Così lui, che in seconda liceo ha scoperto di essere affetto dalla leucemia, ha chiesto di poter partecipare un film di Carlo Verdone: «Volevo provare l’emozione dell’essere su un vero e proprio set cinematografico, sentirmi attore per un giorno, recitare qualche battuta, entrare a far parte dell'immensa squadra di lavoro che si occupa di ogni singola scena. Insomma, vivere l’atmosfera del cinema che rende immortale ogni attimo» - ha, infatti, dichiarato Rocco, che da tempo si dedica con passione alla recitazione frequentando corsi di teatro. «So che il cinema è molto diverso dal teatro e proprio questo mi ha incuriosito. Sapevo che per me sarebbe stata una grande occasione, ma avevo timore di avanzare una simile richiesta: non volevo togliere ad altri ragazzi la possibilità di vivere il proprio sogno» - commenta Rocco.
A convincerlo, la sua ragazza dell’epoca, Lisa conosciuta durante un controllo ospedaliero. «Lei si era rivolta a Make-A-Wish prima di me, ne aveva testato disponibilità e sensibilità. Mi sono fidato del suo giudizio e mi sono fatto avanti» - ricorda il ragazzo.
Da lì il passo è stato breve, o quasi: il team di Make-A-Wish® Italia si è messo subito a lavoro per realizzare il suo desiderio, ma nel frattempo, l’improvvisa scomparsa di Lisa, ha portato Rocco a rimandare, ancora una volta, la sua felicità. Fino a che, la mamma e il fratello lo hanno spinto a fare un passo avanti, di nuovo, e a regalarsi un sorriso recitando con uno dei suoi più grandi idoli: Carlo Verdone. «Amo tutto di lui: la sua gestualità, il modo di parlare, i personaggi che caratterizza. C’è molto teatro nelle sue performance e, avendolo conosciuto, posso dire che è anche una bella persona, un professionista serio e meticoloso, ma che trova sempre spazio per una battuta o per un consiglio medico, vista la sua nota passione per la medicina» - spiega.
«La storia di Rocco è una di quelle che non si dimentica: è difficoltà, ma anche fiducia, è destino beffardo ma anche seconda opportunità, è insegnamento e speranza. E il suo sorriso sul set è per noi tutti la ricompensa più grande per ogni fatica, per ogni dubbio, per ogni paura». - commenta Sune Frontani, co-fondatrice e amministratore delegato di Make-A-Wish Italia, «È per questi momenti - riprende Frontani, che ha fondato la Onlus con suo marito dopo la perdita della loro bimba, Carlotta, scomparsa a dieci anni per una grave malattia - che lavoriamo con tanta passione, perché esaudire i desideri dei bambini e ragazzi malati significa donare loro una sferzata di energia e di positività che li aiuta ad affrontare i momenti peggiori e a renderli vincibili anche grazie a un sorriso. È questa la nostra magia, perché, dopotutto, l’unico limite ai desideri è la fantasia».
Fonte: Ufficio Stampa Make-A-Wish® Italia