pubblica il numero monografico “Terapie Digitali, una Opportunità per l’Italia”.
Prime raccomandazioni degli esperti per introdurre la nuova classe terapeutica nella pratica medica. Il documento intende fornire una prima risposta alle varie domande che riguardano queste nuove tecnologie, e superare molte delle barriere che al momento ne hanno condizionato lo sviluppo nel nostro Paese, rappresentando un riferimento operativo per istituzioni, società scientifiche, organizzazioni di pazienti in merito alle modalità di introduzione delle terapie digitali nella pratica medica.

Prime raccomandazioni degli esperti per introdurre la
nuova classe terapeutica nella pratica medica
Tendenze Nuove, rivista della Fondazione Smith Kline,
annuncia la pubblicazione sul proprio sito www.tendenzenuove.it, il 13 gennaio 2021, del
numero monografico “Terapie Digitali, una Opportunità per l’Italia”.
Il volume, di 204 pagine complessive, si articola in 13 capitoli realizzati da 40 tra i maggiori esperti italiani del settore, che tra luglio 2019 e ottobre 2020 hanno partecipato
al progetto di Fondazione Smith Kline “Terapie Digitali per l’Italia - #DTxITA”.
“La pubblicazione di questa documentazione e raccomandazioni sulle terapie digitali da
parte di Tendenze Nuove rappresenta un rilevante contributo a livello internazionale -
afferma Giuseppe Recchia, Direttore di Tendenze Nuove e promotore del progetto di
Fondazione Smith Kline – E’ infatti la prima occasione nella quale le terapie digitali, una
nuova classe di interventi medici, vengono sottoposte alla valutazione di esperti della
medicina, della sanità, della società civile con l’obiettivo di governare la loro introduzione
nella pratica medica del Paese”.
“Le terapie digitali – dichiara Gualberto Gussoni, Direttore Scientifico di FADOI, Società
Scientifica di Medicina Interna, leader del progetto e curatore del volume – sono interventi
medici a finalità terapeutica, sviluppati con sperimentazione clinica rigorosa, randomizzata
e controllata a finalità confirmatoria, approvati da enti regolatori, rimborsabili da servizi
sanitari pubblici e/o privati, prescrivibili dal medico. Si tratta di terapie nelle quali il
principio attivo non è una molecola, ma un software, e che si candidano a diventare una
importante opportunità per il trattamento di numerose patologie croniche”.
Sebbene disponibili da alcuni anni negli Stati Uniti, Germania, Francia ed altri Paesi, le
terapie digitali non lo sono in Italia. Esse peraltro sono scarsamente conosciute dalla gran
parte degli operatori sanitari, dei pazienti e delle istituzioni sanitarie. Considerato lo stato
di rapido ed esponenziale sviluppo di tali terapie, si tratta di una situazione che deve
essere corretta e rapidamente adattata alle nuove esigenze dei pazienti e del Paese.
“Lo scenario globale attuale – sostiene Roberto Ascione, CEO di Healthware Group - si
presenta molto variegato rispetto alla capacità dei singoli Paesi e dei relativi sistemi
sanitari di adottare e regolamentare questi nuovi trattamenti terapeutici che segneranno il
futuro della medicina, con un impatto cruciale sui pazienti in termini di accesso alle cure e
sulla sostenibilità dei sistemi sanitari. In Italia, la collaborazione tra gli innovatori e i
diversi player del sistema nazionale della salute, stimolata dal progetto “Terapie Digitali
per l’Italia - #DTxITA”, è fondamentale per acquisire una maggiore consapevolezza e
facilitare l’adozione di questa nuova generazione di terapie, come già in altri Paesi.”
“Il progetto si propone – prosegue Gussoni - di identificare e definire le condizioni
necessarie per consentire al paziente di accedere ai benefici delle terapie digitali, e
all’Italia di divenire un riferimento per la loro ricerca e sviluppo, portando così un utile
contributo al Paese dal punto di vista socio-sanitario ed economico. Il numero di esperti
coinvolti nel progetto, inizialmente 21, è progressivamente aumentato ad oltre 40 allo
scopo di acquisire le diverse competenze di natura tecnica, clinica, metodologica,
regolatoria, organizzativa ed economica che consentissero di approfondire nella maniera
più opportuna i diversi aspetti di ricerca, accesso e commercializzazione delle terapie
digitali. Si tratta di esperti provenienti da prestigiose Università italiane, dal mondo clinico
e della ricerca, dall’ambito regolatorio, legale, industriale, e da importanti organizzazioni di
pazienti.“
Il documento intende fornire una prima risposta alle varie domande che riguardano
queste nuove tecnologie, e superare molte delle barriere che al momento ne hanno
condizionato lo sviluppo nel nostro Paese, rappresentando un riferimento operativo per
istituzioni, società scientifiche, organizzazioni di pazienti in merito alle modalità di
introduzione delle terapie digitali nella pratica medica.
Decisivo sarà il ruolo delle istituzioni sanitarie e scientifiche nazionali e regionali, prime tra
tutte Ministero della Salute ed Istituto Superiore di Sanità, nonché l’impegno al di sopra
delle parti di Intergruppi Parlamentari quali “Scienza e Salute” e “eHealth e cronicità” per
il disegno del sistema di regole e norme sulle modalità di rimborso, accesso e promozione
delle terapie digitali in Italia.
“Fondazione Smith Kline intende proporsi come partner di riferimento delle istituzioni,
delle società scientifiche e delle organizzazioni di pazienti – sostiene Elio Borgonovi,
Professore alla Università Bocconi, fondatore del CERGAS e Presidente di Fondazione
Smith Kline – Ultimo Paese nell’Unione Europea per competenza digitale del capitale
umano, l’Italia deve porre un impegno formativo assai maggiore rispetto ad altri Paesi per
favorire la adozione della terapia e più in generale, della medicina digitale nella propria
pratica assistenziale. La formazione degli operatori sanitari ed ora anche del paziente è la
nostra vocazione da oltre 40 anni, e negli anni 20 intendiamo sviluppare ed innovare la
nostra missione nella salute digitale”.
“La pubblicazione di questo documento non rappresenta la conclusione di un progetto –
prosegue Recchia - quanto l’avvio del percorso e la chiamata all’azione rivolta a tutte le
parti interessate ad aggiornare i percorsi di diagnosi e cura delle malattie croniche nel
nostro Paese. L’obiettivo è completare tale percorso entro la fine del 2022”.