La Sapienza nel team di esperti internazionali che hanno redatto le nuove linee guida sull’iperparatiroidismo, la terza malattia più comune nell’ambito delle patologie endocrinologiche. L’articolo è pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research (JMBR)

Salvatore Minisola del Dipartimento di Scienze Cliniche, Internistiche, Anestesiologiche e Cardiovascolari (SCIAC) è tra gli autori delle nuove linee guida sull’iperparatiroidismo primitivo, pubblicate sul Journal of Bone and Mineral Research (JMBR).
L’iperparatiroidismo è una patologia che si manifesta quando una o più ghiandole paratiroidi, ossia ghiandole poste nel collo in prossimità della tiroide, diventano iperattive, causando elevati livelli di paratormone, con conseguente ipercalcemia.
Le ultime linee guida riguardanti la malattia sono state pubblicate nel 2014, ma nel corso degli anni molteplici sono state le scoperte sull’iperparatiroidismo, partendo dall’eziologia, la fisiologia fino alle terapie possibili, quella chirurgica restando in ogni caso la principale.
Proprio per questo motivo negli ultimi due anni si è avviato un importante lavoro di systematic review e metanalisi delle varie ricerche riguardanti l’iperparatiroidismo primario. Un grande lavoro che ha coinvolto più di 50 esperti provenienti da tutto il mondo, separati in quattro gruppi, ognuno focalizzato su un aspetto diverso della malattia.
In particolare, Salvatore Minisola, insieme al team della Sapienza si è concentrato sugli aspetti epidemiologici e sugli effetti della malattia sull’apparato scheletrico. Durante questa ricerca, è stato evidenziato come nei pazienti affetti da iperparatiroidismo primario ci sia un maggiore rischio di fratture vertebrali e non vertebrali, queste ultime spesso asintomatiche. Inoltre, è stato dimostrato come vi sia un'alterazione non solo quantitativa ma anche qualitativa della struttura scheletrica.
Il lavoro di questi esperti è stato un’importante operazione di revisione della letteratura che ha portato a una maggiore conoscenza della patologia, tramite l'utilizzo di nuove tecnologie molecolari e strumentali.
Tra gli esperti internazionali emergono altre due ricercatrici della Sapienza appartenenti allo stesso dipartimento di Salvatore Minisola: Jessica Pepe e Cristiana Cipriani.