Per tenere sempre più aggiornati i pazienti sui protocolli terapeutici, gli effetti collaterali e i nuovi farmaci, l’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie,
i Linfomi e il Mieloma - promuove nel corso dell’anno una serie di meeting dedicati al Mieloma e aperti a medici, famiglie e pazienti. Il prossimo appuntamento è a Padova, sabato 4 giugno, a partire dalle 8.45 presso l’Auditorium
“San Gaetano” (Via Altinate, 72). L’incontro, che ha il patrocino del Comune di Padova, è organizzato dalla Sezione AIL padovana con il supporto dell’IMF (International Myeloma Foundation) e della Fondazione GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell'Adulto).
Al Seminario AIL Pazienti interverranno tra gli altri: Gianpietro Semenzato, Direttore Divisione di Ematologia e Immunologia Clinica Dipartimento di Medicina A.O. di Padova; Mario Boccadoro, Direttore della Divisione Universitaria di Ematologia di Torino; Nadia El Kebir dell’International Myeloma Foundation e Luigi Zanesco Presidente Sezione AIL Padova
I temi affrontati nel corso dell’incontro: i protocolli di cura nel paziente giovane ed anziano, il trattamento delle recidive e grande attenzione verrà data alla gestione degli effetti collaterali, importantissima per il miglioramento della vita del malato.
Intervista prof. Gianpietro Semenzato
Direttore Divisione di Ematologia e Immunologia Clinica Dipartimento di Medicina, A.O. di Padova
1) Perché nel mieloma multiplo è particolarmente importante una diagnosi precoce? Quali sintomi non bisogna sottovalutare?
In qualsiasi tipo di neoplasia una diagnosi precoce è fondamentale per decidere l’iter terapeutico del paziente. In particolare nel Mieloma Multiplo va considerato un fatto importante: non sempre questa patologia necessita di un trattamento. Abbiamo infatti due fasi premonitrici della malattia, la gammopatia monoclonale di incerto significato (MGUS) e il mieloma smoldering (indolente), sulle quali non si interviene dal punto di vista terapeutico specifico fino a che la malattia non si trasforma in Mieloma attivo.
Per quanto riguarda i sintomi possono essere i più vari. Sicuramente il paziente può sentirsi fiacco o può avere qualche problema cardiovascolare conseguente all’anemia, ma un segnale caratteristico della patologia sono le lesioni di tipo osseo, che portano con facilità a delle fratture. Va tenuto presente che in una buona percentuale di casi il Mieloma, o le sue forme prodromiche (premonitrici), viene diagnosticato a seguito di esami eseguiti per altre malattie croniche.
2) L’ampliamento delle opzioni terapeutiche sta aprendo degli scenari nuovi nel trattamento del Mieloma Multiplo. Quali sono le novità di maggior rilievo nella cura di questa patologia?
Fortunatamente nel trattamento del Mieloma ci sono molte novità, dai farmaci intelligenti ai recenti anticorpi monoclonali.
Fino alla fine degli anni 2000 il paziente con mieloma multiplo veniva trattato soprattutto con farmaci chemioterapici classici, associati alla possibilità di eseguire un trapianto di midollo autologo singolo o doppio. A partire dai primi anni del nuovo secolo si sono imposti invece dei nuovi farmaci, quali gli inibitori del proteasoma e gli immunomodulanti, che hanno permesso di “risparmiare” chemioterapia con conseguente miglioramento della qualità di vita del paziente. A questi farmaci, cosiddetti di prima generazione, si sono aggiunti del tutto recentemente quelli di seconda e terza generazione, sia inibitori del proteasoma (anche per uso orale) che immunomodulanti.
L’anno scorso, dopo le opportune fasi sperimentali di confronto, sono poi stati approvati ed introdotti nel trattamento della patologia alcuni anticorpi monoclonali, anche questi utilissimi, per ora in affiancamento alle terapie in uso.
La speranza per un futuro, peraltro non molto lontano, è poter eliminare la chemioterapia tradizionale ma non abbiamo ancora raggiunto questa meta. L’obiettivo è arrivare ad un terapia “di precisione” e personalizzata sulla base della definizione di specifiche anomalie individuali. Per il Mieloma, però, non sono ancora state individuate delle molecole specifiche, come esistono ad esempio per la leucemia mieloide cronica, che ci permettono di arrivare ad un chemo-free treatment. Ad oggi quindi i trattamenti più efficaci sono costituiti dalla combinazione di inibitori del proteasoma, immunomodulanti e anticorpi monoclonali con chemioterapici.
Ma la ricerca va avanti e bisogna essere fiduciosi: le ultime buone notizie vengono dalle cure immunologiche che riattivano il sistema immunitario deputato al controllo della crescita neoplastica. Purtroppo il tumore è in grado di ingannare il sistema immunitario eludendone il controllo, attraverso la produzione di proteine particolari che consentono al tumore di passare indenne ai vari “posti di blocco” messi in atto dal sistema immunitario. Ma questa invulnerabilità ora vacilla perché la ricerca ha prodotto nuovi farmaci in grado di ripristinare l’efficienza dei “posti di blocco” e quindi rendendo il tumore nuovamente aggredibile dal sistema immunitario. Questi farmaci si chiamano inibitori dei checkpoints e stanno cambiando le prospettive di vita in molti tumori.
3) Per quale motivo in un mondo ormai governato da internet, in cui sono a portata di un click indicazioni diagnostiche e terapeutiche, il rapporto diretto tra medico e paziente offerto dai seminari pazienti AIL è ancora fondamentale?
Il rapporto tra medico e paziente è e rimarrà sempre fondamentale. Spesso oggi arrivano in ambulatorio persone che hanno già esplorato la rete e hanno esaminato su internet tutto quello che potevano leggere sulla patologia che è stata loro diagnosticata. Purtroppo però il paziente non sa tradurre le informazioni acquisite e non sempre le interpreta nella maniera giusta. Compito del medico è escludere le notizie non corrette spiegando, in modo semplice e comprensibile, la malatti, esplicitando i danni che essa può provocare e i vantaggi derivanti da un determinato trattamento in rapporto al caso specifico che ha di fronte.
L'AIL è impegnata da oltre 45 anni nel promuovere e sostenere la ricerca scientifica nel campo delle leucemie, mettere in atto l’assistenza sanitaria necessaria a migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari, e nel sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche. Attualmente l'AIL si articola in 81 sezioni provinciali distribuite su tutto il territorio nazionale.
La partecipazione al seminario è gratuita ma occorre registrarsi scrivendo a [email protected] o telefonando al numero 06/70386059.