Importante rivoluzione nell’ambito della diagnostica cardio-vascolare, il dispositivo – primo sistema di mappaggio elettro-anatomico non invasivo del cuore, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana - è stato presentato a Bologna in occasione del Congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC).
L’esame diagnostico tradizionale prevede un approccio invasivo che richiede l’inserimento di un sondino nel cuore, tramite un‘arteria o una vena, al fine di individuare l’origine dei ritmi cardiaci irregolari. CardioInsight™ è il primo sistema al mondo in grado di eliminare completamente l’invasività della attuale procedura clinica.
Il giubbotto viene indossato dal paziente e con un singolo battito cardiaco consente di avere una panoramica continua e simultanea dell’attività delle camere cardiache, non ottenibile con i tradizionali metodi diagnostici. Il sistema registra i segnali elettrocardiografici (ECG) dal torace e li combina con i dati di una tomografia assiale computerizzata (TAC). Basta un singolo battito per creare le mappe cardiache in 3D di entrambi gli atri e di entrambi i ventricoli, in modo da ottenere il quadro complessivo dell’attività elettrica del cuore del paziente.
Uno strumento da oggi a disposizione degli specialisti in favore dei pazienti, come hanno avuto modo di commentare alcuni dei clinici coinvolti in anteprima in questa innovazione tecnologica.
“Un sistema totalmente non invasivo in grado di fornire importanti informazioni, anche dopo un solo battito, circa l’origine di un’aritmia cardiaca (generata da qualunque zona delle cavità cardiache), anche quando risulta difficile da riprodurre persino con metodiche invasive. Facilita, quindi, la diagnosi di forme aritmiche complesse” - ha commentato il dottor Giovanni Rovaris, responsabile di Elettrofisiologia interventistica e Cardiostimolazione presso l’Ospedale San Gerardo - ASST di Monza.
“Una tecnologia rivoluzionaria per la gestione clinica dei pazienti e per l’identificazione dell’approccio terapeutico invasivo o non invasivo più appropriato” ha affermato il dottor Roberto Verlato, direttore di Cardiologia presso il Presidio Ospedaliero di Camposampiero (PD).
Fonte: Ufficio Stampa SinergiCo