfiltrato e biologico: è munto e lavorato a pochi km da Milano, in una cascina di proprietà ed è in distribuzione presso i punti vendita lombardi di Esselunga, grazie a un accordo in esclusiva. La qualità e le proprietà nutrizionali sono garantite da medici nutrizionisti del Policlinico.
• Un circolo virtuoso: tutti i proventi della Fondazione Sviluppo contribuiscono al finanziamento della ricerca scientifica ospedaliera del Policlinico, dando vita così a un circolo virtuoso dell’alimentazione di qualità, capace di generare un ulteriore valore per la società.
• I progetti futuri: prevedere un’estensione della linea per andare a includere altri prodotti quali yogurt, formaggi e riso.
• Per ampliare la sua vision e introdurre strumenti di innovazione, la Fondazione Sviluppo si è aperta a partnership con importanti aziende italiane della grande distribuzione, come Esselunga, e oggi si fa ispirare da realtà leader del mondo industriale, come Ferrero, e da volti del mondo accademico, quali l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e l’Università Bocconi.
Milano, 10 Ottobre 2018 - Promuovere un confronto sulle sfide e le opportunità per la costruzione di modelli virtuosi di filiera agroalimentare integrata, capaci di mettere al centro la promozione della salute e del benessere del cittadino con benefici allargati anche per il territorio e la società, coniugando qualità nutrizionale e sicurezza dei processi (dalla scelta delle materie prime alle modalità di produzione). Questi gli obiettivi del tavolo di lavoro promosso da Fondazione Sviluppo Ca’ Granda e Policlinico di Milano (dal 1456 l’antica Ca’ Granda), che ha raccolto diversi rappresentanti delle eccellenze italiane e lombarde nell’ambito della salute e della sanità, dell’industria, della distribuzione e dell’università, in uno dei luoghi storici - l’Abbazia di Mirasole a Opera (Milano) - che fa parte di quel prezioso patrimonio rurale della Ca’ Granda, da cui ha preso vita il progetto presentato in occasione dell’incontro.
Il patrimonio rurale della Fondazione rappresenta un unicum a livello nazionale. È frutto, infatti, di lasciti e donazioni che nei secoli hanno permesso all’Ospedale di sostentarsi e fornire cure e assistenza ai poveri e agli ammalati. Oggi il Policlinico di Milano, grazie alla generosità dei suoi benefattori, è il più grande proprietario terriero d’Italia con 85 milioni di metri quadrati di terreni agricoli ubicati in 10 province e 96 comuni della Lombardia, 1 Abbazia, 4 Chiese, 8 oratori e quasi 100 cascine ultracentenarie, costituite da oltre 2000 fabbricati tipici rurali.
“Per gestire questo immenso patrimonio è stato necessario creare uno strumento ad hoc, con uno statuto dedicato, che separasse questo tipo di attività dalla gestione sanitaria ospedaliera” – spiega Marco Giachetti, Presidente del Policlinico e della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda. “È nata così la Fondazione Sviluppo Ca’ Granda, con l’obiettivo di garantire una valorizzazione di tipo ambientale, culturale, turistico e agroalimentare del nostro patrimonio. In ambito alimentare, in particolare, il nostro obiettivo è quello di recuperare l’antica tradizione e, in prospettiva, ricreare il percorso “dal campo alla corsia”, passando attraverso il consumatore, che permetta di fornire cibo sano proveniente da una filiera corta e controllata da distribuire a tutti i cittadini. È un progetto ambizioso, ma che siamo sicuri di poter realizzare, certo non da soli, ed è per questo che il convegno di oggi è l’occasione per unire le energie di tutti coloro che hanno a cuore il benessere dell’uomo e dell’ambiente: insieme desideriamo contribuire a costruire un mondo più sostenibile”.
L’aspetto funzionale della nutrizione in quanto acceleratore di salute, benessere e prevenzione è ormai confermato da innumerevoli studi scientifici e da discipline quali la nutraceutica, che hanno costruito su questo paradigma la loro stessa essenza. Tuttavia, troppo spesso la ristorazione in ospedale continua invece a rimanere un elemento secondario e sul quale si investe poco. Con questo ambizioso progetto, invece, il Policlinico, grazie alla Fondazione Sviluppo, ha deciso di riscoprire la sua tradizionale vocazione e fare la differenza, promuovendo un’agricoltura biologica e sostenibile, realizzando una propria filiera alimentare di qualità, dalle sue terre e cascine fino al consumatore finale e, in prospettiva, non solo alle corsie dell’ospedale, ma a tutta la ristorazione collettiva. La scommessa è, oggi, quella di proporre un modello di forniture alimentari capace di puntare non solo su logiche di prezzo, ma piuttosto di qualità e valore nutrizionale a beneficio del paziente-cittadino, forti di esperienze applicate con successo anche su scala industriale.
“La volontà di far rivivere la tradizione, prendendoci cura di ciò che ci è stato donato e, nel contempo, di contribuire alla salute e al benessere dei cittadini, ci ha portato al primo grande progetto in campo alimentare: la creazione del marchio Ca’ Granda e la produzione del primo “latte per la ricerca” - spiega Achille Lanzarini, Direttore Generale della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda - “Un latte che fa bene (è biologico, rispetta l’ambiente e gli animali, è controllato dai nutrizionisti dell’Ospedale) e fa del bene, perché tutti i nostri guadagni vanno a sostenere la ricerca scientifica del Policlinico. Ma non vogliamo fermarci qui: una vita sana necessita di un ambiente sano. Abbiamo già realizzato 10 km di nuovi corridoi ecologici grazie a 5.000 piante e realizzeremo un’area umida di 4.000 mq: nuovi habitat per la sicurezza degli animali, nuovi itinerari in cui camminare e conoscere la natura. Vogliamo mettere a disposizione di tutti il nostro patrimonio, perché grazie a questo tutti i cittadini ne possano trarre beneficio per la loro salute, che sia un sorso di latte o una passeggiata”.
Se il modello della Ca' Granda mette al centro la filiera corta, per ispirare i concetti di qualità e sicurezza alimentare ci si è affidati all’esperienza di grandi aziende nel campo dell’alimentazione e della grande distribuzione. Qualità e sicurezza, infatti, sono punti di eccellenza della produzione industriale, dove le dinamiche e i processi sono ancora più complessi e richiedono l’adozione di standard rigorosi.
Ferrero, leader mondiale su queste tematiche, fin dalle sue origini ha posto la massima attenzione nella selezione delle migliori materie prime e degli ingredienti con cui produce le sue specialità dolciarie. Sono proprio la qualità e la freschezza degli ingredienti a determinare le caratteristiche organolettiche peculiari dei prodotti e la sicurezza alimentare è l’ultimo tassello, ma non per importanza, dell’attenzione totale al consumatore, che deve poter acquistare non solo un prodotto buono, frutto della scelta e selezione delle migliori materie prime, ma che deve essere anche sicuro. Proprio per questo, Ferrero ha sviluppato procedure a suo tempo innovative, come quella del “sacco conosciuto” e ciò è la dimostrazione di quanto questi valori siano insiti nel DNA aziendale. Tale locuzione identifica tutte le attività svolte dai tecnici specializzati Ferrero, quali i controlli e le analisi organolettiche, le operazioni ispettive presso i fornitori, le pratiche per la sicurezza alimentare e per garantire quella che oggi viene definita “la tracciabilità” delle materie prime, o la più moderna “blockchain”.
Esselunga è un’azienda italiana di proprietà, fortemente ancorata al territorio e al tessuto milanese e per questo ha vissuto con grande piacere, con forte senso del dovere e con impegno verso i milanesi, la proposta di collaborazione al progetto Latte Ca’ Granda Bio con un’istituzione prestigiosa e storica quale la Ca’ Granda. Esselunga è sempre più attenta al made in Italy e alle piccole e medie realtà locali, che già oggi costituiscono circa l’80% del parco fornitori, situate spesso in luoghi geografici marginali e con volumi produttivi a volte esigui e non sempre continui, ma garanti del governo del territorio e della salvaguardia di specie o varietà dal futuro incerto. Per garantire e distribuire Qualità e Freschezza, Esselunga già dagli anni ’60 crede nell’innovazione di prodotto, nella tutela e soddisfazione del consumatore, impegnandosi così nei processi d’integrazione a monte, fino a diventare azienda di produzione di pasta fresca e ripiena, prodotti da forno e gastronomici e oggi anche hamburger, sushi e pasticceria fresca. La responsabilità verso il consumatore aumenta e l’azienda si struttura con laboratori d’analisi e tecnici esperti che insieme ai compratori si recano in campagna per incontrare i fornitori e definire programmi produttivi.
“Da questa nostra esperienza, frutto della volontà di contribuire alla creazione di una filiera alimentare improntata alla qualità e alla sicurezza, abbiamo voluto coinvolgere oggi in questo dibattito altri importanti attori che condividono con noi questa missione, con l’obiettivo di mettere a fattor comune competenze e best practices, confrontandoci insieme su quelli che possono essere i modelli e le strategie più efficaci per continuare a promuovere i più elevati standard di produzione agroalimentare, a beneficio della salute del cittadino e della società” – conclude Giachetti.
Nell’ambito dell’incontro, i relatori intervenuti hanno dato vita a tre sessioni chiave animate da interessanti dibattiti e confronti su aspetti chiave correlati al tema della qualità e sicurezza alimentare:
• una prima sessione, che ha visto protagonisti Achille Lanzarini, Direttore Generale della Fondazione Sviluppo Ca' Granda, per illustrare la valorizzazione agricola, ambientale, storica e alimentare del patrimonio rurale della Ca’ Granda; Simona Giroldi, Direttore Generale del Policlinico di Milano, Carlo Agostoni, Direttore della Pediatria a media intensità di cura del Policlinico, Silvia Fargion, Direttore della Medicina interna a indirizzo metabolico del Policlinico, che hanno parlato di cibo come cura e prevenzione e Giovanni Fattore, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, membro del Consiglio direttivo del CERGAS, per un intervento dal titolo “Cibo, Sostenibilità e Benessere”;
• una seconda sessione, che ha ospitato interventi di: Marco Silano, Direttore dell’Unità Operativa Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, sul tema della sicurezza alimentare; Mauro Fontana, Presidente e Amministratore Delegato Soremartec Italia, Gruppo Ferrero, sul tema della qualità della produzione industriale; Giorgio Baldini, Responsabile di Settore, Direzione commerciale acquisti gastronomia, latticini & salumi e Luca Magnani, Direttore Assicurazione Qualità di Esselunga, che hanno parlato di come “Distribuire la qualità a tutti”;
• una terza sessione dedicata al concetto di qualità del cibo e socialità che ha ospitato interventi di: Oscar Farinetti, Fondatore di Eataly, sul tema della condivisione del cibo e socialità; Chiara Tintori, Politologa della redazione di Aggiornamenti Sociali, per un intervento ricco di spunti sulla accessibilità al cibo e lotta agli sprechi tra diritti e etica; Michele Fino, Professore Associato dell’Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo, sul concetto di “qualità del cibo”.
Fonte: Ufficio Stampa Havas Milano