A confrontarsi sulle migliori esperienze gli esperti, medici ma non solo, che partecipano al 3° Corso Inter-Regionale SIUCP-Società Italiana Unitaria di Colonproctologia ospitato da Humanitas San Pio X e presieduto dal prof. Jacques Mégevand, responsabile della Chirurgia Generale dell’ospedale.
Le patologie del pavimento pelvico colpiscono prevalentemente le donne subito dopo la gravidanza o tardivamente, con diversi sintomi quali ritenzione urinaria, incontinenza, prolasso di vescica, utero e retto in varia combinazione, e alterazioni della defecazione come stipsi e incontinenza fecale, dolore pelvico.
La formazione alla base di un approccio integrato e multidisciplinare
“ E’ chiara l’esigenza di definire un approccio integrato e multidisciplinare a queste patologie che hanno un impatto severo sulla donna e sulla sua socialità – spiega il dott. Leonardo Lenisa, coloproctologo di Humanitas San Pio X e direttore scientifico del convegno. – La multidisciplinarietà è necessaria per perfezionare sia la comprensione dei processi alla base delle patologie, sia l’iter diagnostico e la soluzione terapeutica definitiva. Se infatti, come dimostrato in letteratura sul trattamento del prolasso del retto, per esempio, esistono molti trattamenti ma ancora nessuno ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto agli altri, significa che la complessità della patologia richiede un trattamento “su misura” che non sempre dipende dal solo organo colpito”.
“Grazie alle nuove tecnologie chirurgiche mininvasive e robotiche, la chirurgia colorettale è diventata più efficace. L’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di attrezzature per la chirurgia robotica che non sempre vengono usate alla massima potenzialità – sottolinea il prof. Marco Montorsi, rettore di Humanitas University e presidente SIC-Società Italiana di Chirurgia. – Fondamentale è la formazione dei chirurghi all’uso delle nuove tecnologie, oltre all’identificazione dei criteria per l’accreditamento delle strutture e la verifica della qualità della prestazione per queste patologie”.
Non solo chirurgia
Oltre alla chirurgia robotica e ricostruttiva, le altre novità di intervento – di cui esperto in Humanitas San Pio X è il dott. Ezio Ganio, sono:
- la neuromodulazione sacrale, che, grazie all’utilizzo di elettrodi collegati ad un pacemaker sottocutaneo minimamente invasivo, permette un buon recupero della funzionalità agendo sulla coordinazione delle stimolazioni nervose tra colon, retto e ano
- i bulking agents, ovvero sostanze che iniettate nella sottomucosa dell’ano – come il silicone nelle labbra – migliorano la chiusura del canale anale e possono risolvere problemi di incontinenza minore.
La prevenzione inizia con il parto
“Le disfunzioni del pavimento pelvico sono spesso correlate alla gravidanza e al parto, momento traumatico per la pelvi della donna. Le fasce muscolari e nervose vengono sottoposte ad un intenso "stress" che, nel breve o lungo termine, può portare ai disturbi tipici delle patologie del pavimento pelvico” spiega il dott. Alessandro Bulfoni, responsabile della Ginecologia e Ostetricia e moderatore al convegno. Al Punto Nascita di Humanitas San Pio X, la prevenzione e la riabilitazione delle patologie del pavimento pelvico si effettua con appositi corsi prima e dopo il parto grazie ad ostetriche specializzate e ad un’èquipe multidisciplinare dedicata composta da medici ginecologi, urologi e chirurghi in grado di effettuare eventuali correzioni chirurgiche con tecniche mini invasive.
MINIGUIDA: STOP ALLA STITICHEZZA
La stipsi o stitichezza, problema molto diffuso soprattutto tra le donne e dovuto al ridotto transito intestinale delle feci, è meno frequente rispetto alla sindrome di ostruita defecazione che comporta invece un incompleto svuotamento dell’intestino. Le cause possono essere un’ernia del retto (rettocele) o un prolasso rettale, frequente nelle donne che hanno avuto più parti o subito interventi ginecologici. Se la stipsi compare per variazioni occasionali della dieta o in brevi periodi di vacanza, non è necessario ricorrere a presidi particolari perché l’intestino in breve tempo si adatta alla nuova situazione e riprende la sua regolarità. Intestino regolare non significa però andare in bagno una volta al giorno: è infatti considerato normale andare in bagno da 2 volte al giorno fino a 2-3 volte alla settimana e non per questo si soffre di stitichezza o si rischia di “intossicare” l’organismo.
Stipsi o stitichezza possono essere evitate seguendo alcuni consigli pratici:
Dieta&Idratazione
1. Cosa mangiare: alimentazione varia, ricca di frutta fresca, verdura, prodotti a base di soia, pane integrale e cereali opportunamente aggiunti alla dieta
- Cosa ridurre: formaggi elaborati, cioccolato, carne, fegato, riso e farina raffinata (bianca), se feci dure
- Come mangiare: masticare bene e a lungo gli alimenti
- Quanto bere: almeno due litri di liquidi al giorno incluse zuppe, tè e spremute
- Quali evitare: senna, liquerizia, erbe, eccetera hanno effetto irritativo. I clisteri non hanno efficacia nella sindrome di defecazione ostruita
- Come assumerli: saltuariamente. Evitare l’uso continuativo perché impigrisce l’intestino
- Quali preferire: in caso di necessità preferire lassativi-integratori alimentari a base di fibre tipo psillio e guar che ammorbidiscono le feci e favoriscono l’evacuazione
- Cosa fare: non rinviare o trattenere lo stimolo evacuativo
- Quale preferire: passeggiare, camminare a passo moderato, tapis roulant
- Quanta praticarne: una moderata attività fisica ogni giorno aiuta a mantenere tonici i muscoli intestinali
- riduzione della frequenza dell’evacuazione (meno di 2-3 volte la settimana)
- senso di svuotamento incompleto e costipazione come un tappo che impedisce di liberarsi
- stimolo alla defecazione assente o raro
- necessità di rimanere in bagno a lungo e di ritornarci
- dolori addominali e meteorismo
- feci dure
- sforzi eccessivi
- sanguinamento intestinale
- brusche variazioni della regolarità intestinale.
Fonte: Ufficio Stampa Humanitas San Pio X