Davide Faraone, Sottosegretario di Stato Ministero della Salute – “Un tema centrale e importante in cui conta tantissimo la comunicazione anche per chi deve mettere in campo i provvedimenti – dice Faraone – il decreto è nato perché c’erano dei numeri preoccupanti nelle vaccinazioni e non per obbligare le regioni, che avevano già preso delle iniziative a riguardo. Abbiamo sempre ricercato il dialogo e non va dimenticato però che nelle regioni ci sono delle performance disomogenee” - il Sottosegretario ha continuato insistendo sulla necessità di operare una forte sensibilizzazione della popolazione.
Il Veneto già in passato ha lavorato molto sulla normativa dei vaccini. Francesca Russo, Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria
Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica – ha spiegato che: “Come regione si è attuato una serie di protocolli di monitoraggio e un sistema di banca dati, che stiamo rendendo disponibile ad altre regioni, che verifica ogni 6 mesi l’andamento delle coperture vaccinali”. La Dott.ssa Russo ha poi affrontato il tema della comunicazione: “Abbiamo inoltre implementato un piano di informatizzazione che rileva le coperture e i percorsi di comunicazione attuati e possiamo dire che, nell’ultimo periodo, si è verificata un’inversione del trend in calo”.
Regel Dagmar, Direttrice SC Dipartimento e Sanità Azienda Sanitaria dell’Alto Adige – ha posto l’attenzione della situazione vaccinale del Trentino Alto Adige, regione con i livelli più bassi di vaccinazioni rispetto alle altre regioni italiane: “Questo decreto però ci ha consentito di dare il via ad una riorganizzazione dei centri vaccinali per aumentare le coperture che da noi sono molto disomogenee – spiega la Direttrice - Sono circa 30.000 i bambini da 1 a 16 anni non ancora vaccinati contro il morbillo, la rosolia e la parotite - in questi casi la copertura vaccinale è del 70% circa, che aumenta al 90% circa per l’esavalente. Nel 2011 abbiamo avuto una forte epidemia di morbillo e parotite che ha richiesto numerosi ricoveri”.
Della necessità di avviare un programma serio di comunicazione ne ha parlato anche Domenico Scibetta, Direttore Generale Ulss 6 Euganea – che diventa cruciale quale punto di raccordo tra i professionisti della sanità e il cittadino comune, troppo spesso abbandonato a se stesso in un paesaggio informativo in cui hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante strumenti e attori non istituzionali. ”Per questo motivo, il circuito della comunicazione sui vaccini funziona secondo logiche proprie che talvolta fatichiamo a comprendere: nel corso dell’intervento ne saranno illustrate le principali criticità e le eventuali strategie che possono essere messe in atto per superarle”.
È stata conclusa la tavola rotonda da Fiorenzo Corti, Vice Segretario Nazionale FIMMG, Responsabile Comunicazione FIMMG - che ha sottolineato l’importanza del ruolo degli operatori sanitari nella comunicazione con il cittadino, ma bisogna dotarsi di strumenti di supporto necessari per poter comunicare con la popolazione in modo efficace.
“Vera innovazione e sostenibilità economica” è il tema che ha aperto oggi ad Asiago-Gallio la Summer School organizzata da Motore Sanità.
A dare il via ai lavori l’Assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, il Presidente Consiglio Regionale Regione del Veneto – Roberto Ciambetti, e la Vicepresidente della Liguria e l’Assessore alla Sanità Sonia Viale. Ha portato i saluti il sindaco di Gallio, Emanuele Munari, che ha sottolineato come questo appuntamento, dove si confrontano i massimi esperti di politica sanitaria, sia diventato per Gallio un punto fermo.
L’assessore Gallera ha introdotto il tema dell’universalismo, quale valore straordinario della sanità italiana da difendere. I pazienti cronici sono quelli che hanno un reale bisogno di una sanità che funzioni, e purtroppo questo sistema non è adeguato in quanto c’è la necessità di superare il modello da un ospedale centrico a favore di una medicina più rispondente ai bisogni di salute. “Con la riforma lombarda abbiamo costruito un percorso di presa in carico del paziente cronico che colleghi l’ospedale al territorio, un sistema con il quale riusciremo a migliorare la qualità dei servizi offerti e nel contempo a rendere sostenibile il nostro sistema sanitario regionale”.
“L’importanza di coniugare innovazione e sostenibilità garantisce un sistema sanitario valido, frutto di un lavoro quotidiano di migliaia di medici e di personale non medico che si impegnano ad offrire un modello di riferimento del servizio pubblico con un costo inferiore medio della media nazionale e ben sotto della media europea senza per questo abbattere la qualità del servizio reso” - lo ha detto Roberto Ciambetti, Presidente Consiglio Regionale Regione del Veneto. Il Presidente ha poi continuato sottolineando l’importanza del risparmio virtuoso: “Sono l’estensore di una legge sull’economia circolare e avendo studiato il modo per allocare al meglio le risorse, combattendo gli sprechi, posso solo dire che l’innovazione può sposarsi con la sostenibilità consentendo il miglior livello di gestione”.
Anche la Regione Liguria è in prima linea per cambiare e salvare il sistema pubblico per il quale si è mossa con un’azione riformatrice: Sonia Viale, Vicepresidente Regione Liguria, Assessore alla Sanità, Politiche Sociali e Sicurezza – ha spiegato che la figura del direttore socio sanitario difenderà con pari dignità il territorio rispetto alla parte ospedaliera per venire incontro alle esigenze di una popolazione ormai anziana. Regione Liguria vuole essere un punto di riferimento tra i vari sistemi regionali.
Fonte: Ufficio Stampa Motore Sanità