La ricerca è stata presentata presso l'aula Magna dell'Università Campus Bio-Medico,alla presenza del presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela, del presidente dell'Istituto Auxologico Italiano, Michele Colasanto, e del presidente della “Fondazione ‘Nicola Irti’ per le opere di carità e di cultura”, Natalino Irti.
La Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una patologia neurodegenerativa a progressione rapida e una prognosi infausta che coinvolge il primo e il secondo neurone di moto. Ad oggi, non esistono terapie in grado di modificare in modo significativo il decorso di malattia anche se la comunità scientifica è attivamente impegnata nella ricerca pre-clinica e clinica.
A partire dal 2004, una serie di studi preliminari condotti dal professor Vincenzo Di Lazzaro, direttore dell'unità operativa complessa di Neurologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, suggerisce che è possibile rallentare significativamente la progressione della Sla utilizzando tecniche di stimolazione magnetica cerebrale non invasiva.
Elemento innovativo della sperimentazione è l'applicazione della stimolazione elettroceutica non in ospedale ma al domicilio del paziente, per valutare l'efficacia di una stimolazione ripetuta e protratta.
"Oggi - spiega il professor Vincenzo Di Lazzaro - abbiamo finalmente a disposizione una metodica di stimolazione che i pazienti possono utilizzare facilmente a casa loro tutti i giorni. La nostra speranza è che una stimolazione cerebrale transcranica prolungata possa avere una maggiore efficacia nel ridurre la progressione della Sla. Infatti, da molti anni abbiamo dimostrato che la stimolazione magnetica effettuata per brevi cicli sembra determinare una lieve riduzione della velocità di progressione della malattia. Con questa nuova sperimentazione faremo per la prima volta il salto da una forma di stimolazione episodica in ospedale ad una stimolazione protratta e prolungata che i pazienti potranno gestire autonomamente venendo in ospedale solo per i periodici controlli", conclude Di Lazzaro.
Per lo studio pilota saranno reclutati 40 pazienti affetti da Sla, di età compresa tra i 18 e i 75 anni, con un esordio di malattia da meno di 24 mesi e un'evidenza clinica di progressione rapida ma con una preservata funzione respiratoria. Successivamente saranno divisi in due gruppi, da 20 persone ciascuno: il primo verrà trattato con la stimolazione magnetica statica reale, il secondo con una stimolazione placebo. La sperimentazione durerà sei mesi e avverrà presso il domicilio del paziente.
"Questa iniziativa è ulteriore testimonianza della proficua collaborazione, che può realizzarsi tra enti privati e strutture sanitarie, al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo delle terapie mediche", afferma il professor Natalino Irti, presidente della “Fondazione ‘Nicola Irti’ per le opere di carità e di cultura” che dal 2011 si propone di conseguire finalità di carattere culturale (borse di studio, premi, restauri ecc.) e di carattere sociale e medico.
Fonte: Ufficio Stampa Università Campus Bio-Medico di Roma