Approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco la rimborsabilità di siponimod, il primo trattamento orale specificamente indicato per i pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) con malattia con segni di attività che fino ad oggi non disponevano di una terapia efficace nel ritardare la progressione della malattia.
ofatumumab, la prima terapia autosomministrata, mirata alle cellule B e indicata per pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante, ha ricevuto l'approvazione EMA, rispondendo all'attuale bisogno insoddisfatto di una terapia modificante la malattia (DMT) ad alta efficacia che combini efficacia e un profilo di sicurezza favorevole con la flessibilità dell'autosomministrazione a casa tramite la penna Sensoready.
La sclerosi multipla, che colpisce in Italia oltre 126mila persone, è caratterizzata da alterazioni fisiche e cognitive che, nel corso del tempo, portano ad un accumulo di disabilità cognitiva e fisica4 a carico del paziente a cui corrisponde una spesa socio-sanitaria media annua pro-capite di 45.000 euro20.
Con un portfolio ancora più ampio per il trattamento delle diverse forme di sclerosi multipla, Novartis punta a reimmaginare le neuroscienze per dare una risposta concreta ai bisogni insoddisfatti dei pazienti, favorendo l’accesso a nuove opzioni terapeutiche e riducendo l’impatto della patologia sul SSN.
Due notizie positive per le persone con sclerosi multipla (SM). Con la Gazzetta Ufficiale n. 88 AIFA ha dato il via libera alla rimborsabilità di siponimod, prima terapia orale indicata per la sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) con malattia con segni di attività. Questo risultato arriva poco dopo l’approvazione EMA di un’altra terapia per la sclerosi multipla: ofatumumab, trattamento mirato alle cellule B indicato per pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante (SMR). Due approvazioni importanti che testimoniamo l’impegno di Novartis nello sviluppo di terapie in grado di rispondere alle esigenze ancora insoddisfatte delle persone con SM nelle diverse forme di malattia e stadio di disabilità.
La sclerosi multipla è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale e può causare l’interruzione dei segnali tra il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici, portando a una vasta gamma di sintomi. Secondo la più vasta indagine globale sulla malattia, pubblicata dalla Federazione Internazionale Sclerosi Multipla (MSIF), le malattie neurologiche, di cui la sclerosi multipla fa parte, sono tra le più impattanti nella popolazione italiana: si posizionano infatti come la terza causa di morte, dopo le patologie cardiovascolari e i tumori, e la terza causa di disabilità20.
Secondo il Barometro della SM in Italia redatto dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, in Italia oltre 126mila persone in Italia sono costrette a convivere con il decorso cronico della patologia. Per questo l’obiettivo è intraprendere un percorso terapeutico adeguato e specifico per la propria forma di SM per rallentarne la progressione e ridurre la disabilità, al fine di migliorare la propria qualità di vita. Non solo, il rallentamento della progressione della malattia e la riduzione della disabilità ad essa associata rappresentano anche uno sgravio del peso socio-economico della SM oggi quantificato mediamente in 45.000 euro annui per persona con SM che possono raggiungere la cifra di 84.000 euro in caso di sclerosi multipla in stadio avanzato20.
SIPONIMOD: UN TRATTAMENTO ORALE PER RITARDARE LA PROGRESSIONE DELLA DISABILITA’ E OTTENERE BENEFICI COGNITIVI – Lo studio di Fase III EXPAND rappresenta il più ampio studio randomizzato e controllato condotto ad oggi sulla SMSP e ha dimostrato il profilo di efficacia e di sicurezza di siponimod. I risultati ottenuti hanno confermato che il rischio di progressione della disabilità confermata (CDP) a tre e a sei mesi, nei pazienti con malattia con segni di attività, è stato significativamente ridotto rispettivamente del 31% e del 37% nel gruppo trattato con siponimod in confronto a placebo. Risultati significativi sono stati anche rilevati per quanto riguarda il tasso annualizzato di recidive (ARR), l’attività della malattia alla risonanza magnetica e la perdita di volume cerebrale. Ulteriori analisi esplorative hanno dimostrato che siponimod può aiutare i pazienti a ritardare in media più di quattro anni l’utilizzo della sedia a rotelle14 e determina inoltre un beneficio importante anche sulle funzioni cognitive dimostrando effetti clinicamente rilevanti sulla velocità di elaborazione cognitiva valutata attraverso il Symbol Digit Modalities Test (SDMT) 5,6,7.
“Questo è possibile perché siponimod grazie al suo meccanismo d’azione esplica una duplice efficacia, agendo sia sull’infiammazione proveniente dalla periferia e prevalentemente guidata dai linfociti, sia sull’infiammazione centrale compartimentalizzata che si instaura all’interno del sistema nervoso centrale ed è uno dei principali driver della progressione secondaria in SM - ha spiegato il Dottor Luigi Lavorgna, Neurologo AOU Università «Luigi Vanvitelli», Chair del Gruppo di Studio "Digitale" della Società Italiana di Neurologia – Siamo di fronte ad un trattamento innovativo che ci fa sperare in un miglioramento sia nelle cure che nella qualità di vita delle persone con SM per le quali è estremamente importante ritardare la progressione della disabilità e che fino ad oggi non disponevano di una terapia efficace”.
OFATUMUMAB: UNA TERAPIA MIRATA, EFFICACE E AUTOSOMMINISTRATA – Ofatumumab è la prima terapia mirata contro i linfociti B che ha dimostrato un'efficacia superiore e un profilo di sicurezza simile a teriflunomide, a oggi uno dei trattamenti di prima linea per la SM. I due studi gemelli di Fase III ASCLEPIOS I e II, su cui si basa l’approvazione UE, hanno dimostrato una riduzione delle ricadute annuali di oltre il 50% rispetto a teriflunomide e una riduzione del rischio relativo di progressione della disabilità a 3 mesi superiore al 30%2. Ofatumumab potrà, inoltre, essere autosomministrato una volta al mese direttamente a casa, e si candida quindi a diventare un'opzione di trattamento di prima scelta per i pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla (RMS). Dopo l’approvazione EMA, che segue quella di FDA negli Stati Uniti, si attende quella di AIFA per rendere disponibile il trattamento anche per i pazienti italiani.
"L’efficacia unita alla flessibilità e facilità di somministrazione di ofatumumab lo rendono un potenziale trattamento di prima scelta per aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono con la SM. Facilitando loro l’accesso alla terapia può infatti portare a dei benefici sia nel breve che nel lungo termine oltre ad avere un impatto nel ridurre potenzialmente i costi medici associati alle terapie infusionali – ha commentato la Professoressa Marinella Clerico, Responsabile SD Patologie
Neurologiche Specialistiche, AOU San Luigi Gonzaga e Professore associato Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche UniTo - Rallentare il peggioramento della disabilità è uno degli obiettivi principali nella gestione della SM e i dati in nostro possesso dimostrano che l'inizio precoce di un trattamento ad alta efficacia può avere esiti positivi a lungo termine sia sulla qualità di vita del paziente sia per quanto riguarda i costi sanitari legati alla disabilità”.
DUE APPROVAZIONI IMPORTANTI PER BISOGNI FINORA INSODDISFATTI – “I bisogni insoddisfatti delle persone con sclerosi multipla riguardano la presa in carico comprensiva e personalizzata, con difficoltà nell’accesso alle terapie, riabilitazione e ausili, ma anche mancate risposte a bisogni di natura sociosanitaria e sociale, quali il lavoro, i trasporti, la partecipazione sociale soprattutto in questo peculiare momento storico – ha commentato Francesco Vacca, Presidente Nazionale AISM Onlus - La disponibilità di nuove terapie specifiche per le diverse forme di malattia, che si inquadrano nello scenario delle opzioni terapeutiche già esistenti, ha quindi il potenziale di ridurre il notevole onere fisico, emotivo e finanziario che la SM ha sulle persone e sulle loro famiglie, andando a migliorare le loro aspettative e qualità di vita e nuove prospettive di cura sono il risultato significativo del grande impegno che la comunità dei clinici e dei ricercatori dedica, insieme alle persone con sclerosi multipla, alla lotta alla malattia”
“La SM è una patologia complessa che può incidere significativamente sull’autonomia dei pazienti e sui caregiver. E’ importante poter disporre di una gamma di trattamenti con diversi meccanismi di azione e vie di somministrazione, capaci di rispondere ai bisogni delle diverse forme di malattia – ha dichiarato Gaia Panina, Chief Scientific Officer Novartis Italia – L’impegno di Novartis nei confronti dei pazienti con SM è quello di reimmaginare la medicina per migliorare la vita dei pazienti che ne sono affetti, sostenendo l’innovazione e investendo in nuove soluzioni, non solo farmacologiche, in grado di accompagnare e sostenere clinici e pazienti nel percorso diagnostico-terapeutico”
Informazioni sulla sclerosi multipla
La SM ostacola il normale funzionamento del cervello, dei nervi ottici e del midollo spinale attraverso l’infiammazione e perdita di tessuto4. La SM, che colpisce circa 2,3 milioni di persone in tutto il mondo4, è spesso classificata in tre forme: SM primariamente progressiva (SMPP), SM recidivante-remittente (SMRR) e SMSP (SM Secondariamente Progressiva), che deriva da un decorso iniziale di SMRR ed è caratterizzata da alterazioni fisiche e cognitive nel corso del tempo, in presenza o assenza di recidive, che portano a un accumulo di disabilità neurologica4. L’85% circa dei pazienti presenta inizialmente forme recidivanti di SM4. Permane ancora oggi la necessità fortemente insoddisfatta di trattamenti ben tollerati ed efficaci che aiutino a ritardare la progressione della disabilità nella SMSP con malattia con segni di attività (con recidive e/o evidenze di attività alla RM).