L’approvazione dell’EMA amplia l’indicazione di trastuzumab deruxtecan, ADC di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ad un uso più precoce nel trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2+.
L’approvazione si basa sui risultati dello studio DESTINY-Breast03 che hanno dimostrato che trastuzumab deruxtecan ha ridotto del 72% il rischio di progressione di malattia o morte rispetto all’attuale standard terapeutico trastuzumab-emtansine (T-DM1)

Trastuzumab deruxtecan, l’ADC di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ha ottenuto in UE l’estensione dell’indicazione per il carcinoma mammario come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo non resecabile o metastatico che hanno ricevuto uno o più precedenti regimi a base di anti-HER2.
Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato specificamente ingegnerizzato per essere diretto contro il recettore HER2, ed è sviluppato e commercializzato congiuntamente da Daiichi Sankyo e AstraZeneca.
L’approvazione della Commissione Europea segue il parere positivo del CHMP (Comitato per i Medicinali ad uso umano) ed è basata sui risultati dello studio di fase 3 DESTINY-Breast03, pubblicati su The New England Journal of Medicine, in cui trastuzumab deruxtecan ha dimostrato una riduzione del 72% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto a T-DM1, in pazienti con tumore al seno HER2-positivo non resecabile e/o metastatico precedentemente trattato con trastuzumab e taxano.
In Europa, ogni anno vengono diagnosticati più di 530.000 casi di cancro al seno. Circa un caso su cinque di cancro al seno è considerato HER2 positivo. Nonostante il trattamento iniziale con trastuzumab, pertuzumab e taxano, le pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2 positivo vanno spesso incontro a progressione della malattia.
“Questa approvazione rappresenta un’importante pietra miliare per i pazienti e i clinici europei, dal momento che le pazienti, precedentemente trattate per carcinoma mammario metastatico HER2-positivo con il trattamento standard attuale, di solito vanno incontro a progressione della malattia in meno di un anno – ha dichiarato Javier Cortés, MD, PhD, responsabile dell’International Breast Cancer Center (IBCC) di Barcellona -. Nello studio DESTINY-Breast03, il tempo alla progressione si è prolungato ben oltre l’anno per le pazienti che hanno ricevuto trastuzumab deruxtecan, dimostrando il potenziale di questo farmaco di diventare un nuovo punto di riferimento nel trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo”.
“Riteniamo che in Europa vi sia un bisogno significativo di trasformare gli esiti clinici per le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2 positivo – ha dichiarato Ken Keller, Capo Globale dell’Oncology Business, e Presidente e CEO di Daiichi Sankyo –. Nello studio DESTINY-Breast03, il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha dimostrato una sopravvivenza libera da progressione superiore e il doppio del tasso di risposta rispetto a un altro ADC anti-HER2, e con questa estensione dell’indicazione siamo ora in grado di offrire alle pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo un’altra opzione terapeutica in una fase più precoce del loro percorso di trattamento.”
“Grazie a questa approvazione, in Europa le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo avranno l’opportunità di essere trattate con questo farmaco in una fase ancora più precoce della terapia, aumentando così le possibilità di ottenere esiti clinici migliori, oltre a quelli che possiamo già offrire in fasi più avanzate – ha dichiarato Dave Fredrickson, Executive Vice President, Oncology Business Unit di AstraZeneca -. Questo traguardo rappresenta un importante passo avanti verso il raggiungimento della nostra vision di continuare a offrire il potenziale trasformativo di trastuzumab deruxtecan il prima possibile nel trattamento delle pazienti, al fine di migliorare gli esiti della malattia”.
Sulla base dei risultati di DESTINY-Breast03, le linee guida ESMO della pratica clinica sono state aggiornate nell’ottobre 2021 per raccomandare l’uso di trastuzumab deruxtecan come terapia di seconda linea preferibile per le pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, a progressione dopo una terapia con taxano e trastuzumab.
Come parte di questa approvazione, la CE ha anche esteso il periodo di protezione del mercato per trastuzumab deruxtecan in questo setting di un ulteriore anno, sulla base del significativo beneficio clinico rispetto alle esistenti terapie approvate.
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Il Carcinoma mammario HER2 positivo
Il carcinoma mammario resta il tumore più diffuso ed è una delle principali cause di morte per cancro nel mondo. Nel 2020 sono stati diagnosticati più di due milioni di casi di cancro al seno, con quasi 685.000 decessi a livello globale.6 In Europa, ogni anno vengono diagnosticati più di 530.000 casi di cancro al seno. Circa un caso su cinque di cancro al seno è considerato HER2-positivo.
HER2 è un recettore di membrana tirosin-chinasico espresso sulla superficie delle cellule di molti tipi di tumore, tra cui quello mammario, gastrico, polmonare e colorettale. L’ iper-espressione di HER2 può verificarsi come conseguenza di una alterazione del gene HER2 nota come amplificazione, ed è spesso associata ad una malattia aggressiva con una prognosi infausta nel carcinoma mammario.
Nonostante il trattamento iniziale con trastuzumab, pertuzumab e taxano, le pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo vanno spesso incontro a progressione della malattia.
Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) specifico per il recettore HER2. Realizzato con l’impiego della tecnologia DXd brevettata da Daiichi Sankyo, trastuzumab deruxtecan è l’ADC leader del portfolio oncologico di Daiichi Sankyo e il programma più avanzato nella piattaforma scientifica degli ADC di AstraZeneca. È costituito da un anticorpo monoclonale coniugato con un legame stabile ad un inibitore della topoisomerasi I, un derivato dell’exatecano, tramite un linker tetrapeptidico clivabile in maniera selettiva all’interno della cellula tumorale.