“Il TMB è emerso come importante biomarcatore di attività immunoterapica. Per la prima volta, questo studio di fase III mostra una sopravvivenza libera da progressione superiore con la combinazione di farmaci immunoterapici in prima linea in una popolazione predefinita di pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule ed elevato TMB”, ha affermato Matthew D. Hellmann, M.D., study investigator e oncologo al Memorial Sloan Kettering Cancer Center. “CheckMate -227 ha mostrato che il TMB è un importante biomarcatore predittivo indipendente che permette di identificare una popolazione di pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in prima linea che possono trarre beneficio dalla combinazione di nivolumab e ipilimumab”.
Giovanni Caforio, M.D. chairman e chief executive officer, Bristol Myers-Squibb, ha commentato: “Crediamo che questi risultati di CheckMate -227 rappresentino una svolta nella ricerca sul cancro e un significativo passo in avanti nel determinare quali pazienti con tumore del polmone in prima linea possano trarre maggiore beneficio dalla combinazione di nivolumab e ipilimumab. Questi dati confermano la nostra profonda conoscenza della biologia tumorale, delle principali possibilità della medicina traslazionale e l’impegno a sviluppare nuovi approcci per i pazienti oncologici”.
Carico mutazionale del tumore (TMB)
Nel tempo, le cellule cancerogene accumulano mutazioni che non sono normalmente osservate nelle cellule normali. Il carico mutazionale del tumore o TMB è un biomarcatore quantitativo che riflette il numero totale di mutazioni nelle cellule tumorali. Queste cellule con elevato TMB hanno alti livelli di neoantigeni, che si pensa possano aiutare il sistema immunitario a riconoscere i tumori ed indurre un aumento delle cellule T che combattono il cancro e la risposta antitumorale. Il TMB è un tipo di biomarcatore che può aiutare a predire la probabilità che un paziente risponda alle immunoterapie.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia