I linfociti T umani sono delle cellule “sentinella” deputate alla protezione dell’organismo dalle infezioni. Così come tali cellule ci proteggono dall’ambiente esterno, esse possono anche, se malfunzionanti, attaccare strutture proprie e causare malattie autoimmunitarie, come la sclerosi multipla, il diabete giovanile e l’artrite reumatoide. In questo contesto esistono diversi sottogruppi di linfociti T con funzioni differenti ed opposte. Per esempio, alcuni hanno una funzione propriamente di protezione (detti T convenzionali, Tconv) ed altri hanno funzioni di controllo dell’infiammazione (detti T regolatori, Treg). Il meccanismo di funzionamento intimo di questi differenti stipiti cellulari è stato oggetto di numerosissimi studi che però fino ad oggi non hanno rivelato a pieno il perché delle loro differenze funzionali.
Combinando i risultati di proteomica e metabolomica in questo studio si è finalmente svelato come il metabolismo degli zuccheri e quello lipidico in cellule Treg e Tconv umane, in un’alternanza dinamica nell’organismo in toto o in coltura, sia in grado di controllare le loro capacità di crescita e le loro funzioni specifiche. Grazie a tali evidenze si è compreso come il metabolismo cambi in funzione dello stato di crescita e che non sempre le condizioni di coltura in vitro rispecchino quanto accade nell’organismo. Il nostro approccio di studio - proteomica clinica combinata alla Systems Biology ed analisi di metabolica funzionale - a nostra conoscenza mai utilizzato precedentemente, dovrebbe aiutare ad identificare nuove metodologie per condizionare tali linfociti per terapie cellulari di malattie immunologiche ed autoimmunitarie come la sclerosi multipla.
Fonte: Ufficio Stampa FISM