COSA SONO I TUMORI TESTA – COLLO - Per tumori testa – collo si intendono l’insieme di neoplasie che hanno origine nelle cavità nasali e nei seni paranasali, nella faringe, nella cavità orale, nella laringe e nelle ghiandole salivari. Il più frequente, circa un caso su due, riguarda la laringe, seguito da quello del cavo orale e della faringe. Il 90% di questi tumori sono carcinomi spinocellulari; la restante parte, invece, riguarda melanomi, sarcomi, linfomi e altri tipi di tumore.
“Queste malattie – spiega Paolo Bossi SC Oncologia Medica 3 Tumori Testa-Collo e Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori - interessano soprattutto il cavo orale, faringe o faringe/laringe, e riguardano una popolazione sempre più adulta, sopra i 65 anni. La popolazione più soggetta a rischio è quella che beve alcol e fuma, ma ultimamente si è evidenziata anche un’epidemia legata al virus del papilloma”
I DATI - In Italia questi tumori rappresentano circa il 5% di tutti i tumori maligni, al quinto posto tra i più frequenti. Sono circa 12mila i casi che vengono diagnosticati ogni anno, con un tasso di incidenza pari a 17 nuovi casi per 100mila abitanti l’anno. Solo un malato su due, a 5 anni dalla diagnosi, riesce a sopravvivere, ovviamente a seconda dello stadio di malattia riconosciuto e dalla tardività della diagnosi stessa.
I SINTOMI - I sintomi più frequenti sono dolore persistente alla gola, difficoltà nel deglutire, raucedine o cambiamenti di voce, dolore all’orecchio e sanguinamento. Se tali condizioni dovessero presentarsi in maniera assidua per due settimane, si consiglia di richiedere al più presto alcuni esami specifici, avendo accesso ad una visita otorinolaringoiatrica. A seguire verranno poi effettuati eventuali altri esami, quali, risonanza magnetica, TAC o PET.
L’APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE – “L’approccio alla diagnosi e al trattamento di questa malattia – dichiara Paolo Bossi - nei prossimi anni richiederà sempre di più una valutazione medica multidisciplinare, con una stretta collaborazione tra oncologi, radioterapisti e chirurghi, in modo da decidere la terapia in base ai trattamenti disponibili, allo stadio di malattia, alle condizioni cliniche del singolo paziente. La presenza chiave della figura del geriatra, in supporto, permetterà di disegnare e personalizzare le terapie per i pazienti anziani, di gestire meglio il recupero dopo il trattamento. Un approccio multidisciplinare garantisce, ad ogni modo, risultati migliori e più efficaci, sia da un punto di vista temporale che qualitativo”.
PERCHE’ L’ATTENZIONE AL PAZIENTE ANZIANO? – Il Paziente anziano con tumore del distretto testa-collo Ha una sopravvivenza più ridotta rispetto al giovane. Non è chiaro però se questo sia dovuto alla fragilità generale nell’età anziana, alla impossibilità ad effettuare le migliori terapie, ad una tendenza del medico a ridurre l’intensità delle cure per il rischio di effetti collaterali, alle maggiori complicanze o alle altre patologie di cui soffre la persona anziana. In generale nella popolazione sopra i 70 anni l’intensificazione delle cure con strategie di radioterapia massimali o con l’aggiunta di farmaci chemioterapici o biologici sembra non avere lo stesso effetto che nei giovani. D’altra parte è probabile che la vera questione stia nella selezione del paziente che può ricevere questi trattamenti e che ne possa beneficiare. Per questo è cruciale la valutazione con il gruppo multidisciplinare, che possa permettere la scelta del trattamento migliore dalla prima visita.
ALCOL E FUMO AUMENTANO IL RISCHIO – Oltre ad essere una delle principali cause della malattia, il fumo, continuato durante le terapie, è anche un fattore che riduce le probabilità di cura. Secondo lo studio della Saint Louis University School of Medicine, coloro che fumavano al momento della diagnosi avevano il doppio delle probabilità di morire rispetto ai non fumatori.
Analogo il discorso di chi faceva uso di alcolici: per loro le probabilità di decesso erano maggiori del 68%. Inoltre l’equipe ha sottolineato come le persone non sposate presentassero l’87% di probabilità in più di morire.
IL RUOLO DEL SESSO NELLA MALATTIA – “Anche il Papilloma virus gioca un ruolo fondamentale, avendo modificato negli ultimi venti anni l’epidemiologia stessa della malattia – spiega Paolo Bossi - Sappiamo per certo che i tumori legati al papilloma virus tenderanno a crescere per almeno altri 20-30 anni. Poi è possibile che si possano verificare gli effetti benefici della vaccinazione anti-papilloma, sempre che possa raggiungere una copertura vaccinale adeguata. Se così fosse, si potrebbe prevedere per il 2040 un calo di questo tipo di malattie. Si tratta però di scenari solo ipotizzabili, su cui possono intervenire molte variabili”.
L’Immunoterapia potrebbe essere la nuova chiave di svolta per combattere i tumori testa – collo. Questi farmaci, che arriveranno in Italia entro l’estate, agiscono sul sistema immunitario stimolando una risposta positiva. Si tratta infatti di terapie che hanno come primo bersaglio non la malattia stessa, ma il potenziamento delle risposte immuni dell’individuo.
“Sono farmaci innovativi, già provati, testati e alcuni di questi anche approvati dagli enti regolatori – dichiara la Prof.ssa Lisa Licitra, Direttore dell’Oncologia Medica 3 della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano- E’ stato confermato, infatti, il beneficio per il paziente che usi tali nuove molecole i in alcune situazioni particolari come la malattia recidivata o metastatica. Il vero obiettivo per il futuro rimane quello di poter utilizzare questi farmaci nelle malattie curabili di usarli cioè nelle malattie localmente avanzate o addirittura in quelle allo stadio iniziale”.
NUOVI FARMACI IN ARRIVO – I nuovi farmaci riguardano tutti i tumori spinocellulari del distretto cervico-facciale. L’ideale, secondo gli specialisti, sarebbe trovare un marcatore che definisca i pazienti più adatti per ricevere questo tipo di farmaci, in modo da selezionare meglio in futuro chi potrà beneficiare realmente di questi farmaci. Purtroppo, però, non tutti i farmaci sono applicabili all’anziano e i dati in nostro possesso sono ancora scarsi per poter trarre conclusioni definitive.
L’IMPORTANZA DELLA MULTIDISCIPLINARIETA’ – “La scienza sta evolvendo, inclusa quella geriatrica, con tutti i suoi strumenti necessari a valutare lo stato del soggetto anziano – aggiunge Lisa Licitra - L’esortazione è quella di studiare, di aprire gli occhi, di mettersi in contatto con tutte le altre discipline della medicina: non bastano i chirurghi, gli oncologi, i radioterapisti: occorre aprire gli orizzonti e guardare negli orti laterali perché lì c’è molto sapere di cui abbiamo bisogno”.
I NUOVI FARMACI PROLUNGANO LA SOPRAVVIVENZA - I farmaci approvati sono il nivolumab, comunemente noto con il nome commerciale di Opdivo, approvato da Ema e in attesa di ultimi raffinamenti per capire in quale setting utilizzarlo, e il pembrolizumab, comunemente noto con il nome commerciale di Keytruda. In Italia l’approvazione di Nivolumab è prevista entro l’estate 2018. Nei tumori già trattati con chemioterapia, questi farmaci immunoterapici saranno considerati lo stato dell’arte, quindi sostituiranno quelli attuali. I dati testimoniano aumento che lasopravvivenza ad un anno passa dal 16% con la terapia standard al 36% con l’uso dei farmaci biologici. Purtroppo, però, il costo previsto si presuppone essere alto.
FATTORI DI RISCHIO PER UN APPROCCIO CORRETTO DELLA TERAPIA– “La persona anziana, soprattutto se vive sola e non è autosufficiente - ha maggiori probabilità di non essere in grado di rispettare un protocollo terapeutico – spiega la Prof.ssa Licitra - La solitudine, infatti, induce all’isolamento totale, e quindi all’assenza di voglia di reagire alla malattia e di affrontare la terapia. Ma ci sono altri problemi che provocano un peggioramento delle condizioni di salute: una situazione economica precaria, la depressione, un quadro complesso di comorbidità, cioè la presenza di altre malattie oltre a quella tumorale. Anche il genere incide, perché le donne sopravvivono di più rispetto agli uomini, forse perché meno esposte ai fattori di rischio a cui lo sono gli uomini
COSA SONO I TUMORI TESTA – COLLO - I tumori testa – collo riguardano quasi esclusivamente gli adulti, soprattutto gli uomini. Pur essendo un tumore raro, in confronto agli altri dieci più frequenti nella popolazione italiana ed europea, occorre mantenere alta la guardia, perché l’incidenza cresce in modo impressionante con l’età. Oggi si contano in Italia 9500 casi totali all’anno, 7200 riguardano gli uomini, 2300 le donne. Negli ultimi mesi, inoltre, si è riscontrata una diminuzione dell’incidenza e della mortalità nell’uomo. Tali dati rimangono invece stabili nelle donne. Lasopravvivenza media a 1 anno è di circa l’80% che si riduce a meno del 60% a 5 anni.
“Dal convegno – conclude la Prof.ssa Licitra - è emersa la necessità di offrire trattamenti personalizzati nella popolazione anziana; è chiaro ormai che l’età da sola non basta per definire le scelte di terapie differenti, in quanto le persone anziane hanno differenti riserve funzionali e capacità di reagire ad una terapia. Per questo il ricorso a strumenti, quali i test di valutazione geriatrica e lo studio della qualità di vita del paziente e delle sue preferenze rispetto alle scelte di trattamento, possono aiutare nella scelta della migliore approccio terapeutico”.
Fonte: Ufficio Stampa DiesseCom