KEYNOTE-204 è il primo studio positivo di fase 3 di una terapia anti-PD-1 in pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivo o refrattario
I dati indicano che pembrolizumab in monoterapia ha significativamente ridotto il rischio di progressione di malattia o morte del 35% rispetto a brentuximab vedotin

"Questi dati sono particolarmente significativi, perché circa il 15-20% dei pazienti con linfoma di Hodgkin classico, il tipo più comune di linfoma di Hodgkin, generalmente non ottiene remissione dopo il trattamento di prima linea", afferma Pier Luigi Zinzani, Professore Ordinario di Ematologia presso l'Istituto di Ematologia "L. e A. Seràgnoli" di Bologna. "I dati dello studio KEYNOTE-204 indicano che pembrolizumab in monoterapia dovrebbe essere considerato l'opzione terapeutica intesa come nuovo standard di cura per il trattamento dei pazienti con linfoma di Hodgkin ricaduti/refrattari post trapianto autologo o per quelli non eleggibili al trapianto autologo. Siamo di fronte alla potenziale possibilità di cambiare il paradigma del trattamento attuale per questi pazienti che sono generalmente giovani e devono affrontare una prognosi sfavorevole quando non raggiungono la remissione".
"In questo studio ‘head-to-head’, pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione rispetto a brentuximab vedotin, rafforzando il beneficio di pembrolizumab anche nel linfoma di Hodgkin classico", dichiara Jonathan Cheng, Vice President, Oncology Clinical Research, Merck Research Laboratories. "MSD è fortemente impegnata in approcci di ricerca innovativa per il trattamento dei tumori del sangue attraverso un ampio programma clinico che valuta pembrolizumab in molteplici neoplasie ematologiche maligne e il nostro inibitore sperimentale della tirosin-chinasi di BrutonMK-1026, che abbiamo recentemente aggiunto alla nostra pipeline con l'acquisizione di ArQule".
Questi risultati sono stati presentati in una sessione orale durante il programma scientifico virtuale del congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) 2020(Abstract #8005), che si è svolto dal 29 al 31 maggio.
Il linfoma di Hodgkin
Il linfoma di Hodgkin è un tipo di malattia linfoproliferativa che si sviluppa da una classe di globuli bianchi, i linfociti, che fanno parte degli effettori del sistema immunitario. Il linfoma di Hodgkin può presentarsi in qualsiasi distretto corporeo, ma più spesso origina nei linfonodi della parte superiore del corpo, tra le sedi più comunemente interessate collo, ascelle e torace. Nel mondo, si contano attualmente circa 80.000 nuovi casi di linfoma di Hodgkin e più di 26.000 persone sono morte per questa malattia nel 2018. Nel 2020, si stima che quasi 8.500 persone riceveranno diagnosi di linfoma di Hodgkin negli Stati Uniti. La diagnosi di linfoma di Hodgkin classico è effettuata in più di nove casi su 10 di linfoma nei Paesi industrializzati.
Pembrolizumab
Pembrolizumab è una terapia anti-PD-1 che agisce stimolando la capacità del sistema immunitario umano di riconoscere e sconfiggere le cellule tumorali. Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che blocca l'interazione tra PD-1 e i suoi ligandi, PD-L1 e PD-L2, attivando i linfociti T che possono in questo modo influenzare l'attività sia delle cellule tumorali che di quelle sane.
MSD possiede il più ampio programma di ricerca clinica immuno-oncologica aziendale. Attualmente sono in corso più di 1.200 studi clinici che valutano pembrolizumab in un'ampia varietà di tumori e linee di trattamento. Il programma clinico di pembrolizumab cerca di comprendere il ruolo di questo farmaco in vari tipi di cancro e dei fattori che possono predire la probabilità dei pazienti di poter beneficiare dal trattamento con pembrolizumab, inclusa la valutazione di diversi biomarcatori.