
Tra i pazienti affetti da NSCLC, il 15-20% può sviluppare metastasi epatiche. In questo gruppo di pazienti la prognosi è particolarmente sfavorevole, con un aumento del rischio di morte di circa il 50%. Inoltre, nei pazienti che presentano metastasi epatiche è maggiore la probabilità di sviluppare metastasi anche in altre sedi.
"Siamo molto contenti di presentare ulteriori risultati positivi dello studio di Fase III IMpower150, il quale mostra dei benefici nei pazienti con metastasi epatiche al basale, la cui prognosi è peggiore e nei quali sono minori le probabilità di sopravvivenza", ha dichiarato Sandra Horning, MD, Chief Medical Officer di Roche e Head of Global Product Development. "Il trattamento di prima linea con l’associazione di atezolizumab, bevacizumab e chemioterapia ha ridotto di quasi la metà il rischio di peggioramento della malattia o di morte nei pazienti con metastasi epatiche al basale; ulteriori risultati dimostrano che l'associazione ha prodotto una risposta nel 60% dei pazienti, e può rappresentare una nuova importante opzione terapeutica per questa popolazione".
“L’IMpower150 è l’unico studio, ad oggi condotto, che stratifica i pazienti specificamente per la presenza di metastasi epatiche mostrando come nei pazienti che ricevono un trattamento chemioterapico in associaizone ad atezolizumab e in aggiunta a bevacizumab si ha un miglior controllo della malattia, soprattutto a livello epatico, con un vantaggio in termini di sopravvivenza del paziente. Si tratta di risultati particolarmente importanti se si considera che riguardano un gruppo di pazienti, quelli con metastasi epatiche, che costituisce circa il 20% dei pazienti con tumore al polmone e che presenta una malattia molto aggressiva con una prognosi particolarmente sfavorevole - afferma il Dott. Federico Cappuzzo, Direttore del Dipartimento di Oncologia e Ematologia della AUSL di Romagna. – Sono proprio questi pazienti, infatti, che richiedono uno sforzo terapeutico maggiore per il controllo della malattia”.
Questi dati sono stati presentati al congresso annuale della American Society of Clinical Oncology (ASCO) domenica 2 giugno 2019 (Abstract #9012).
Nel dicembre 2018, la Food and Drug Administration statunitense ha approvato atezolizumab in associazione a bevacizumab, carboplatino e paclitaxel per il trattamento di prima linea di adulti con NSCLC metastatico non squamoso senza aberrazioni genomiche tumorali di EGFR o ALK. Tale approvazione si basa sui dati positivi del braccio B dello studio di Fase III IMpower150, il quale ha dimostrato che l’associazione di atezolizumab e bevacizumab più carboplatino e paclitaxel ha consentito ai pazienti di vivere molto più a lungo rispetto a bevacizumab più carboplatino e paclitaxel (OS mediana=19.2 vs 14.7 mesi; HR=0.78; p=0.016), nella popolazione intention-to-treat wild-type (ITT-WT).
Nel marzo 2019, la Commissione Europea ha inoltre approvato e concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di atezolizumab in combinazione con bevacizumb, paclitaxel e carboplatino per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con NSCLC metastatico non squamoso. Nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione EGFR o positivi per il riarrangiamento di ALK, atezolizumab in combinazione con bevacizumab e paclitaxel e carboplatino, è indicato solo dopo il fallimento di appropriate terapie target. Questa approvazione si basa su dati positivi del braccio B dello studio di Fase III IMpower150, il quale ha dimostrato che l’associazione di atezolizumab con bevacizumab e carboplatino e paclitaxel consente di ottenere un beneficio significativo in termini di sopravvivenza globale, rispetto al trattamento con bevacizumab più carboplatino e paclitaxel (OS mediano=19.8 vs 14.9 mesi; HR=0.76; 95% CI: 0.63-0.96; p=0.006) nella popolazione ITT.
Lo studio IMpower150
IMpower150 è uno studio di Fase III multicentrico, aperto, randomizzato e controllato per valutare l'efficacia e la sicurezza di atezolizumab in associazione con la chemioterapia (carboplatino e paclitaxel) con o senza bevacizumab in pazienti con NSCLC metastatico non squamoso recidivante o in stadio IV, non precedentemente trattati con chemioterapia a causa della malattia avanzata. In totale sono stati arruolati 1.202 pazienti, di cui 1.045 nella sottopopolazione ITT-WT, da cui erano esclusi i soggetti con mutazioni di EGFR e riarrangiamento di ALK. I partecipanti sono stati randomizzati (1:1:1) per ricevere:
- atezolizumab più carboplatino e paclitaxel (braccio A), oppure
- atezolizumab e bevacizumab più carboplatino e paclitaxel (braccio B), oppure
- bevacizumab più carboplatino e paclitaxel (braccio C, braccio di controllo).
Gli endpoint co-primari per confrontare i bracci B e C sono stati la sopravvivenza globle (OS) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS), secondo quanto stabilito dallo sperimentatore in base ai Criteri di Valutazione della Risposta nei Tumori Solidi versione 1.1 (RECIST v1.1) nella sottopopolazione ITT-WT. Tra gli endpoint secondari più importanti, la PFS valutata dallo sperimentare, la OS e la sicurezza nella popolazione ITT. Le analisi esplorative hanno valutato anche l'efficacia e la sicurezza nei soggetti con metastasi epatiche al basale.
Si riporta di seguito una sintesi dei dati ITT per la popolazione con metastasi epatiche (un sottogruppo esplorativo prespecificato) dello studio IMpower1501:
- È stato osservato un vantaggio in termini di sopravvivenza nei pazienti che hanno assunto atezolizumab in associazione con bevacizumab e chemioterapia, rispetto a bevacizumab e alla sola chemioterapia (OS mediana=13.3 vs 9.4 mesi; HR=0.52; 95% CI: 0.33-0.82).
- Inoltre, atezolizumab, bevacizumab e la chemioterapia hanno ridotto il rischio di peggioramento della malattia o di morte (PFS) del 59%, rispetto a bevacizumab e alla chemioterapia (HR=0.41; 95% CI: 0.26-0.62).
- Atezolizumab, bevacizumab e chemioterapia hanno ridotto le dimensioni del tumore (percentuale di risposta globale) nel 60,8% dei soggetti (95% CI: -0,75-40,18) rispetto al 41,1% tra i soggetti che hanno assunto bevacizumab e chemioterapia.
- La durata mediana della risposta tra i soggetti trattati con atezolizumab, bevacizumab e chemioterapia è stata di 10,7 mesi (95% CI: 0,21-0,73) rispetto a 4,6 mesi nei pazienti che hanno assunto bevacizumab e chemioterapia.
- Si sono verificati eventi avversi associati al trattamento di grado 3-4 nel 52,1% e 54,5% dei pazienti con metastasi epatiche rispettivamente nel braccio B e nel braccio C.
Tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC)
Il carcinoma polmonare è la prima causa di morte per cancro a livello globale. Ogni anno muoiono 1,76 milioni di persone a causa della malattia, il che si traduce in oltre 4.800 decessi al giorno a livello mondiale. In generale, il carcinoma polmonare può essere diviso in due tipi principali: NSCLC e carcinoma polmonare a piccole cellule. L'NSCLC è il tipo con la maggiore prevalenza e rappresenta circa l'85% di tutti i casi. L'NSCLC comprende il carcinoma polmonare non squamoso e a cellule squamose; la forma squamosa è caratterizzata da cellule piatte che ricoprono la superficie delle vie aeree se osservate al microscopio.
Maggiori informazioni su atezolizumab
Atezolizumab è un anticorpo monoclonale studiato per legarsi ad una proteina chiamata PD-L1 espressa sulle cellule tumorali e sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore, in modo da bloccarne le interazioni con i recettori PD-1 e B7.1. Inibendo PD-L1, atezolizumab può consentire l'attivazione dei linfociti T. Potenzialmente, atezolizumab può essere utilizzato in associazione con altre immunoterapie oncologiche, con le terapie target e con varie chemioterapie per il trattamento di un'ampia gamma di tumori.
Negli Stati Uniti atezolizumab in associazione con nab-paclitaxel è approvato per il trattamento del carcinoma mammario metastatico triplo-negativo, PD-L1-positivo e in combinazione con bevacizumab e chemioterapia per il trattamento di prima linea dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso metastatico. Negli Stati Uniti, atezolizumab è anche approvato come trattamento di prima linea del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso (ES-SCLC). Nell’Unione Europea l’indicazione per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso include pazienti con mutazioni di EGFR o aberrazioni genomiche di ALK dopo il fallimento di appropriate terapie target.
Atezolizumab è inoltre approvato nell'Unione Europea, negli Stati Uniti e in più di 90 paesi per pazienti con NSCLC metastatico precedentemente trattati e per alcuni tipi di carcinoma uroteliale metastatico non trattato o precedentemente trattato.
Maggiori informazioni su bevacizumab
Bevacizumab è un farmaco soggetto a prescrizione medica ed è una soluzione per infusione endovenosa. Si tratta di un anticorpo biologico studiato per legarsi specificamente ad una proteina chiamata fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) la quale svolge un ruolo importante durante tutto il ciclo di vita del tumore per sviluppare e mantenere i vasi sanguigni, un processo noto come angiogenesi. Bevacizumab è stato concepito per interferire con l'irrorazione sanguigna del tumore legandosi direttamente alla proteina VEGF in modo da evitare interazioni con i recettori presenti sulle cellule dei vasi sanguigni. L'irrorazione sanguigna del tumore è ritenuta fondamentale per la capacità del tumore di crescere e diffondersi nel corpo (metastatizzare).
Maggiori informazioni sull’associazione atezolizumab e bevacizumab
Esiste un forte razionale scientifico a sostegno dell'impiego in associazione di atezolizumab e bevacizumab. Il regime atezolizumab e bevacizumab può rafforzare il sistema immunitario per combattere l'NSCLC avanzato in prima linea. Bevacizumab, oltre ai suoi consolidati effetti anti-angiogenici, può ulteriormente potenziare la capacità di atezolizumab di ripristinare l'immunità anti-cancro, inibendo l'immunosoppressione associata al VEGF, promuovendo l'infiltrazione del tumore da parte dei linfociti T e consentendo il priming e l'attivazione delle risposte dei linfociti T contro gli antigeni tumorali.
Fonte: Ufficio Stampa APCO WorldWide