L’incontinenza urinaria da sforzo è un disturbo che colpisce donne di ogni età. Uno studio del Santa Lucia IRCCS ha misurato la maggiore efficacia dei trattamenti quando associati ad esercizio fisico pensato per il paziente.

L’incontinenza urinaria da sforzo è un disturbo che colpisce donne di ogni età, spesso associato a mal di schiena nella fascia lombare. È dovuto ad un indebolimento della muscolatura del pavimento pelvico dovuto al parto, all’invecchiamento ma anche a danni di natura neurologica. Si tratta di un disturbo che spesso causa imbarazzo nella donna che ritarda il consulto con il medico urologo e l’inizio del trattamento con il fisioterapista.
La riabilitazione del pavimento pelvico, un insieme di esercizi e tecniche mirati alla fascia muscolare che sostiene gli organi e supporta le funzioni urinarie, dell’intestino e sessuali, è una branca che sta evolvendo grazie alla ricerca e alla pratica clinica. Già oggi è in grado di offrire soluzioni che risolvono o riducono l’incontinenza urinaria, attraverso il supporto di fisioterapisti con una formazione specifica.
Un nuovo studio multidisciplinare della Fondazione Santa Lucia IRCCS, mirato a pazienti con incontinenza urinaria associata a mal di schiena, ha evidenziato la correlazione tra la riabilitazione del pavimento pelvico e la riabilitazione posturale. “L’utilizzo contestuale di tecniche di riabilitazione posturale associate a terapie manuali proprie della riabilitazione del pavimento pelvico si è rivelato più efficace rispetto a protocolli tradizionali”, spiega Marco Tramontano, fisioterapista ricercatore e responsabile dell’area riabilitativa del Santa Lucia IRCCS. “Oltre a ridurre l’incontinenza si va ad intervenire sul mal di schiena che va ad aggravare e sottoporre ad ulteriore stress il pavimento pelvico. Con un'unica sessione di terapia si interviene quindi contemporaneamente su due sintomi associati allo stesso disturbo ottenendo risultati migliori rispetto all’utilizzo di protocolli convenzionali.
Lo studio ha coinvolto 26 donne tra i 30 e 70 anni e ha compreso la valutazione delle prestazioni del paziente all’inizio del trattamento, dopo 10 sedute di fisioterapia e una valutazione conclusiva a 30 giorni dopo il termine del percorso, confermando che i benefici ottenuti non solo proseguono nel tempo, ma una riduzione del dolore e l’attivazione del pavimento pelvico portano il paziente ad apprendere e migliorare ulteriormente nel tempo.
La realizzazione dello studio ha richiesto la collaborazione di un’equipe multidisciplinare composta da medici, infermieri e fisioterapisti, in particolare del personale dell’ambulatorio di urologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS insieme ai professionisti della palestra di fisioterapia ambulatoriale e ai ricercatori dell’ospedale di neuroriabilitazione.