
Allo stato attuale il San Camillo di Roma è il centro di riferimento regionale per il trapianto cardiaco ed i VAD che però insieme alla attività del Policlinico Gemelli, altro centro identificato per l’impianto dei VAD, non riescono a far fronte alle necessità del territorio. Il Policlinico Umberto I, con il nuovo programma, può andare a colmare un importante divario che esiste nel Lazio tra le necessità dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca avanzata di ricevere un terapia con VAD e il reale numero di impianti.
Il programma del Policlinico Umberto I per la gestione dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca avanzata, è potenziato e valorizzato dalla multidisciplinarità d’intervento, con il coinvolgimento di più figure specialistiche che, in un crescendo assistenziale, realizzeranno il nuovo programma VAD, inteso come “destination therapy” e non solo come “bridge to transplant”; l’obiettivo è costituire un punto di riferimento per l’assistenza di eccellenza, non solo per i cittadini romani e della regione, ma di rilevanza nazionale e internazionale. “I tempi sono maturi per vivere un momento molto importante nella storia del Policlinico Umberto I – dichiara il Prof. Francesco Fedele – che può riappropriarsi, nuovamente, della sua centralità, non solo geografica ma anche di prestigio, nella gestione dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca avanzata, purtroppo sempre più numerosi e ad altissimo rischio di mortalità e morbilità. Nonostante le competenze e le eccellenze di straordinario livello, il Policlinico Umberto I ricopre talora un ruolo non di prima linea nel trattamento dei pazienti complessi – sottolinea Fedele - che vengono spesso dirottati ad altre strutture, con ripercussioni eticamente ed economicamente svantaggiose”.
Fonte: Ufficio Stampa HEADLINE GIORNALISTI